Articoli Africa
- Cartina Africa
- Economia
- L'esplorazione dell'Africa
- Il Kilimangiaro
- Il Sahara
- Le grandi cascate africane
- Canale di Suez
- Storia
Loading...
Il Deserto del Sahara, uno dei luoghi più affascinanti e imponenti del nostro pianeta, si estende attraverso l'intero continente africano, offrendo un paesaggio che evoca immagini di dune di sabbia infinite, cieli stellati e una quiete che solo un ambiente così vasto e remoto può offrire.
Il Sahara è il deserto caldo più grande del mondo, con una superficie che si estende per circa 8 milioni di chilometri quadrati, coprendo una porzione significativa del continente africano. Si estende dall'Oceano Atlantico a ovest fino al Mar Rosso a est, attraversando diversi paesi tra cui Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Sudan. La larghezza del Sahara varia tra 1500 e 2000 chilometri, mentre la sua lunghezza raggiunge circa 5000 chilometri.
Questo vasto deserto è una barriera naturale che separa le regioni tropicali dell'Africa subsahariana dalle aree temperate del Mediterraneo. Le sue dimensioni colossali e la sua posizione centrale fanno del Sahara un elemento geografico e climatico di grande importanza non solo per l'Africa, ma per l'intero pianeta.
Il Sahara è noto per il suo clima estremo, caratterizzato da temperature torride durante il giorno e freddo intenso durante la notte. Questo contrasto termico è dovuto alla straordinaria secchezza dell'aria, che permette al calore accumulato durante il giorno di disperdersi rapidamente dopo il tramonto. Le temperature diurne possono variare tra 30 e 60 gradi Celsius, mentre di notte possono scendere di 20-30 gradi in poche ore.
La caratteristica principale del clima sahariano è la quasi totale assenza di precipitazioni. Il Sahara è infatti definito come l'area che riceve meno di 100 millimetri di pioggia all'anno. Questa scarsità di piogge è dovuta alla presenza di zone di alta pressione, che circondano i tropici e impediscono la formazione di nuvole e, quindi, di precipitazioni. L'area desertica si estende oltre i confini dell'Africa, collegandosi ai deserti dell'Arabia, della Siria, della Persia e dell'Indo, tutti situati in vicinanza del Tropico del Cancro.
Il paesaggio del Sahara è sorprendentemente vario, con tre principali tipologie di terreno: hamada, serir ed erg.
L'hamada è una distesa tabulare di roccia nuda, levigata dal vento che spesso soffia con una forza dirompente, raggiungendo velocità di 100 chilometri orari. Questo vento trasporta minuscole particelle di sabbia che agiscono come un abrasivo naturale, modellando la superficie rocciosa e creando formazioni dalle forme bizzarre e spettacolari. Le hamada rappresentano la parte più antica e resistente del deserto, con un paesaggio che può apparire spoglio e inospitale, ma che nasconde una bellezza austera e primordiale.
Il serir è composto da uno strato di ciottoli e ghiaia, residui di antichi letti fluviali che un tempo attraversavano il Sahara quando il clima era molto più umido. Questi paesaggi, apparentemente monotoni, raccontano una storia geologica di trasformazioni climatiche che hanno plasmato il deserto nel corso dei millenni. Camminare su un serir è come camminare su un archivio naturale, dove ogni pietra racconta una parte della storia remota del Sahara.
L'erg è forse l'immagine più iconica del Sahara: una vasta distesa di sabbia, con dune che possono raggiungere altezze impressionanti. Queste aree sono le più basse del deserto e rappresentano il cuore sabbioso del Sahara. Le dune, modellate dai venti che soffiano incessantemente, creano un paesaggio in continuo mutamento, dove la sabbia sembra fluire come un oceano dorato. Gli erg sono luoghi di bellezza ipnotica, dove il silenzio è interrotto solo dal sussurro del vento e i colori cambiano con il passare delle ore, dal giallo brillante del giorno all'arancio e al rosso del tramonto.
Un altro elemento caratteristico del Sahara sono gli uidiàn, i cosiddetti "fiumi fossili" del deserto. Questi sono i letti asciutti di fiumi che scorrevano milioni di anni fa, quando il Sahara era una regione molto più umida e fertile. Oggi, gli uidiàn sono tracce del passato, che si snodano come cicatrici attraverso il paesaggio desertico, testimoniando un'epoca in cui la vita vegetale e animale era abbondante.
Nel mezzo del piatto deserto, si ergono solitari gruppi montuosi, come il Tibesti, l'Ahaggar e l'Air. Questi massicci montuosi, con cime che raggiungono altitudini considerevoli, sono veri e propri rifugi per la vita in un ambiente altrimenti ostile. Il Tibesti, con la sua vetta più alta, l'Emi Koussi, che raggiunge i 3415 metri, è uno dei più imponenti, seguito dall'Ahaggar con il Tahat (2900 metri) e dall'Air, che tocca i 1800 metri. Questi monti offrono un rifugio per specie di piante e animali che non potrebbero sopravvivere nelle distese più aride del deserto, creando piccoli ecosistemi isolati di sorprendente biodiversità.
Nonostante le condizioni estreme, il Sahara è abitato da varie popolazioni che hanno sviluppato modi di vita unici per adattarsi a questo ambiente inospitale. Le "città" del Sahara sono le oasi, luoghi dove affiora una falda acquifera che proviene dai gruppi montuosi circostanti. Le oasi sono come miraggi di vita in mezzo al deserto, con palme da dattero, orti e piccoli villaggi che prosperano grazie alla presenza dell'acqua.
Nel Sahara centrale vivono i Tebu, una popolazione ridotta a poche migliaia di individui, che mantengono uno stile di vita tradizionale, basato sulla pastorizia e sul commercio. Più a nord, troviamo i Tuareg, un popolo affascinante e misterioso, noto come i "Signori del Deserto". Di origine mediterranea, forse discendenti degli antichi Garamanti, i Tuareg sono famosi per la loro resistenza e per la loro conoscenza del deserto, che attraversano da secoli come nomadi e commercianti.
Un'altra popolazione significativa del Sahara sono i Beduini, di origine araba. I Beduini sono pastori nomadi, che si spostano continuamente alla ricerca di pascoli per i loro animali. Nonostante la modernità abbia raggiunto anche il Sahara, molti Beduini continuano a mantenere uno stile di vita tradizionale, vivendo in tende e seguendo antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione.