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L'Angola si trova nalla parte sud occidentale dell'Africa, e confina con: Repubblica del congo, Rep. democratica del Congo, Namibia, Zambia , Botswana. Le sue coste sono bagnate dall'oceano Atlantico. L’Angola, vasta quanto la Francia e tutta la penisola iberica, si affaccia Sull’Oceano Atlantico appena a sud dell’Equatore. Il suo territorio è per buona parte occupato da un altopiano interrotto da alcune ondulazioni e inclinato leggermente verso l’interno, in direzione del bacino del Congo a nordest e del bacino dello Zambesi e la depressione del Kalahari a sud e sudest. Verso la costa, invece, dopo un allineamento di rilievi che lo delimitano nettamente, esso scende con una serie di scarpate terrazzate verso la pianura litoranea, ampia da 50 a 100 chilometri. Nella parte centrale si eleva il massiccio di Bié, con un’altezza massima di 2.620 metri.
L’idrografia dell’Angola è determinata dal massiccio di Bié, che, al centro del paese, separa tre diversi sistemi idrografici: tutta la sezione nordorientale, drenata dal Cassai e dai suoi affluenti, fa parte del bacino del Congo: la sezione sudorientale appartiene in parte al bacino dello Zambesi e in parte, attraverso una rete di fiumi minori, getta le sue acque nel Rio Cubango, che alimenta il vasto bacino dell’Okovango, nel Botswana; l'ampia serie di fiumi che scende dal bordo occidentale dell’altopiano, direttamente verso l’Oceano Atlantico, costituisce l’ultimo sistema. I suoi corsi d’acqua più importanti sono il Cuanza (960 km) e il Cunene (945 km) : il primo nasce dal massiccio di Bié ed è navigabile per 250 km dalla foce alle cascate di Ronda; il secondo nasce sempre nel massiccio di Bié, si dirige a sud verso la Namibia segnando col suo ultimo tratto, interrotto da molte cascate, il confine fra i due paesi e, attraversando la regione arida del meridione, perde per evaporazione buona parte delle sue acque tanto che a volte è del tutto secco alla foce.
Il clima raramente tocca i valori estremi propri della fascia equatoriale: tutta la regione costiera risente dell’influenza mitigatrice della fresca corrente del Benguela, che risale verso l’Equatore dalle zone fredde dell’Atlantico meridionale; la regione interna non registra mai temperature molto elevate per l’altitudine media che varia dai 1.000 ai 2.000 metri. La zona più calda è il piccolo territorio di Cabinda, a nord della foce del Congo, separato dal resto del paese da un corridoio appartenente allo Zaire: qui la temperatura media annua è di 25 °C, mentre essa scende progressivamente fino ai 21 °C di Mogàmedes nella regione costiera e ai 18,5 °C di Huambo, a quota 1.700 m, nell'interno. Le precipitazioni sono concentrate nella stagione estiva, che va da ottobre a marzo, quando si registrano le temperature più elevate. La stagione invernale è invece molto asciutta; si prolunga anche per dieci mesi all’anno verso la regione costiera meridionale, che si caratterizza per un clima arido a sud di Mogàmedes; solamente il Cabinda e la fascia settentrionale al confine con lo Zaire godono di precipitazioni distribuite in un periodo umido che dura quasi tutto l’anno. Si possono così individuare tre regioni climatiche diverse: una a clima caldo con precipitazioni per più di sei mesi all’anno, corrispondente alla fascia settentrionale in prossimità dell’Equatore; una seconda che interessa quasi tutto l’altopiano interno, con una stagione estiva calda e piovosa e un inverno fresco e asciutto; una terza, corrispondente alla fascia costiera, con clima sempre più asciutto verso la zona tropicale meridionale.
il manto vegetale assume le forme lussureggianti della foresta equatoriale solo nella sezione interna del Cabinda e in alcune zone al confine settentrionale con lo Zaire; sui rilievi che delimitano nel retroterra di Luanda la pianura costiera e l’altopiano compare la foresta tropicale di montagna, ricca di palme e di alberi a foglie perenni, mentre in tutto l’altopiano interno prevale la savana, che assume una grande varietà di forme. La savana a parco è molto ben conservata nella parte centro-settentrionale, verso sud si impoverisce trasformandosi lentamente in una steppa spinosa, che prelude al deserto del Kalahari. La fascia costiera, verdeggiante verso l’Equatore, dove si possono trovare formazioni di mangrovie e folte associazioni di palme, diventa presto una steppa con euforbiacee, aloe e sansevierie, che si fa sempre più magra fino a diventare deserto a sud di Mogàmedes: qui, nella striscia del Namib, vegeta la Welwitschia mirabilis, una pianta dalle larghe foglie carnose.
La fauna è molto abbondante, si possono ammirare tutti i grandi animali africani e fra le antilopi, l’ormai rarissima, ed esclusiva dell’Angola, antilope gigante nera.