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L'Algeria è situata nella zona nord occidentale del continente africano, iI paese, secondo Stato africano per estensione, (Prima della divisione del Sudan) confina a ovest con il Marocco, a sud-ovest con la Mauritania e il Mali, a sud-est con il Niger e a est con la Libia e la Tunisia. Il territorio algerino è in gran parte rappresentato dal Sahara. Esso, infatti, può dividersi in due distinte porzioni. A nord la sezione centrale del Maghreb, con le catene e gli altipiani dell'Atlante, che si allunga in senso longitudinale per circa 900 km, bagnata dalle acque del Mediterraneo (con uno sviluppo costiero di oltre 1.100 km) e con una larghezza media di circa 250 km rappresenta appena la decima parte del Paese. Il resto, oltre 2 milioni di km2, è costituito da una vasta porzione del Sahara, dai contorni prevalentemente geometrici, e dalla forma grossolanamente romboidale: le sue dimensioni estreme variano da circa 1.600 km nel senso dei meridiani a circa 1.800 km in quello dei paralleli (ma dal confine mauritano-marocchino a quello libico-nigeriano ne corrono anche più di 2.000).
Pur nelle sue limitate dimensioni, l'Algeria mediterranea presenta una notevole articolazione regionale. Geologicamente costituita da rilievi, come le altre catene del sistema dell'Atlante, essa è limitata a nord da una stretta fascia costiera orlata di brevi pianure tra loro separate da rocciosi promontori. Segue quindi la catena dell'Atlante Telliano, questa catena, che forma un allineamento pressoché continuo da ovest ad est (con i monti di Tlemcen e dei Beni-Chougran e il massiccio dell'Ouarsenis), culmina nei 2.308 m del Lalla Khedidja, in corrispondenza dei monti della Grande Kabilia. A sud dell'Atlante Telliano si stende un'ampia fascia di altipiani dall'altitudine media di un migliaio di metri a struttura prevalentemente tabulare. Verso sud quest'area depressionaria è sovrastata da un'altra serie di catene, l'Atlante Sahariano, allineate in direzione sudovest-nordest e culminanti all'estremità orientale con il massiccio dell'Aurès (2.328 m). A sud dell'Aurès, ormai in territorio sahariano, si stende la vasta depressione dei grandi chott (che nello Chott Melrhir scende 31 m al di sotto del livello marino), che prosegue poi ad est in territorio tunisino. Le aree più depresse sono invece grandi distese sabbiose dell'Erg Chech, del Grande Erg Occidentale, del Grande Erg Orientale e da una parte dell'Erg Issaouane. Sotto il profilo strettamente topografico e morfologico le hammada costituiscono generalmente dei vasti tavolati rocciosi unitamente ai tassili che circondano la regione dell'Hoggar. Quest'ultima, insieme con il vicino tassili di Ajjer, è animata dai residui di numerosi apparati vulcanici, Tutti questi edifici vulcanici, modellati dall'erosione in forme assai aspre e maestose, superano spesso i 2.000 metri d'altezza (massiccio dell'Adrar, 2.254 m; Garet el Djenoun, 2.327 m, ecc), culminando nei 2.728 m dell'Assekrem e nei 3.005 m del Tahat.
La rete idrografica algerina si può dire limitata ai versanti settentrionali del Tell. I versanti mediterranei sono gli unici ad avere fiumi con acque perenni, sia pure con caratteri decisamente torrentizi; essi scorrono in valli tettoniche molto incassate e svolgono gran parte del loro corso parallelamente alla costa. Oltre allo Cheliff, che svolge il suo corso per circa 700 km ed è l'unico fiume delle Alte Pianure che raggiunga il mare, i maggiori corsi d'acqua algerini sono il Rhumel, che attraversa la regione di Costantina, e il Soumman, che separa la Grande dalla Piccola Cabilia. All'interno, l'idrografia si va facendo sempre più povera e frammentaria, quando non scompaiono del tutto anche i solchi di scorrimento per l'estrema povertà delle precipitazioni.
Situata tra la zona tropicale e la zona temperata, l'Algeria subisce l'influenza delle alte pressioni delle Azzorre, che le procurano estati belle e secche, e quella dei cicloni di nord-ovest che, durante gli inverni dolci, causano degli improvvisi cambiamenti di tempo e la caduta di piogge autunnali e primaverili. Ma le condizioni climatiche sono ben lontane dall'essere uniformi e la catena dell'Atlante è sempre soggetta ad influenze contrarie. Sulla costa le temperature minime invernali sono in media di 8 °C; variazioni maggiori si hanno più si penetra nell'interno, dove si verificano gelate e nevicate con minimi di -10 °C nelle steppe e sulle montagne e massimi estivi da 36 a 40 °C. L'Algeria orientale riceve piogge abbondanti: ovunque più di 800 mm, con punte massime superiori ai 1.200 in parecchie zone della Cabilia. Quella occidentale registra invece una quantità di precipitazioni sempre inferiore ai 600 mm all'anno. Sull'altopiano le piogge scendono a 200-300 mm. L'estrema continentalità del clima si manifesta con una grande siccità atmosferica e con fortissime escursioni termiche, sia diurne che stagionali: inverni brevi ma abbastanza freddi (a Ghardaia, in gennaio, si registrano minime medie di 4-5 °C con minime assolute al di sotto di —3 °C), estati torride (in luglio, le massime medie raggiungono i 40 °C a Touggourt, con valori massimi assoluti di 50 °C).
II paesaggio vegetale esprime pienamente i condizionamenti del clima e della morfologia: i versanti settentrionali delle catene costiere sono rivestiti da folte macchie mediterranee che si alternano alle tipiche colture di questo ambiente (agrumi, vite, frutta), con pini marittimi e querce da sughero, mentre sui rilievi più elevati, prosperano il pino d'Aleppo e querce sempreverdi, oltre che splendide fustaie di cedri. Negli altipiani interni è diffusa la coltura dell'olivo assieme a quella dei cereali, quando queste non lasciano libero spazio a praterie steppiche. Nei domini subsahariani e sahariani la vegetazione è infine rappresentata da steppe di graminacee e di essenze spinose (acheb), nonché da palmeti in corrispondenza delle oasi. La fauna selvatica è limitata a poche specie, come il muflone e il cervo di Berberia, nonché la gazzella che vive ai limiti del deserto, insieme ad altri predatori come il ghepardo, la iena e lo sciacallo. In questo ambiente vivono anche alcuni roditori e numerose specie di rettili e di insetti come il pericoloso scorpione. Nelle regioni settentrionali (Maghreb) sono ancora diffusi il cinghiale, la lepre e il macaco, mentre più rara si è fatta la lince. Ancora più varia e ricca è l'avifauna che comprende numerose specie migratorie (quaglie, otarde, pernici, cicogne, gru, ecc.) oltre a rapaci come il falco, lo sparviero, ecc. Tra le specie domestiche, molto diffuso è il cammello (dromedario).