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Il Kenia si trova sulla fascia equatoriale nella zona orientale dell'Africa, e confina a nord con Sudan ed Etiopia, a est con la Somalia, a sud con la Tanzania e a ovest con l'Uganda. Le sue coste si affacciano sull'Oceano indiano. Nell’insieme si possono distinguere, nel Kenya, tre grandi regioni morfologiche: il tavolato orientale costiero, con altitudine sempre inferiore ai 500 m e quasi del tutto privo di asperità, il grande tavolato settentrionale, con altitudine attorno ai 1.000 m, interrotto da apparati vulcanici di piccole dimensioni, da alcuni rilievi tabulari, come i monti del Marsabit, e dalla depressione corrispondente alla fossa tettonica, infine la regione centrale, con altipiani al di sopra dei 2.000 m, dominati dai rilievi del Monte Kenya, della catena dell’Aberdare, del Monte Elgon e delle catene minori. La linea costiera, che si allunga da Ras Jumbo al confine con la Somalia allo stretto di Pemba, è dapprima dritta e orlata da piatte isole parallele al litorale, poi si apre, in prossimità della foce del fiume Tana, in un complesso e articolato sistema di lagune, chiuse verso il mare dalle isole di Paté e di Lamu. A sud di Capo Ngomeni, che chiude a meridione l’ampia Baia Formosa, al cui limite settentrionale il fiume Tana si getta nell’Oceano Indiano, si trova la foce dell’altro importante fiume del paese, il Galana, e poi la punta di Malindi, dove le formazioni coralline, diventano un sistema continuo che orla la spiaggia fino al confine con la Tanzania. Oltre Malindi la costa si apre solamente nella laguna di Watamu, o Laguna Blu, nella profonda laguna di Kilifi, nell’ampia e articolata laguna di Kilindini, e infine nel sistema di lagune al confine con la Tanzania. Dalla zona litoranea verso l'interno il tavolato continentale si solleva gradualmente, come un immenso piano inclinato, senza interruzioni.
Solo quasi al centro del paese cominciano a comparire i primi rilievi, che orlano la Great Rift Valley, la grande fossa tettonica sul cui fondo si allineano alcuni laghi e bacini paludosi: il primo, e il più grande, è il Lago Turkana; più a sud si trovano ancora i laghi Baringo e Bogoria, Nakuru, Elmenteita e Naivasha e infine il Lago Magadi, quasi al confine con la Tanzania. Si tratta dei maggiori rilievi del paese. Dapprima non molto elevati, nella sezione settentrionale, attorno al Lago Turkana. Solo nella parte mediana, in prossimità dell’Equatore, tutto il rilievo assume un aspetto più imponente: a est della fossa si innalza isolato e maestoso il Monte Kenya (5.199 m). Massima cima del paese, esso domina con la sua base la sezione orientale dell’altopiano centrale, che si estende fino alla Great Rift Valley. Il più ampio degli altopiani, quello di Laikipia, comunica con gli altipiani meridionali, con un amplissimo corridoio compreso fra il Monte Kenya e la catena dell’Aberdare, un complesso di monti fino a 4.000 m d’altezza.
Uguale morfologia presenta la parte centrale del Kenya a ovest della fossa, seppure con minore imponenza di forme: le alture che delimitano la Great Rift Valley, si addolciscono ad occidente, dove tutto il rilievo scende gradatamente verso la conca del Lago Vittoria, che appartiene al Kenya per il grande golfo del Kavirondo. I complessi montuosi più notevoli sono la catena delle alture di Cherangany, la scarpata di Elgeyo, la ben delineata scarpata Mau e, isolato al confine con l’Uganda, il grande apparato vulcanico spento del Monte Elgon (4.321 m).
Il clima del Kenya, più che essere influenzato dalla sua posizione equatoriale, è modellato dalla complessa morfologia del territorio. Il regime generale delle piogge si articola in due stagioni principali: una, caratterizzata da piogge più abbondanti, si verifica in primavera, mentre l'altra si estende da ottobre a dicembre. Tuttavia, questa tendenza subisce notevoli variazioni a causa di fattori locali, come l'esposizione dei versanti dei rilievi e la presenza di bacini lacustri. Il risultato è un quadro climatico estremamente complesso, con precipitazioni abbondanti principalmente sulla costa meridionale, sulle pendici orientali del Monte Kenya, dell’Aberdare e del Monte Elgon, nonché nelle vicinanze del Lago Vittoria. Al contrario, gran parte del territorio centrale riceve mediamente meno di 1.000 mm di pioggia, mentre la vasta regione settentrionale, dalle bordature dell’altopiano centrale ai confini con l’Uganda, l’Etiopia e la Somalia, registra livelli inferiori ai 500 mm. Le precipitazioni generalmente assumono un carattere temporalesco, manifestandosi con rovesci violenti di breve durata. Questa dinamica climatica può comportare un notevole contrasto nella distribuzione delle piogge, creando zone con elevati tassi di precipitazione e altre più aride. L'esposizione geografica delle aree gioca un ruolo cruciale, determinando i microclimi e le variazioni locali che caratterizzano il paesaggio meteorologico del Kenya.
Il paesaggio ecologico del Kenya offre una straordinaria diversità di habitat, dai cedri sulle pendici dell’Aberdare e i rilievi di Laikipia, alle foreste d'altitudine sul monte Kenya, fino alle distese di savana e boscaglie spinose che caratterizzano le diverse regioni del paese. La foresta equatoriale è praticamente assente, ma le suggestive foreste di cedri del Kenya prosperano sulle pendici dell’Aberdare e nei rilievi di Laikipia. Sul monte Kenya, fino a 3.000 metri di quota, si sviluppa una lussureggiante foresta d'altitudine, con un intricato mix di vegetazione alta, liane, felci e canne, accompagnato da un ricco sottobosco. A quote più elevate, questa foresta cede il passo a una composizione di seneci giganti e lobelie, sfiorando il limite delle nevi perenni. L'altopiano centrale è prevalentemente caratterizzato dalla savana a parco, con alte erbe e imponenti acacie, mentre nelle zone di maggiore umidità assume l'aspetto di una boscaglia con alberi di acacia e cespugli spinosi. Man mano che ci si sposta verso la fascia costiera e i tavolati settentrionali, il paesaggio transisce in una steppa cespugliosa, con vegetazione a foglie coriacee, acacie e baobab sempre più radi. Questa transizione culmina in una steppa predesertica verso il Lago Turkana e la Somalia. Lungo i corsi d'acqua, anche durante la stagione arida, si sviluppa una ricca vegetazione, creando una sorta di foresta a galleria. Un esempio notevole è il fiume Twaso Ng’iro, che attraversa le steppe settentrionali senza mai raggiungere il mare, delineando un lungo nastro verde attraverso il paesaggio arido. La fauna keniota è altrettanto diversificata. Numerosi erbivori popolano la regione, spaziando dalle dimensioni ridotte del dik dik alla maestosità delle antilopi eland. La fauna carnivora comprende predatori iconici come il leone, il leopardo e il ghepardo, contribuendo a mantenere l'equilibrio ecologico in questo affascinante ecosistema.