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II Valadier è il maggiore architetto neoclassico che abbia operato a Roma, e questa piazza, concepita già nel 1784, ma realizzata fra il 1816 e il 1823, può dirsi il suo capolavoro. Ellittica, distesa ai piedi della verde collina del Pincio, è una delle più vaste di Roma. Su due lati, quello verso il Pincio e l'opposto, vi sono due ampie esedre, ornate di sfingi e di statue che rappresentano le stagioni. Nel centro s'innalza l'Obelisco Flaminio che proviene dal Tempio del Sole di Eliopoli, in Egitto; Papa Sisto V lo fece portare qui dal Circo Massimo dove era stato sistemato ai tempi di Augusto.
Il Valadier vi accostò quattro vasche con leoni marmorei. Due altre fontane simmetriche sono al centro delle esedre, con pregevoli statue neoclassiche di Giovanni Ceccarini. Su un lato della piazza è la cinta di mura aureliane con la storica Porta del Popolo; nella forma attuale, la facciata verso Roma è del Bernini (1655) e quella esterna è d'un secolo prima, opera di Nanni da Baccio Bigio. Dall'obelisco si apprezza pienamente la struttura urbanistica della Roma papale osservando verso sud lo scenario del famoso « tridente »: tre vie convergono sulla piazza e fra esse si trovano due chiese gemelle a cupola (S. Maria di Montesanto e S. Maria dei Miracoli) cui posero mano Carlo Rainaldi, il Bernini e Carlo Fontana.
Cuore di Roma e cuore d'Italia, prende il nome dal Palazzo Venezia, che, nel 1455, Paolo II (1461-1471), ancora cardinale, veneziano, amante della munificenza, fece fabbricare: il più bel palazzo, mai prima veduto in Roma cristiana, dove collocò insigni opere d'arte. Esemplare tipico di questo primo periodo del Rinascimento, segna il passaggio fra il castello ed il palazzo propriamente detto.
Campo de' Fiori, nel cuore di Roma, è un luogo intriso di storia e vibrante di attività commerciale. Oltre a essere un mercato vivace, questa piazza è anche ricca di significato storico, testimone di eventi drammatici e monumenti significativi. Per lungo tempo, Campo de' Fiori fu il luogo delle esecuzioni capitali. Qui, il 17 febbraio 1600, l'eretico filosofo Giordano Bruno fu bruciato sul rogo, diventando un simbolo della lotta per la libertà di pensiero. Il monumento eretto in suo onore nel centro della piazza, opera di Ettore Ferrari del 1887, commemora il suo coraggio e la sua ribellione contro l'oppressione religiosa. Oggi, Campo de' Fiori è famoso anche per il suo mercato colorato e vivace, che offre una vasta gamma di prodotti freschi, spezie, fiori e articoli vari. Qui è possibile immergersi nell'autentica atmosfera romana, esplorando le bancarelle piene di mercanzie e interagendo con i vivaci venditori.
Il nome della piazza deriva dal Palazzo di Spagna (1647), sede dell'ambasciata di questa nazione presso la Santa Sede. Esso è il primo a destra di chi guarda l'edificio di Propaganda Fide ed è contraddistinto da due portali eguali. Al centro, dove la piazza comincia a riallargarsi, davanti a via Condotti, c'è la fontana della Barcaccia, opera di Pietro Bernini, padre di Gianlorenzo. L'artista si trovò a dover utilizzare un flusso d'acqua che arrivava con scarsissima pressione e perciò creò una fontana singolare, senza getti spettacolari: un barcone che versa acqua da prua e da poppa, come se stesse affondando in un basso bacino.
Piazza Navona, centro importantissimo di Roma, ricca di storia e di arte. La forma della piazza sembra quella di uno stadio, infatti è stata realizzata sui resti dello Stadio di Domiziano. In mezzo alla piazza troviamo tre fontane. La fontana al centro è la famosa Fontana dei quattro Fiumi opera del Bernini. Si veda inoltre la Fontana del Moro progettata dal Bernini e la Fontana del Nettuno. Circondano la piazza interessanti edifici, testimonianza di un periodo particolarmente importante per Roma, quello cioè che vide la presenza di due grandi artisti: Bernini e Borromini. Dinanzi alla Fontana del Bernini, la bella Chiesa di Sant'Agnese in Agone del Borromini con' la facciata concava, come è caratteristica dell'arte del maestro. Sulla stessa piazza sorgono il Palazzo Pamphilj del Rainaldi e la chiesa del Sacro Cuore di Maria in stile rinascimentale.
La stupenda piazza michelangiolesca, centro ideale della Roma del Rinascimento. È una delle più belle piazze rinascimentali, se non la più bella. Fu progettata da Michelangelo nel 1536. Notiamo come, su una piccola area, Michelangelo abbia saputo creare una piazza di effetto grandioso. Molti elementi concorrono a questo risultato: l'imponente scalinata coronata dalla balaustra, i due palazzi laterali, tenuti divergenti per favorire il colpo d'occhio sull'edificio di fondo e per dare una maggiore impressione di spazio, le due scalee ai lati della fontana, le due aperture ai lati. La straordinaria armonia dell'insieme è data dall'unità stilistica degli edifici e dalla perfetta proporzione di ogni elemento. La statua di Marco Aurelio, posta al centro della piazza su un semplice elegantissimo piedistallo, il disegno della pavimentazione (realizzato nel 1940 secondo il progetto originale di Michelangelo), e, di sera, la suggestiva illumuiazione, sono i tocchi finali che fanno di questa piazza un complesso architettonico unico al mondo.
Situata nel cuore di Roma, Piazza del Quirinale è un vero gioiello del periodo barocco, ricco di storia e bellezza artistica. Questa piazza, dominata dal maestoso Palazzo del Quirinale, è un simbolo di potere e grandezza che ha affascinato visitatori e cittadini per secoli. Al centro della piazza svetta un imponente obelisco, originariamente parte del Mausoleo di Augusto. Questo antico monolito, trasportato qui in epoca rinascimentale, aggiunge un tocco di maestosità alla piazza. Ai suoi piedi, le due colossali statue di Castore e Polluce, con i loro magnifici cavalli, catturano lo sguardo dei visitatori. Queste statue, copie romane di sculture greche, furono collocate qui per volontà di Papa Sisto V, aggiungendo un elemento di grazia classica al panorama barocco della piazza. La Fontana è un arricchimento del 1818, ottenuto spostando qui una vasca di granito che era nel Foro romano utilizzata come abbeveratoio. È un complesso imponente, sull'ampia piazza che termina bruscamente con una balconata verso le case sottostanti.
Fontana di Trevi è forse la più famosa fontana del mondo ed è la tappa d'obbligo di ogni turista in omaggio alla credenza popolare per cui chi vi getta un soldino ritornerà a Roma; il lancio si effettua voltando le spalle alla fontana e chiudendo gli occhi mentre si esprime il desiderio... Inutile descriverla, bisogna vederla per ammirare come a far parte della bellezza architettonica entrino non solo le statue e le strutture, ma soprattutto elementi naturali come il travertino sotto forma di roccia e le acque stesse, che sgorgano e fluiscono da ogni dove. Nicolo Salvi, l'architetto che la ideò a metà del Settecento, si trovò di fronte al difficile problema di realizzare un'opera monumentale (che celebrava il rinnovato acquedotto dell'Acqua Vergine) in uno spazio ristretto, nel cuore di un quartiere che non offriva vaste superfici. Andò a cercarsi lo spazio, in altezza, occupando tutto il lato minore di un palazzo con un prospetto largo più di 30 metri e alto ben 26 metri; anzi, perché risultasse più slanciato, abbassò la vasca e la circondò con una gradinata, su cui oggi i turisti siedono come in un anfiteatro a godersi lo spettacolo e a udire la musica delle acque.
Capolavoro del Bernini (1651), i getti d'acqua, le finte rocce, le grotte che vi si aprono, la vegetazione marmorea che vi si abbarbica e gli animali che la popolano creano giochi suggestivi di luce e d'ombre. Dalla fontana si alza arditamente un antico obelisco; lo circondano 4 statue che simboleggiano i fiumi Gange, Danubio, Rio della Plata e Nilo. La fantasiosa tradizione popolare ha creato intorno a questa fontana una serie di leggende relative alle rivalità tra Bernini e Borromini: ad esempio il Rio della Plata avrebbe la mano alzata per scongiurare la caduta della facciata borrominiana di S. Agnese, mentre la statua della Santa, sul cornicione della chiesa, tiene la mano sul petto per assicurare che il crollo non avverrà.
Nascosta tra le strade strette e pittoresche di Roma, la Fontana delle Tartarughe è un gioiello rinascimentale che incanta con la sua grazia e la sua bellezza senza tempo. Realizzata nel 1585 da Taddeo Landini e Giacomo della Porta, questa fontana è un esempio superbo di concezione e realizzazione artistica. La Fontana delle Tartarughe si distingue per la sua armoniosa fusione di forme e materiali. Al centro della fontana si erge una vasca superiore, dalla quale sgorga l'acqua in un dolce flusso. Qui, quattro eleganti figure di adolescenti sorreggono tartarughe che si arrampicano per bere dall'acqua della vasca. Le slanciate figure umane si contrappongono alle forme curve e sinuose delle tartarughe, creando un contrasto visivo affascinante e dinamico. Ciò che rende veramente speciale la Fontana delle Tartarughe sono i suoi dettagli finemente lavorati. Le espressioni dei giovani figure umane sono piene di vita e di grazia, mentre le tartarughe sono rappresentate in modo realistico, con ogni singolo dettaglio curato con attenzione. Questo attento lavoro artigianale conferisce alla fontana un'aura di eleganza e raffinatezza che la rende unica nel suo genere.
Tra le opere più celebri del genio artistico di Gian Lorenzo Bernini spicca la Fontana del Tritone, un capolavoro che incanta e sorprende con la sua bellezza e la sua maestosità. Realizzata nel 1637, questa fontana rappresenta uno dei vertici dell'arte barocca romana, con la sua fusione di elementi mitologici e ingegno tecnico. Al centro della Fontana del Tritone si erge un imponente tritone, una creatura mitologica metà uomo e metà pesce, simbolo di forza e potenza. Il tritone, con il suo corpo muscoloso e la sua espressione fieramente determinata, soffia con forza verso l'alto uno zampillo d'acqua, creando un effetto spettacolare e dinamico. Sopra di lui, una grande conchiglia sorregge lo stemma della famiglia Barberini, la potente dinastia papale che commissionò l'opera a Bernini.