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L'Algeria è uno dei Paesi più interessanti dell'Africa settentrionale. Nell'Algeria mediterranea le stagioni di viaggio consigliabili sono la primavera, da marzo a giugno, e l'autunno; nell'Algeria sahariana la stagione ideale di viaggio va da novembre ad aprile. L'Algeria possiede un enorme patrimonio culturale, tanto nel nord come nella zona del Sahara, si distinguno ad Algeri la Kasbah, antica forza turca di grande interesse architettonico, ed il centro storico di strade strette e pittoresche. E la città portuale di Orano, fondata dai marinai andalusi, e quella di Constantina, di origine preromana.
Più a sud si trova Ghardaia, nel deserto. Lì si trovano paesaggi naturali di interesse e l'habitat naturale dei Tuareg il cui cultura tradizionale sta scomparendo. Ci sono anche siti archeologici di grande importanza, e resti di pittura rupestre nell'altopiano di Tassili, nella parte est del Sahara algerino.
Cucina - II cuscus (chiamato taam in Algeria) è naturalmente il piatto più conosciuto. La sua preparazione è una vera e propria arte: bisogna far rotolare il semolino umido in un grande piatto di legno e man mano setacciarlo. Poi si cuoce al vapore sopra la marmitta in cui sobbolle il marga (pollo, petto di montone, verdure, cipolle, ceci conditi con pepe, cumino e altre spezie). Con il cuscus si beve latte (o siero) di vacca, di pecora o di cammella. Il méchoui (arrosto) non ha più segreti per gli occidentali, come pure gli spiedini di legato di montone (mei-fouf). Meno noti sono i dolciumi, fini e zuccheratissimi, spesso fritti (samsa, zalabia ecc). Quelli cotti al forno, come per esempio i «corni di gazzella» e altri tortelli alla pasta di mandorla, sono vere e proprie leccornie. Il caffè mauro (kaoua) viene servito alla fine del pasto, ma il té alla menta lo si beve in qualsiasi momento. E non dimentichiamo gli eccellenti vini locali
Folklore - Per prime le feste religiose. Poiché l'anno dell'Egira (il calendario musulmano) è di soli 355 giorni, si ha un divario con il calendario cristiano. Uachoura (Capodanno), il mouloud (anniversario della nascita del Profeta), la fine del ramadan (periodo di digiuno) e Vaid el-kebir («Grande festa» o festa del montone) cadono in date mobili e vengono celebrati con grandi festeggiamenti. Il folclore è tuttora assai vivo nella tribù Nail (regione di Bou Saàda), nella Cabilia e nell'Aurès. I costumi sono ricchi e le danze vengono accompagnate da strumenti a fiato, a corda e a percussione. Alcune feste locali sono molto pittoresche, come per esempio quelle delle ciliegie (Cabilia, a primavera), dei datteri (Touggourt, a marzo-aprile), dei pomodon (Adrar, a marzo) e numerose altre.
Shopping - L'artigianato algerino è tuttora fiorente: anzitutto perché continua ad avere una utilizzazione quotidiana (tappeti, burnus, vasellame e poi perché costituisce un settore dell'economia fortemente incoraggiato dallo Stato. Nei negozi delle cooperative e dei centri di artigianato si può trovare una vasta scelta di articoli di ottima qualità artistica e tecnica. Le varie regioni mantengono vive le tradizioni ancestrali. In Cabilia si fabbrica una ceramica assai varia e sempre riccamente decorata. Una ventina dì villaggi ospita «artisti» di fama (Maatkas, Sidi A'ich, Taourit. Amokrane). A Mekla si lavora il ferro: fra i Beni Yenni si producono bei monili d'argento. A Souk el-Khemis una casa dell'artigianato raggruppa queste diverse produzioni. Nell Aurès. oltre ai gioielli, ai tappeti di lana e agli scialli a colori vivaci, si trovano anche vasellame e ceramiche interessanti a M'chounech e ad Arris. A sud di Orano, Neoroma è il centro di un artigianato di alto livello: ferro battuto, ceramiche, ricami, tappeti. A Cherchell vi è una nota manifattura di tappeti e si possono inoltre trovare burnus di lana nella regione di Djelfa, stuoie d'alfa con decorazioni in lana nei villaggi berberi dei Beni Sous (regione di Tlemcen), un artigianato del cuoio e della pelle nello Mzab.