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Questo paese dell'Africa meridionale presenta una morfologia prevalentemente piatta, interrotta da rilievi tabulari e pianure alluvionali. Il Botswana è situato nella parte meridionale dell'Africa e confina con lo Zimbabwe a nord e nord-est, il Sud Africa a sud e sud-est, la Namibia a ovest e a nord-ovest, e lo Zambia a nord. Non ha sbocchi al mare. La morfologia del Botswana è principalmente pianeggiante, con una vasta distesa piatta che è occasionalmente interrotta da rilievi tabulari. Questi rilievi sono i residui di piani più antichi erosi nel tempo. L'altitudine media del Botswana è inferiore ai 1.000 metri sul livello del mare. Le elevazioni più marcate si trovano verso est, dove si manifestano anche sistemi collinari. La parte più depressa è l'area nordoccidentale, caratterizzata dalle paludi dell'Okavango e dal bacino del Makarikari. La sezione centrale del paese corrisponde al vasto deserto del Kalahari, che è lievemente più rialzato rispetto alle zone circostanti. Il deserto del Kalahari è noto per la sua vastità e la sua bellezza naturale. La morfologia del Botswana ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo del paese. L'assenza di coste ha reso difficile la comunicazione con il resto del mondo, mentre l'aridità del deserto ha limitato le attività agricole. Tuttavia, il paese ha un grande potenziale turistico, grazie alla sua natura incontaminata.
L’idrografia è elementare e marginale. Gran parte del territorio non ha alcun corso d’acqua, perché le sporadiche piogge o sono immediatamente assorbite dal suolo o evaporano: nel Kalahari si trovano le tracce di antichi fiumi, ormai da tempo disseccati, che testimoniano, come gli uidian del Sahara, periodi di climi più umidi. La regione più dotata di riserve d’acqua è la grande palude dell’Okovango, vasta 20.000 kmq, alimentata dal fiume Cubango, che ha la sua regione sorgentifera nell’Angola centro-meridionale: nella stagione delle piogge, quando il Cubango convoglia dall’Angola nell’Okovango più acqua di quanta le paludi possano contenere, il canale di Botletle trasferisce l’eccedenza nel bacino del Makarikari, che riceve un po’ d’acqua dall’altopiano dello Zimbabwe tramite il Nata. Il Cubango comunica inoltre con lo Zambesi attraverso il fiume Chobe che segna il confine tra il Botswana e la «Caprivi Strip» della Namibia, essendo stato "catturato” da questo affluente dello Zambesi in epoca geologica molto recente. Il Lago Ngami, appena a sud delle paludi dell’Okovango, è un bacino quasi sempre asciutto, che riesce a trattenere un po’ d’acqua solo in casi di piogge eccezionali.
Il clima appartiene al tipo tropicale arido. Una vasta massa anticiclonica occupa normalmente il centro del territorio, in corrispondenza del Tropico del Capricorno, impedendo alle correnti umide oceaniche di apportare umidità: durante l’inverno australe l’anticiclone del Kalahari si estende su tutto il paese, rendendo assolutamente arido questo periodo dell’anno; d’estate (fra ottobre ed aprile), quando l’anticiclone si ritira sulla sezione sudoccidentale, la massa d’aria calda-umida del bacino del Congo, e soprattutto quella dell’Oceano Indiano, riesce invece a convogliare sulla fascia settentrionale verso la «Caprivi Strip» e sulla fascia orientale una certa quantità di piogge, che solo in queste due aree marginali superano i 500 mm, considerato il limite fra la steppa e le aree coltivabili. In tutto il resto del territorio si è al di sotto di questo valore, con un minimo in corrispondenza del Kalahari, dove l’aridità pressoché assoluta fa di questa regione un vasto deserto.
La vegetazione del Kalahari è caratterizzata da una grande varietà di specie, ma la sua distribuzione è molto irregolare. Nelle zone marginali, dove il clima è più arido, la vegetazione è composta principalmente da cactus, piante grasse e cespugli spinosi. Nelle zone interne, dove il clima è meno secco, la vegetazione è più ricca e comprende graminacee, acacie, euforbie e altre specie vegetali. La fascia più umida del Kalahari, situata a nord, presenta invece una vegetazione a savana, con alberi e arbusti più alti e una maggiore varietà di specie. Nelle paludi dell'Okovango, infine, domina una vegetazione acquatica, costituita da piante galleggianti, piante palustri e mangrovie. La fauna del Kalahari è altrettanto varia, ma anche in questo caso la distribuzione è irregolare. Nelle zone più aride, la fauna è scarsa e comprende principalmente animali adattati a vivere in ambienti desertici, come iene, suricati, gazzelle e antilopi. Nelle zone più umide, invece, la fauna è più ricca e comprende anche grandi animali africani, come leoni, elefanti, giraffe e zebre.
Le paludi dell'Okovango sono un importante centro di biodiversità e ospitano una grande varietà di animali, tra cui uccelli acquatici, coccodrilli, elefanti, bufali e leoni. La fascia savanica settentrionale, invece, è un importante habitat per gli struzzi, che qui trovano ampie praterie dove pascolare e nidificare. Il Kalahari è un ecosistema fragile e minacciato da fattori come il cambiamento climatico, la deforestazione e la caccia illegale. È importante proteggere questo ambiente unico e preservare la sua ricca biodiversità.