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Con una popolazione di oltre 4,4 milioni di abitanti, questa metropoli si estende su un altopiano ad un'altitudine di 1660 metri, offrendo un clima temperato con una temperatura media annua di circa 19 °C. La sua posizione geografica, lungo il fiume Nairobi e ai piedi di colline ondulate, contribuisce non solo al suo fascino naturale ma anche al suo ruolo cruciale nel panorama economico e culturale dell'Africa orientale.
Nairobi ha una storia relativamente recente ma significativa, essendo stata fondata nel 1899 durante la costruzione della ferrovia tra Mombasa e il Lago Victoria, sotto il dominio britannico. Il nome della città deriva dal fiume Nairobi, che in lingua masai era chiamato "Enkare Nyarobe", ovvero "acque fresche". Prima dell'arrivo dei britannici, l'area era abitata principalmente dai pastori Masai e Kikuyu, che utilizzavano la regione per abbeverare il bestiame.
All'inizio del XX secolo, Nairobi era poco più di un piccolo avamposto ferroviario, ma la sua posizione strategica la rese rapidamente il centro delle operazioni coloniali britanniche. Nel 1905, fu dichiarata capitale del Protettorato Britannico dell'Africa Orientale, sostituendo Mombasa, che si trovava troppo lontana dai centri d'interesse economico e politico dell'epoca.
Nel corso degli anni, Nairobi si trasformò da un modesto insediamento ferroviario in una città sempre più importante, tanto che nel 1919 ottenne lo status di municipio e, nel 1954, quello di città. L'afflusso di mercanti indiani e coloni europei contribuì significativamente alla crescita economica della città, con la creazione di mercati e bazar che divennero centri nevralgici per l’economia agricola dei Kikuyu, il principale gruppo etnico della regione.
Negli anni '20, la popolazione africana di Nairobi, in particolare i Kikuyu, iniziò ad organizzarsi politicamente, spinta anche dall'istruzione ricevuta nelle scuole missionarie. Questa crescente consapevolezza politica sfociò nella ribellione dei Mau Mau negli anni '50, un movimento che lottò contro la dominazione coloniale britannica. Il periodo culminò con lo stato di emergenza dichiarato dalle autorità coloniali, durante il quale migliaia di africani furono arrestati e inviati nei campi di detenzione. Tuttavia, questa lotta portò infine all'indipendenza del Kenya nel 1963, con Nairobi proclamata capitale del nuovo stato sovrano.
Oggi, Nairobi è il centro economico del Kenya e uno dei poli più importanti di tutta l'Africa orientale. La città ospita numerose multinazionali, attratte dall’efficienza delle sue infrastrutture e dalle eccellenti comunicazioni internazionali, sia aeree che ferroviarie. L’aeroporto internazionale Jomo Kenyatta è uno dei più trafficati della regione, fungendo da snodo per l’intera Africa orientale e oltre.
Nairobi ha anche sviluppato una solida base industriale che include settori chiave come la siderurgia, la metalmeccanica, l'alimentare (caffè, birra, conserve di carne e frutta), la chimica e la farmaceutica, oltre alla manifattura di tabacco. Questi settori contribuiscono significativamente al PIL nazionale e rendono Nairobi un centro nevralgico per l'economia non solo del Kenya ma dell'intera regione.
Il commercio internazionale è un altro pilastro dell'economia della città, grazie anche alla vicinanza del porto di Mombasa, uno dei principali scali marittimi dell’Africa orientale. La posizione di Nairobi come nodo ferroviario e stradale strategico facilita i collegamenti con altri paesi africani, come l'Uganda, e garantisce il flusso continuo di merci e persone.
Il turismo gioca un ruolo cruciale nell'economia di Nairobi. La città è un punto di partenza per safari e avventure in tutto il Kenya, grazie alla sua vicinanza a numerose riserve naturali, tra cui il celebre Parco Nazionale di Nairobi, fondato nel 1948. Questo parco è uno dei pochi al mondo situato così vicino a una capitale, e attira migliaia di visitatori ogni anno, desiderosi di vedere la fauna selvatica africana a pochi chilometri dal centro urbano.
La presenza di grandi hotel, ristoranti di alto livello e una vivace vita notturna contribuiscono ad attrarre turisti internazionali, rendendo Nairobi una destinazione non solo per chi cerca avventura nella natura, ma anche per chi desidera esplorare la vita moderna africana.
Come molte grandi città, Nairobi presenta alcune sfide in termini di sicurezza. Mentre il centro della città e i quartieri più turistici sono generalmente sicuri, è importante prestare attenzione quando ci si sposta nelle periferie. Quartieri come Eastleigh e alcuni distretti degli slum possono essere soggetti a criminalità comune, e si consiglia ai visitatori di adottare misure di sicurezza adeguate.
Zone come Karen, Westlands e Kilimani sono considerate sicure e offrono numerose opzioni di alloggio, ristorazione e intrattenimento. Qui si trovano anche molti uffici delle multinazionali, rendendo queste aree frequentate.
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