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Il Piemonte svela città d’arte e paesaggi che cambiano a ogni curva: le risaie specchiate tra Novara e Vercelli, i lungolaghi di Verbania, le piazze porticate di Cuneo, i palazzi barocchi di Alessandria, le torri medievali di Asti e il cuore manifatturiero di Biella. In questa guida trovi i must-see di ogni città, percorsi rapidi, consigli pratici e un itinerario finale che collega tutte le tappe in un unico viaggio. Perfetta da consultare su smartphone, con menu rapido e ancore numerate per saltare subito alla sezione che ti interessa.
Le città del Piemonte raccontano un’Italia plurale: Alessandria tra barocco e Cittadella, Asti di torri e vini, Biella manifatturiera tra santuari e Prealpi, Cuneo porticata tra Gesso e Stura, Novara antonelliana tra risaie e corsi porticati, Verbania “giardino” del Lago Maggiore e Vercelli gotica e cistercense nel cuore delle risaie. Questa guida raccoglie i must-see di ciascuna città (piazze, chiese, musei, lungolaghi e parchi), con cenni di storia ed economia utili a comprendere l’identità locale.
Trovi anche percorsi urbani rapidi, suggerimenti di stagionalità (fioriture, foliage, eventi), idee per famiglie, spunti enogastronomici (dalla panissa al Castelmagno, dal Gorgonzola alla Barbera) e un itinerario finale su Google Maps che connette le tappe principali in un unico viaggio. Su mobile il menù è sempre sotto il riassunto, senza overlay; su desktop resta a destra, con ancore numerate e etichette sintetiche per saltare subito alla città desiderata.
Alessandria, situata nella pianura del Tanaro vicino alle colline del Monferrato, è una città che incanta. Fondata nel XII secolo, Alessandria è oggi un nodo strategico per l'industria, il commercio e l'agricoltura, oltre a essere una meta turistica tutta da scoprire.
La fondazione di Alessandria risale al 1168, quando venne chiamata Civitas Nova o Cesaria in onore di Papa Alessandro III. La città si distinse presto per la sua partecipazione alle lotte della Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa, che la assediò tra il 1174 e il 1175.
Nel corso dei secoli, Alessandria passò attraverso vari domini: fu un libero comune nel 1198, passò ai Visconti nel 1348, agli spagnoli nel 1537 e infine ai Savoia nel 1707. La sua posizione strategica la rese una piazzaforte militare di grande importanza.
Oggi Alessandria è un centro economico dinamico. La città eccelle nell'agricoltura, essendo un importante mercato per vini, legumi, cereali e prodotti di allevamento. Il settore industriale è altrettanto sviluppato, con aziende alimentari, meccaniche, chimiche, tessili e siderurgiche. È inoltre un nodo ferroviario e stradale cruciale per il Nord Italia.
Alessandria, elegante città del Piemonte meridionale, sorge in posizione strategica tra Torino, Milano e Genova, circondata dai campi e dalle colline del Monferrato. Fondata nel XII secolo come baluardo contro l’Impero, conserva un fascino discreto e raffinato: architetture barocche, vie eleganti, musei e un’imponente cittadella settecentesca.
Il cuore pulsante della città è un ampio spazio alberato dove vecchio e nuovo convivono. Si affacciano:
Con campanile di 106 m, è tra i simboli di Alessandria. Da non perdere: il ritratto di Gagliaudo, eroe leggendario cittadino, e le statue dei Santi Patroni della Lega Lombarda nella cupola.
La chiesa più antica della città: stratificazioni romanico-gotiche, affreschi rinascimentali e una suggestiva Deposizione in terracotta policroma del Cinquecento. I chiostri ospitano attività culturali.
Gioiello gotico a tre navate con facciata in cotto e interni solenni; il restauro ne ha restituito l’imponenza. Sede frequente di concerti.
Una delle più grandi fortificazioni d’Europa (XVIII sec.), pianta stellare con bastioni e gallerie. Dalle mura, scorci sul Tanaro e sulla campagna. Ospita rievocazioni e mostre.
Portici di Corso Roma, Lungo Tanaro con ciclopedonali e aree verdi; pasticcerie storiche e locali per assaggiare agnolotti al plin e bonet.
A pochi km, paesaggi UNESCO tra vigneti e borghi: Barbera, Dolcetto d’Ovada, Grignolino, cantine e agriturismi. Ottima estensione alla visita cittadina.
📍 Apri su Google Maps – Percorso “Alessandria in 1 giorno”Alessandria è un importante centro agricolo grazie alla fertile pianura del Tanaro. La città è rinomata per la produzione di vini di qualità e per il mercato di ortaggi, cereali e legumi.
L'industria spazia dal tessile all'alimentare, con eccellenze nei settori chimico, siderurgico e meccanico. Inoltre, Alessandria si distingue per la produzione artigianale di cappelli.
Asti, capoluogo di provincia nel cuore del Piemonte, è una città che intreccia la ricchezza del suo passato con la vitalità del presente. Famosa per i suoi vini pregiati e i suoi tesori medievali, Asti si estende nella valle del Tanaro, circondata dalle colline del Monferrato, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Asti nasce come Hasta Pompeia, insediamento romano fondato nel II secolo a.C. Dopo la caduta dell’Impero Romano, divenne ducato longobardo e in seguito un libero comune. Nel Medioevo, la città era uno dei più importanti centri bancari d’Europa, grazie alla prosperità dei suoi mercanti e banchieri.
Passata sotto il dominio dei marchesi di Monferrato e poi al Ducato di Savoia nel 1575, Asti seguì le sorti del Piemonte fino all’Unità d’Italia. Questa lunga storia è ancora oggi visibile nei suoi monumenti, torri e palazzi.
Asti è un centro agricolo e commerciale di primaria importanza. La città è celebre per i suoi vini, tra cui l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, che sono conosciuti in tutto il mondo. Accanto alla vocazione enologica, si affermano anche industrie tessili e manifatturiere, che mantengono viva l’economia locale.
Asti, capoluogo del Monferrato astigiano, è una città dall’anima medievale e dal gusto raffinato, patria di vini celebri come Asti Spumante, Moscato d’Asti e Barbera d’Asti. Tra torri svettanti, cattedrali in cotto, portici eleganti e palazzi barocchi, il centro storico si scopre a piedi, seguendo il filo di Corso Alfieri e delle antiche contrade del Palio.
Cuore pulsante della città, la piazza trapezoidale è cinta da portici eleganti che conservano l’atmosfera del “vecchio Piemonte”. È il salotto di Asti per passeggiate, shopping e soste nei caffè storici; durante l’anno ospita eventi e manifestazioni, con scorci scenografici perfetti per fotografia urbana.
Massimo monumento cittadino e tra le più grandi cattedrali gotiche del Piemonte. L’esterno in cotto, con facciata cuspidata e contrasti cromatici, introduce a un interno dove la struttura gotica dialoga con ricche decorazioni barocche.
Simbolo dell’Asti medievale (XIII sec.), svetta per 38 metri: è la torre meglio conservata tra le antiche “cento torri”. Dalla sommità, panorama a 360° sui tetti in cotto, il Duomo e le prime ondulazioni collinari.
La settecentesca residenza natale di Vittorio Alfieri, progettata da Benedetto Alfieri (zio del poeta), ospita un percorso museale che racconta vita e opere del drammaturgo, con ambienti nobili recuperati e allestimenti immersivi.
A sud di Corso Alfieri si leggono ancora tratti della cinta medievale con torri, caseforti e palazzi signorili: un tessuto urbano che testimonia la potenza delle famiglie gentilizie e la vitalità commerciale tra Medioevo e Rinascimento.
Complesso romanico tra i più antichi della città.
Elegante architettura barocca: ospita il Museo del Risorgimento e la Pinacoteca Civica, con cimeli storici, pittura piemontese e arti applicate che raccontano l’evoluzione civile ed economica di Asti tra Otto e Novecento.
La Torre, di fondazione augustea e sopraelevata in età medievale, è un raro documento di persistenza monumentale. La chiesa di Santa Caterina, con elegante impianto barocco e cupola slanciata, aggiunge una nota scenografica al profilo urbano.
Nel cuore del centro svetta la Collegiata dedicata al santo patrono: interno luminoso e devozione cittadina. Intorno si respira l’atmosfera delle contrade del Palio, la storica corsa che anima la città con sfilate in costume, drappi e tamburi.
Asti è porta naturale di Langhe-Roero-Monferrato (UNESCO): tour in cantina, cattedrali sotterranee, enoteche con Moscato d’Asti, Asti Spumante, Barbera d’Asti, fino al Nizza DOCG poco oltre i confini comunali. Ottima idea completare la visita con degustazioni e percorsi tematici.
Biella, situata ai piedi delle Prealpi biellesi, è una città del Piemonte che coniuga storia, natura e industria. Conosciuta come la capitale italiana della lana, Biella è un centro che affascina per il suo patrimonio artistico, i paesaggi suggestivi e l'eccellenza produttiva.
Le origini di Biella risalgono all'epoca celtica, quando era conosciuta come Bugella. Durante il Medioevo, nel 1235, divenne un libero comune per poi passare sotto il dominio dei Visconti nel 1353 e successivamente dei Savoia nel 1379.
Nel corso dei secoli, Biella si affermò come importante centro commerciale e industriale, specializzandosi nella lavorazione della lana, un settore che ha dato alla città fama internazionale.
Biella è oggi un importante polo industriale, primo in Italia per la produzione di lana di alta qualità. Oltre al tessile, la città ospita industrie nel settore del cotone, della maglieria, della meccanica e della pelle.
L'artigianato e l'innovazione si intrecciano in un territorio che valorizza le tradizioni, pur guardando al futuro con attenzione alla sostenibilità e all’eccellenza.
Biella, porta delle Prealpi piemontesi e capitale storica del tessile laniero, unisce arte sacra, centri medievali e natura in pochi chilometri. Il suo profilo urbano si sviluppa tra la città bassa e l’altura di Biella Piazzo, collegate anche da funicolare, con affacci spettacolari sulle valli e sui santuari montani.
Accanto al Duomo, il Battistero (IX–X sec.) è uno dei monumenti più antichi della città: architettura romanica sobria, pianta a base quadrata e tracce di affreschi interni che raccontano il primo medioevo locale. Un gioiello di pietra che conserva la memoria del primo nucleo urbano.
Edificato nel XV secolo e rimaneggiato dopo il 1772, il Duomo è un compendio di stili. Spicca il campanile romanico (X sec.), elegante e severo. Dentro, la struttura tardogotica dialoga con decorazioni barocche: tele rinascimentali e settecentesche, cappelle ornate e una narrazione figurativa che accompagna il visitatore tra devozione e storia.
Capolavoro rinascimentale, noto per i dipinti e per il coro ligneo in noce, intagliato da Gerolamo Mellis da Vespolate (1546): un ricamo nel legno che testimonia la raffinatezza figurativa del Cinquecento piemontese.
La città alta conserva intatta l’atmosfera medievale: strade acciottolate, caseforti, palazzi signorili e viste ampie sulle Prealpi. È la passeggiata più suggestiva per leggere l’impianto storico tra portali in pietra e cortili nascosti. Consiglio: raggiungila con la funicolare, scenografica e comoda.
Appena fuori dal centro, sul colle omonimo, sorge la chiesa (XVI sec.) con affreschi e un chiostro raccolto: un’oasi di quiete tra arte e spiritualità.
Sempre sul Colle di San Gerolamo, il museo celebra l’opera del grande fotografo-alpinista: lastre, stampe e documentazioni di spedizioni in tutto il mondo, un patrimonio che unisce tecnica, avventura e storia dell’alpinismo.
A pochi chilometri, uno dei complessi mariani più importanti d’Europa, immerso in un anfiteatro naturale. Basilica antica e nuova, Sacro Monte patrimonio UNESCO, sentieri e devozione secolare: tappa fondamentale per comprendere l’identità biellese.
Giardino paesaggistico ottocentesco celebre per la fioritura delle rododendri (fine primavera) e per i viali panoramici tra alberi monumentali: perfetto per fotografia e relax.
La passeggiata lungo il Torrente Cervo accompagna opifici storici, ponti e filatoi: un museo a cielo aperto della civiltà laniera. Nei dintorni, outlet e spacci aziendali dei lanifici storici per esperienze di shopping di qualità.
Borgo fortificato medievale tra i meglio conservati in Italia: cellule abitative, cantine, androni e corti che raccontano economia, difesa e comunità rurale.
Biella è famosa a livello globale per la produzione di lana di alta qualità. Aziende storiche e marchi di lusso hanno sede qui, portando avanti una tradizione secolare.
Cuneo, capoluogo dell’omonima provincia piemontese, è situata su un altopiano a forma di cuneo (da cui deriva il nome), la città si sviluppa tra le valli del Gesso e della Stura di Demonte.
Cuneo fu fondata alla fine del XII secolo come libero comune. La sua posizione strategica attirò presto l’interesse delle grandi potenze dell’epoca: nel 1250 si sottomise agli Angiò, ma fu la dinastia sabauda a lasciare il segno più duraturo, fortificando la città nel corso dei secoli.
La città fu spesso teatro di assedi e battaglie a causa della sua importanza strategica. Durante l’occupazione francese agli inizi dell’Ottocento, divenne il capoluogo del Dipartimento della Stura. Più recentemente, durante la Seconda Guerra Mondiale, Cuneo si distinse come uno dei principali centri della Resistenza partigiana in Italia, un ruolo che ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva.
Cuneo è un importante centro agricolo e commerciale, con un’economia basata principalmente sulla produzione e il commercio di prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. La città è anche un polo industriale con settori ben sviluppati come quello metalmeccanico, dell’arredamento, della moda e degli pneumatici.
Il turismo, in passato prevalentemente di transito, sta crescendo grazie alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturale della città.
Cuneo, tra pianura e Alpi Marittime, nasce come città-fortezza su un cuneo di terra tra i fiumi Gesso e Stura. Oggi unisce l’eleganza dei portici piemontesi, un centro storico medievale leggibile e un formidabile accesso a valli e parchi naturali. Il percorso ideale si snoda tra piazze monumentali, chiese barocche e gotiche, musei civici e un esteso parco fluviale.
Grande salotto urbano con portici uniformi e prospettive regolari, separa la città vecchia dall’espansione ottocentesca. È il punto di partenza perfetto per orientarsi: a nord il reticolo medievale, a sud Corso Nizza con negozi e caffè storici.
L’antico asse fortificato conserva portici bassi, case medievali e cantine sotterranee: camminare qui significa leggere l’impronta difensiva della città. Oggi la via è viva di botteghe, locali e piccole gallerie.
Edificato nel XV secolo e riplasmato in età neoclassica, presenta interni luminosi con intagli lignei e una pala d’altare attribuita ad Andrea Pozzo. Il contrasto tra impianto tardo-gotico e gusto sette-ottocentesco ne fa un unicum nel panorama piemontese.
Tra i migliori esempi di gotico in Piemonte: facciata cuspidata con rosone e navate ampie. Oggi è utilizzata come auditorium, mantenendo però il fascino della grande architettura mendicante medievale.
Impianto rinascimentale, interni ricchi di affreschi e arredi lignei di pregio. Una sosta che racconta la finezza artistica del Cinquecento cuneese.
Considerata la più bella della città: un barocco armonioso di cupole e absidi, opera di Francesco Gallo, protagonista dell’architettura piemontese del Settecento.
Gioiello barocco con facciata concava e interno ellittico ornato di stucchi e pitture. Da notare la cattedra gotica in abside e una preziosa tela del Moncalvo.
Rete di piste ciclabili e sentieri lungo i fiumi: aree picnic, birdwatching e punti panoramici, ideale per famiglie e sportivi. Un “polmone verde” che entra in città.
Gesso, Stura, Grana, Maira, Varaita, Vermenagna, Pesio: valli ricche di borghi, percorsi escursionistici e cultura occitana. In quota, fortificazioni, laghi alpini e cascate; a fondovalle, arte romanica e sapori tradizionali.
Curiose formazioni rocciose a “fungo” generate dall’erosione: un paesaggio unico a breve distanza dalla città, perfetto per fotografia e didattica naturalistica.
Novara, capoluogo dell’omonima provincia piemontese, è situata nella fertile pianura tra i fiumi Ticino e Sesia, Novara rappresenta un importante nodo di comunicazione e un centro economico e industriale di grande rilievo.
Le origini di Novara risalgono probabilmente a popolazioni liguri, seguite dalla dominazione gallica. Fu sotto i Romani che Novara, allora chiamata Novaria, conobbe il suo primo sviluppo urbanistico, diventando un importante centro lungo le vie di comunicazione. I Romani arricchirono la città di opere pubbliche e infrastrutture che ancora oggi caratterizzano il centro storico.
Dopo le invasioni barbariche, Novara passò sotto il dominio longobardo e successivamente carolingio, diventando un libero comune intorno al XII secolo. La città entrò poi nella sfera di influenza milanese, subendo l’alternarsi di signorie come i Visconti e gli Sforza.
Dopo un periodo di decadenza sotto il dominio spagnolo, Novara passò definitivamente ai Savoia nel XVIII secolo con la Pace di Vienna del 1738. La città divenne teatro della celebre battaglia del 1849, durante la quale l’esercito piemontese fu sconfitto dagli austriaci guidati dal generale Radetzky. Questo evento segnò profondamente la storia del Risorgimento italiano.
Novara è un importante centro economico con un tessuto produttivo diversificato. Le principali attività industriali includono la metallurgia, la metalmeccanica, l’elettromeccanica, la chimica, l’abbigliamento e i prodotti alimentari. La città è anche sede di aziende leader nei settori della grafica e dell’editoria.
L’agricoltura gioca un ruolo cruciale, con una produzione che spazia dal riso alle coltivazioni cerealicole e vitivinicole, rendendo Novara una delle principali protagoniste dell’agroindustria italiana.
Novara, tra il Ticino e le risaie, è un elegante connubio di arte, fede e ingegno. La città si sviluppa armoniosamente tra le architetture di Alessandro Antonelli e i complessi medievali del Broletto, offrendo al visitatore un viaggio nel tempo tra pietra, mattoni e cupole vertiginose.
Cuore monumentale di Novara, dominato dal monumento a Vittorio Emanuele II. Il Castello Sforzesco con il Rocchetto e il Palazzo della Borsa Merci raccontano la storia militare e commerciale della città.
Capolavoro d’ingegneria e fede: la basilica (1577–1690) ospita opere di Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo, mentre la cupola di Antonelli, alta 121 metri, è una delle più alte al mondo in muratura.
Il Duomo (XIX sec.) si erge sui resti romanici della primitiva cattedrale; accanto, il Battistero paleocristiano (V-VI sec.), tra i più antichi del Piemonte, conserva affreschi di rara intensità.
Cuore civico medievale con Arengo, Palazzo del Podestà e Palazzetto dei Paratici. Oggi ospita il Museo Civico e la Galleria d’Arte Moderna con opere di Antonello da Messina, Gaudenzio Ferrari, Fattori e Fornara.
L’impianto romano sopravvive negli assi di Corso Cavour, Corso Mazzini, Corso Italia e Corso Cavallotti, che convergono all’Angolo delle Ore. Tra portici e piazze, si respira un’atmosfera rilassata e nobile.
Verbania, situata sulle sponde del Lago Maggiore, è una delle destinazioni più affascinanti del Piemonte. Nata dalla fusione degli antichi comuni di Intra, Pallanza e relative frazioni, questa città combina storia, arte e natura con un'atmosfera rilassante e accogliente. Verbania è conosciuta per il suo clima mite, la sua vocazione turistica e le sue straordinarie attrazioni, tra cui spiccano i famosi Giardini di Villa Taranto.
In questo articolo approfondiremo la storia, l’economia e i principali punti di interesse di Verbania, offrendo una panoramica dettagliata di questa città lacustre.
Fondata forse nel XI secolo, Pallanza divenne feudo dei ghibellini conti di Biandrate nel XIII secolo. Passò sotto il controllo di Novara nel 1259 e fu successivamente conquistata dai Visconti nel 1393, mantenendo una certa autonomia. Restò parte del Ducato di Milano fino al 1743, quando entrò nei domini dei Savoia.
Intra fu un importante feudo dei conti di Castello dal 1152 e passò sotto Novara agli inizi del XIII secolo. Nonostante una ribellione significativa, rimase legata a Pallanza e si affermò nel tempo come un centro manifatturiero di rilievo, specializzato nella produzione artigianale e industriale.
Nel 1939, Intra e Pallanza furono unite sotto un unico comune, dando origine alla città di Verbania.
Intra è il cuore economico della città, con industrie attive nei settori dolciario, cartario, alimentare e metalmeccanico. La floricoltura e l’orticoltura sono attività importanti, grazie al clima favorevole e alla ricchezza del territorio.
Pallanza, con il suo elegante lungolago e le sue ville storiche, è una meta ambita per il turismo. L’ottima attrezzatura ricettiva, che comprende hotel, bed & breakfast e ristoranti di alta qualità, la rende un luogo perfetto per soggiorni rilassanti.
Verbania, “giardino del Lago Maggiore”, unisce natura, eleganza e cultura. I quartieri di Pallanza, Intra e Suna offrono un mosaico di ville, musei e panorami unici, con collegamenti via battello verso le Isole Borromee e i giardini più belli d’Europa.
Capolavoro creato nel 1931 dal capitano scozzese Neil McEacharn. Estesi su 20 ettari con 7 km di viali, ospitano migliaia di specie esotiche e rare: dalla Nigella sativa palestinese alla Victoria regia amazzonica, fino alla minuscola Royal purple. Visitabili da marzo a ottobre, attirano oltre 100.000 visitatori l’anno.
Nel Palazzo Dugnani di Pallanza, custodisce collezioni d’arte (Ferrari, Ranzoni), una Gipsoteca Troubetzkoy e un Museo Lapidario. Il percorso racconta l’anima artistica del Lago Maggiore e i suoi protagonisti.
Costruita nel XVIII secolo, è riconoscibile per il pronao neoclassico e l’affresco cinquecentesco della Madonna di Loreto. L’interno alterna barocco e neoclassico in armonia sobria.
Chiesa del XVI secolo con cupola ottagonale e affreschi attribuiti a Bernardino Lanino e alla scuola lombarda. Punto di riferimento spirituale e artistico della città.
Tra Pallanza e Intra, la Ruga è una strada pedonale porticata che conserva il fascino di un borgo lacustre antico. Piazza Pedroni, invece, è il cuore della vita quotidiana, circondata da case porticate e botteghe storiche.
Scenografico e romantico, offre viste mozzafiato sulle Isole Borromee e sulle montagne lombarde. Caffè, giardini e scorci fotografici rendono il lungolago il luogo simbolo di Verbania.
A pochi minuti di battello: Isola Bella (palazzo e giardini barocchi), Isola Madre (giardino botanico subtropicale) e Isola dei Pescatori (borgo autentico e ristoranti sul lago).
Suna, borgo raccolto e pittoresco, offre tramonti incantevoli e piccole spiagge. Da qui si raggiunge il Parco Nazionale della Val Grande, la più vasta area wilderness italiana, con percorsi escursionistici e panorami spettacolari.
📍 Apri su Google Maps – Percorso “Verbania in 1 giorno”Vercelli, situata nella fertile pianura padana sulla sponda destra del fiume Sesia, è conosciuta come la capitale europea del riso, Vercelli è un centro agricolo e industriale di primaria importanza. La città, che vanta monumenti storici di grande valore, è anche un punto di riferimento per gli amanti dell’arte e della storia.
Fondata dai Celti, l’antica Vercellae divenne municipio romano, crescendo rapidamente in importanza grazie alla sua posizione strategica. Durante l’epoca romana, la città si arricchì di opere pubbliche e divenne un centro culturale e commerciale di rilievo.
Vercelli fu un importante vescovado, ma conobbe anche periodi di occupazione, prima da parte dei Goti e degli Unni di Attila, e successivamente dai Longobardi e dai Franchi. Nel XII secolo si costituì come libero comune e nel 1197 fu tra le prime città europee ad abolire la servitù della gleba.
Nel 1228, Vercelli fondò la prima università della regione, un evento che testimonia il suo ruolo di centro culturale. Dopo essere stata sotto il dominio dei Visconti nel XIV secolo, passò ai Savoia nel 1427, diventando parte integrante del Ducato di Savoia.
Occupata dai francesi nel 1798 e brevemente capoluogo del Dipartimento della Sesia, Vercelli tornò ai Savoia dopo il Congresso di Vienna. Oggi, la città è un centro dinamico che conserva con orgoglio il suo patrimonio storico.
La campagna circostante Vercelli è dominata dalle risaie, che rappresentano il cuore dell’economia locale. La città è il più importante mercato europeo del riso e ospita numerose aziende agricole specializzate nella sua produzione, lavorazione e commercializzazione.
Oltre all’agricoltura, Vercelli ha sviluppato un tessuto industriale diversificato. Sono particolarmente rilevanti i settori legati all’agricoltura (macchine agricole, fertilizzanti), il tessile (fibre artificiali, lanifici, maglifici) e l’abbigliamento. La città è anche un nodo cruciale per le comunicazioni stradali e ferroviarie, che ne amplificano il ruolo commerciale.
Vercelli, antica città del riso e della cultura, custodisce un patrimonio artistico straordinario tra chiese gotiche, musei e piazze rinascimentali. Culla della spiritualità cistercense e nodo commerciale fin dal Medioevo, offre al visitatore un itinerario tra arte sacra, architettura e paesaggi unici di pianura e acqua.
Capolavoro del gotico cistercense italiano (inizi XIII secolo), unisce linee romaniche e verticalità gotica.
Sorge su una chiesa paleocristiana del IV secolo. Il progetto attuale, voluto da Pellegrino Pellegrini (XVI sec.), fu rielaborato nel Settecento.
Il Museo Civico Francesco Borgogna è uno dei più prestigiosi del Piemonte.
Il cuore medievale della città, incorniciato da palazzi porticati e caffè storici. Da qui si diramano vie ricche di torri, chiostri e cortili rinascimentali, perfette per passeggiate lente tra architettura e vita quotidiana.
Allestito nel cinquecentesco Palazzo Langosco, il museo racconta la storia di Vercelli attraverso collezioni preromane, medievali e ottocentesche. Da non perdere la sala delle stampe dei tipografi di Trino e le porcellane storiche.
Autentico scrigno rinascimentale, conserva affreschi di Gaudenzio Ferrari – tra cui la celebre Madonna del Melarancio – e un ciclo pittorico di intensità straordinaria.
Ospita la venerata Madonna delle Grazie, capolavoro di Bernardino Lanino, allievo di Gaudenzio Ferrari e grande interprete del Cinquecento piemontese.
Attorno alla città si estendono chilometri di risaie che, in primavera, si trasformano in specchi d’acqua riflettendo il cielo. Il Parco delle Lame del Sesia offre sentieri, birdwatching e viste straordinarie sulla pianura e sulle Alpi.
📍 Apri su Google Maps – Percorso “Vercelli in 1 giorno”Giorno 1 – Alessandria → Asti: Cittadella, Piazza della Libertà, Museo Borsalino; pomeriggio ad Asti tra Piazza Alfieri, Torre Troyana e Duomo. Degustazione serale in enoteca.
Giorno 2 – Biella: Battistero, Duomo, San Sebastiano, salita a Piazzo; pomeriggio slow a Burcina o visita al Santuario di Oropa (se la stagione lo consente).
Giorno 3 – Cuneo: Piazza Galimberti, Via Roma, Duomo; green break al Parco Fluviale Gesso-Stura. Facoltativo: Ciciu del Villar o Certosa di Pesio.
Giorno 4 – Novara → Vercelli: Cupola di San Gaudenzio, Broletto e Battistero; trasferimento a Vercelli per Sant’Andrea, Piazza Cavour e Museo Borgogna.
Giorno 5 – Verbania (estensione lago): Villa Taranto, lungolago di Pallanza, imbarco per Isole Borromee; tramonto a Suna.