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Il Molise custodisce un patrimonio folklorico di straordinaria ricchezza, dove antiche credenze, riti religiosi e tradizioni popolari convivono in perfetta armonia. Dalle spettacolari corse dei carri trainati dai buoi alle suggestive processioni del Corpus Domini, ogni celebrazione racconta l’anima autentica di questa piccola ma fiera regione. Tra fede, musica e artigianato, il folklore molisano è una finestra aperta sulla storia e sull’identità di un territorio che non smette di sorprendere.
Il Molise è una terra dove il tempo sembra essersi fermato, e le sue feste popolari ne sono la prova vivente. Tra antichi riti di primavera e solenni processioni religiose, la regione mantiene vive tradizioni che intrecciano fede, identità e cultura. Le celebrazioni più spettacolari includono le corse dei carri trainati dai buoi di Ururi, Portocannone e San Martino in Pensilis, simboli di devozione e spirito comunitario, e la celebre Processione dei Misteri di Campobasso, un evento unico nel suo genere che combina arte e spiritualità. Accanto ai riti religiosi, vivono tradizioni come la Pagliara Maie Maie, legata alla rinascita primaverile, e l’antico artigianato molisano, rappresentato dal merletto a tombolo di Isernia e dalle campane di Agnone. Un viaggio nel folklore molisano significa scoprire un mondo di gesti tramandati, suoni evocativi e valori autentici che ancora oggi uniscono intere comunità.
Il Molise vanta una lunga storia di convivenza con minoranze etniche che hanno contribuito a definire la sua identità culturale. Tra queste, spiccano le comunità slave e albanesi insediate nel Basso Molise tra il XV e il XVI secolo, le quali hanno portato con sé usanze, lingue e musiche che ancora oggi caratterizzano le celebrazioni popolari. Nei borghi di Acquaviva Collecroce, San Felice del Molise e Montemitro si parlano ancora idiomi antichi, si tramandano canti arcaici e si festeggia con costumi tradizionali, creando un affascinante intreccio tra il folklore locale e le radici balcaniche.
Questa fusione culturale rende il folklore del Molise uno dei più autentici e originali d’Italia, capace di coniugare devozione, musica e memoria in un insieme armonioso che resiste al tempo e continua ad evolversi con le nuove generazioni.
Il calendario molisano è scandito da celebrazioni che risalgono a secoli fa, spesso legate ai cicli della natura e della vita rurale. Tra gli eventi più attesi vi sono le corse dei carri trainati dai buoi, che si svolgono in primavera nei comuni di Ururi, Portocannone e San Martino in Pensilis. Queste manifestazioni, tra fede e competizione, rappresentano una forma di offerta religiosa in onore del santo patrono e al tempo stesso un simbolo dell’identità agricola e comunitaria del territorio. I carri, decorati con fiori e nastri, sfilano tra la folla in un’esplosione di colori e suoni che coinvolge intere generazioni.
Un’altra tradizione legata alla primavera è la Pagliara Maie Maie, un rituale che si celebra il primo maggio nei paesi di Acquaviva Collecroce, San Felice e Montemitro. L’evento, di probabile origine pagana, celebra la fertilità della terra e la rinascita della natura. I partecipanti portano in processione una grande struttura di paglia intrecciata, simbolo di abbondanza e rinnovamento, accompagnata da canti e musiche popolari che riempiono le vie del borgo in un clima di festa collettiva.
Tra gli eventi religiosi più noti e rappresentativi del Molise spicca la Processione dei Misteri di Campobasso, celebrata ogni anno durante il Corpus Domini. Ideata nel XVII secolo dallo scultore Paolo Saverio Di Zinno, questa processione è una vera opera d’arte in movimento: dodici “misteri” allegorici, cioè macchine sceniche in legno e metallo, portano in scena episodi biblici animati da figuranti sospesi nell’aria. L’effetto visivo è straordinario — i personaggi sembrano fluttuare — e crea un’atmosfera mistica che incanta visitatori e fedeli di ogni età.
Altrettanto intense sono le processioni del Venerdì Santo, che animano i centri di Campobasso, Riccia e Ferrazzano. Si tratta di celebrazioni in cui sacro e popolare si fondono: le confraternite sfilano in silenzio, i cori intonano canti struggenti e i fedeli partecipano con profonda emozione. Questi momenti di spiritualità collettiva rappresentano l’essenza della fede popolare molisana, tramandata di generazione in generazione.
Il folklore molisano non si esprime soltanto nelle feste ma anche nell’arte e nell’artigianato. L’esempio più celebre è il merletto a tombolo di Isernia, una tradizione che risale al XV secolo e che ancora oggi rappresenta un orgoglio per la città. Le merlettaie, con pazienza e maestria, creano disegni raffinati che un tempo ornavano abiti, paramenti sacri e corredi matrimoniali. Ogni pezzo è unico e racchiude secoli di cultura e saper fare femminile.
Non meno famoso è l’artigianato di Agnone, conosciuta come la “Città delle Campane”. Qui si trova la storica Fonderia Marinelli, una delle più antiche del mondo, che da oltre mille anni realizza campane di bronzo per chiese e monasteri in ogni parte del globo. Ogni campana è una fusione di arte, tecnica e spiritualità: il suono che ne deriva è parte integrante dell’identità del Molise, un richiamo al cielo che unisce fede e tradizione.
Partecipare alle feste e al folklore del Molise significa vivere un’esperienza autentica, fatta di emozioni, storia e comunità. Ogni evento, che si tratti di una processione religiosa o di una celebrazione agricola, diventa un’occasione per conoscere l’anima più profonda di questa regione: quella che resiste al tempo, che si rinnova senza perdere le proprie radici e che continua a raccontare, attraverso i gesti e i suoni della tradizione, l’orgoglio di un popolo legato alla propria terra.