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Il Molise, una delle regioni meno conosciute d’Italia, offre un mix unico di storia, natura e tradizioni. In provincia di Campobasso, Termoli è una delle principali attrazioni, con il suo borgo antico affacciato sul mare, il Castello Svevo e la Cattedrale di San Basso. Larino, con la sua Cattedrale gotica e l’anfiteatro romano, e Sepino, con il sito archeologico di Altilia, sono tappe imperdibili per gli appassionati di storia antica. Riccia, famosa per i suoi panorami e le tradizioni enogastronomiche, completano l’esperienza.
In provincia di Isernia, il capoluogo sorprende con la Fontana Fraterna e i resti archeologici di epoca romana. Pietrabbondante, con il teatro e santuario sannitico, rappresenta un viaggio unico nella cultura dei Sanniti. Capracotta, tra le vette dell’Appennino, è una meta ideale per gli amanti dello sport e della natura. Venafro affascina con i suoi monumenti storici, l’antico anfiteatro romano e gli uliveti millenari. Infine, Castel San Vincenzo offre paesaggi mozzafiato con il lago e l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno.
Il Molise, con le sue meraviglie poco conosciute, è una destinazione perfetta per chi cerca autenticità, storia e una natura incontaminata.
Il Molise condensa mare, borghi, siti romani e montagne in distanze brevi: Termoli sul mare, Larino gotica, Sepino–Altilia romana, il Matese (Campitello/Capracotta) per outdoor quattro stagioni; Isernia tra preistoria e Medioevo; Venafro con ulivi millenari e cultura dell’olio; Pietrabbondante con il santuario dei Sanniti; Castel San Vincenzo tra lago turchese e abbazia; Carovilli e la Riserva MAB Collemeluccio–Montedimezzo. Il “Molise nascosto” (Gambatesa, Frosolone, Castelpetroso, San Massimo, Scapoli) offre ospitalità genuina, artigianato, santuari e musica di zampogna.
Termoli, la perla della costa molisana, è il principale centro balneare della regione e una delle destinazioni più affascinanti dell’Adriatico meridionale. Questa pittoresca cittadina combina spiagge dorate, tradizioni marinare e un borgo medievale perfettamente conservato, che si affaccia su acque cristalline. Visitare Termoli significa scoprire un equilibrio armonioso tra mare, cultura e autenticità, in un contesto ancora poco toccato dal turismo di massa.
Il Castello Svevo, costruito nel 1247 per volere di Federico II di Svevia, domina maestoso il panorama costiero. Con la sua pianta quadrangolare, i massicci bastioni angolari e la posizione strategica a picco sul mare, la fortezza rappresentava un baluardo difensivo contro le incursioni nemiche. Nel corso dei secoli ha subito restauri e modifiche — in particolare durante l’epoca aragonese — ma conserva ancora il fascino originario della fortificazione medievale. Dai bastioni si apre una vista mozzafiato che abbraccia il porto turistico, la spiaggia e l’orizzonte adriatico: un luogo perfetto per ammirare tramonti spettacolari o scattare foto panoramiche. Oggi il castello ospita spesso mostre, eventi culturali e manifestazioni estive, rendendolo un vivace punto d’incontro tra storia e contemporaneità.
Nel cuore del borgo antico sorge la Cattedrale di San Basso, uno dei massimi esempi di architettura romanica del Molise. Le sue origini risalgono al VI secolo, ma l’attuale edificio fu ricostruito nel XII, dopo le devastazioni operate dai Saraceni. La facciata in pietra chiara è impreziosita da un portale finemente scolpito e da un rosone quattrocentesco che filtra la luce creando un’atmosfera mistica. All’interno, la cripta custodisce i resti di un antico tempio pagano e preziosi mosaici raffiguranti animali mitologici, testimonianza del sincretismo culturale di Termoli. La Cattedrale è dedicata ai santi patroni San Basso e San Timoteo, le cui reliquie attirano ogni anno fedeli da tutta Italia, soprattutto durante la Festa di San Basso (3 e 4 agosto), una delle celebrazioni più sentite del Molise, caratterizzata da una suggestiva processione a mare.
Il borgo antico di Termoli è un piccolo gioiello urbano, racchiuso all’interno di mura medievali che si protendono verso il mare. Le case color pastello, i vicoli stretti e tortuosi e gli scorci improvvisi sull’Adriatico creano un’atmosfera romantica e senza tempo. Tra le vie più celebri c’è il Vico Il Castello, noto anche come il vicolo più stretto d’Italia, dove due persone possono a malapena passare contemporaneamente. Passeggiare nel borgo significa anche entrare in contatto con le tradizioni locali: botteghe artigiane che vendono ceramiche e prodotti tipici, osterie dove gustare il pesce appena pescato e piazzette animate che al tramonto si riempiono di musica e profumi mediterranei.
Termoli vanta alcune delle spiagge più belle e accessibili del Molise. La Spiaggia di Sant’Antonio, con sabbia fine e fondale basso, è perfetta per le famiglie, mentre la Spiaggia di Rio Vivo, a sud del porto, è più selvaggia e frequentata da chi ama il surf e la tranquillità. Dal porto partono i traghetti per le Isole Tremiti, raggiungibili in circa un’ora di navigazione: un’escursione imperdibile per chi desidera esplorare un paradiso marino incontaminato.
La cucina termolese è un trionfo di sapori di mare e ricette tramandate di generazione in generazione. Il piatto simbolo è il celebre brodetto di pesce alla termolese, preparato con varietà locali di pesce e crostacei cotti in salsa di pomodoro con olio, aglio e peperoncino. Non mancano le specialità di terra, come la pampanella (carne di maiale speziata e cotta lentamente) e i taralli dolci al vino bianco. Accompagnate il tutto con un calice di Tintilia del Molise, vino rosso autoctono dal gusto intenso e armonioso.
Oltre alla già citata Festa di San Basso, Termoli ospita durante l’estate numerosi festival culturali, rassegne musicali e sagre gastronomiche che animano il centro storico e il lungomare. Tra gli eventi più popolari vi è il Termoli Jazz Festival e le rievocazioni storiche che riportano in vita le atmosfere medievali.
Termoli è una fusione perfetta di mare, cultura e autenticità, capace di regalare esperienze genuine e paesaggi indimenticabili. Ideale per chi ama il turismo lento, la buona cucina e la scoperta di luoghi ancora autentici, è una delle gemme nascoste dell’Adriatico da inserire assolutamente nel proprio itinerario.
Situata su una dolce collina che domina la valle del Biferno, Larino è una delle città più affascinanti e ricche di storia del Molise. Di origini preromane, fu un importante centro dei Frentani, popolazione sannitica che occupava questa parte d’Italia prima della conquista romana. Oggi Larino rappresenta un luogo in cui passato e presente si fondono armoniosamente, regalando ai visitatori un’esperienza autentica, fatta di arte, archeologia e tradizione.
L’antica Larinum, citata da Cicerone e da altri autori latini, fu una città prospera e strategicamente importante per la posizione lungo le vie commerciali che collegavano il mare Adriatico all’interno della penisola. Durante l’età romana conobbe un notevole sviluppo urbano e culturale, come testimoniano i resti archeologici che ancora oggi si possono ammirare nella zona bassa, a pochi chilometri dal centro moderno.
Con il crollo dell’Impero, la popolazione si spostò più in alto, fondando il borgo medievale attuale, che conserva ancora il fascino intatto dei centri storici molisani: vicoli in pietra, palazzi nobiliari e chiese monumentali che raccontano secoli di storia.
Il monumento più rappresentativo di Larino è la Cattedrale di San Pardo, eretta nel 1319 sul sito di una precedente chiesa romanica. Si tratta di un vero capolavoro di architettura gotica, raro e prezioso esempio nel contesto molisano.
La facciata, in pietra chiara, è decorata da un portale riccamente strombato e da un rosone finemente traforato posto tra due eleganti bifore, elementi che le conferiscono una leggerezza quasi fiabesca. L’interno, suddiviso in tre navate, custodisce affreschi quattrocenteschi, un pregevole pulpito ligneo e numerosi arredi sacri che testimoniano la continuità della fede e dell’arte larinese.
A completare il complesso si erge la torre campanaria, massiccia e severa, che domina il profilo urbano e simboleggia il legame indissolubile della città con il suo patrono, San Pardo.
Ogni anno, dal 25 al 27 maggio, Larino celebra la spettacolare Festa di San Pardo, una delle più antiche e suggestive del Molise. Durante la processione, oltre centotrenta carri trainati da buoi, addobbati con fiori e nastri colorati, attraversano le vie del centro in un’esplosione di fede e tradizione che unisce tutta la comunità.
Poco distante dal centro storico, immerso nella campagna molisana, si trova l’imponente Anfiteatro Romano di Larino, testimonianza dell’antica grandezza di Larinum.
Costruito tra il I e il II secolo d.C., poteva ospitare fino a 12.000 spettatori e veniva utilizzato per spettacoli gladiatori, gare atletiche e manifestazioni pubbliche. Ancora oggi sono visibili le gradinate, le gallerie d’accesso e parte della scena, che permettono di immaginare l’atmosfera vibrante delle antiche feste romane.
Accanto all’anfiteatro si estende l’area archeologica con resti di domus, mosaici, templi e necropoli, dove gli scavi hanno riportato alla luce importanti reperti oggi conservati nel Museo Civico di Larino.
Visitare questo sito significa immergersi in uno dei luoghi più autentici e meglio conservati del patrimonio romano del Molise, lontano dai percorsi turistici più battuti ma di straordinaria suggestione.
Tra i luoghi più curiosi e significativi di Larino spiccano l’Ara Frentana e i Pozzi Romani.
L’Ara Frentana, risalente all’età preromana, è un monumento cilindrico in pietra che probabilmente aveva funzioni sacre o celebrative. È uno dei pochi esempi di architettura cultuale frentana giunti fino a noi e testimonia le profonde radici religiose della comunità.
I Pozzi Romani, invece, rappresentano l’ingegnosità tecnica dell’epoca: si tratta di antiche cisterne e serbatoi d’acqua scavati nel terreno e rivestiti in pietra, usati per la raccolta e la conservazione dell’acqua piovana. Queste strutture, ancora ben visibili, offrono una visione concreta della vita quotidiana e dell’organizzazione urbana di Larinum.
Oltre al suo patrimonio storico e archeologico, Larino è anche un centro vivace dal punto di vista culturale ed enogastronomico. Il territorio circostante è rinomato per la produzione di olio extravergine d’oliva di alta qualità e per l’ospitalità genuina delle sue genti.
Le strette vie del borgo medievale conducono a botteghe artigiane, piccoli musei e ristoranti tradizionali, dove è possibile gustare piatti tipici come le tacconelle al sugo di agnello, i cavatelli al pomodoro fresco e i dolci locali a base di miele e mandorle.
Larino è una città che unisce spiritualità, arte e autenticità: un luogo in cui il tempo scorre lentamente, permettendo di assaporare ogni angolo, ogni pietra e ogni profumo del Molise più autentico.
Riccia, arroccata su una collina, è un affascinante borgo medievale noto per le sue tradizioni enogastronomiche.
Il Castello di Riccia, risalente al XIV secolo, domina il borgo con la sua torre cilindrica e le mura possenti. Sebbene in parte in rovina, il castello offre una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante.
Riccia è famosa per la Festa dell’Uva, una celebrazione che si tiene ogni settembre per celebrare la vendemmia. Durante l’evento, le strade del borgo si riempiono di carri allegorici, musica e degustazioni di vini locali.
Immersa nel cuore del Molise, Sepino è uno dei luoghi più affascinanti e sorprendenti della regione. Qui, tra dolci colline e paesaggi incontaminati, si trova Altilia, l’antica Saepinum romana, uno dei siti archeologici meglio conservati d’Italia e una testimonianza straordinaria della vita quotidiana nell’Impero.
Il sito archeologico di Altilia di Sepino si presenta come un vero e proprio museo a cielo aperto. Camminando lungo le sue strade basolate, si ha l’impressione di tornare indietro di duemila anni: le porte monumentali in pietra (Porta Boiano, Porta Benevento, Porta Terravecchia e Porta Tammaro) accolgono i visitatori come un tempo accoglievano mercanti, viandanti e soldati romani.
Nel cuore della città si trova il foro, centro della vita pubblica, attorno al quale si sviluppano le terme, le tabernae, il macellum (mercato coperto) e il teatro, che ancora oggi ospita spettacoli e rappresentazioni estive.
Gli scavi hanno portato alla luce anche abitazioni patrizie, mosaici, epigrafi e resti di botteghe, offrendo un quadro dettagliato della vita urbana romana. La particolarità di Altilia è che l’antico impianto urbano si è conservato quasi intatto, immerso in un paesaggio verde e silenzioso, lontano dal turismo di massa. È uno di quei luoghi dove il tempo sembra davvero essersi fermato.
Nel borgo contemporaneo di Sepino, situato a pochi chilometri dal sito archeologico, si trova la Chiesa di Santa Cristina, uno dei principali edifici religiosi del Molise medievale. L’edificio, dedicato alla santa patrona della città, risale all’XI secolo e custodisce preziosi affreschi bizantineggianti, capitelli scolpiti e un’atmosfera di grande suggestione spirituale.
Ogni anno, in occasione della festa di Santa Cristina (24 luglio), la città si anima di pellegrinaggi, processioni e celebrazioni che fondono devozione e tradizione popolare, richiamando visitatori da tutta la regione.
Oltre al suo straordinario patrimonio archeologico e religioso, Sepino è anche un punto di partenza ideale per escursioni naturalistiche tra i boschi e le montagne dell’Appennino molisano. La vicinanza con i Monti del Matese e con aree protette consente di combinare cultura e natura in un’unica esperienza di viaggio.
Situato a oltre 1.400 metri di altitudine, ai piedi del Monte Miletto, Campitello Matese è una delle località montane più note dell’Italia centro-meridionale. Famoso per le sue piste da sci e per i paesaggi incontaminati, è una meta ideale sia in inverno che in estate, grazie alla varietà di attività all’aria aperta e al fascino dell’ambiente naturale.
Durante la stagione invernale, Campitello Matese si trasforma in una stazione sciistica moderna e attrezzata, con oltre 40 chilometri di piste dedicate allo sci alpino e allo snowboard, servite da impianti di risalita di ultima generazione. Le piste si snodano tra boschi di faggi e panorami mozzafiato, offrendo viste spettacolari sull’intera catena del Matese.
Ma Campitello non è solo neve: nei mesi estivi diventa un paradiso per escursionisti e amanti della natura. Numerosi sentieri portano a rifugi panoramici e cime da cui si domina tutto il Molise. È anche un’area molto apprezzata per il trekking, la mountain bike e il parapendio, grazie ai venti favorevoli e agli ampi spazi aperti.
Il borgo mantiene viva la tradizione pastorale e gastronomica molisana, che si riflette nei piatti tipici come il caciocavallo del Matese, i funghi porcini e i piatti di carne locale cucinati secondo antiche ricette di montagna.
Durante l’estate si svolgono sagre e manifestazioni dedicate ai prodotti del territorio, come la Festa della Montagna e le escursioni guidate al tramonto, che uniscono cultura, gusto e natura.
Isernia, situata nel cuore del Molise, è una delle città più antiche e affascinanti della regione. Le sue origini risalgono all’epoca dei Sanniti Pentri, che la fondarono come Aesernia nel IV secolo a.C. Successivamente divenne colonia romana nel 263 a.C., assumendo un ruolo strategico nel controllo dei traffici e delle comunicazioni tra l’Adriatico e il Tirreno. Oggi Isernia unisce la forza della sua storia millenaria a un’atmosfera accogliente e autentica, dove arte, architettura e natura convivono armoniosamente.
Tra i monumenti più celebri della città spicca la Fontana Fraterna, vero emblema di Isernia. Costruita nel XIV secolo utilizzando frammenti di epoca romana, la fontana presenta la forma di una loggetta con sei archi a tutto sesto sorretti da colonne in pietra, ognuna decorata con motivi differenti. Al centro, iscrizioni e simboli richiamano la memoria di Papa Celestino V, il pontefice eremita nativo di queste terre, a cui la fontana è dedicata come segno di pace e solidarietà. Oltre alla sua valenza storica e artistica, la Fontana Fraterna è un punto d’incontro e uno dei luoghi più fotografati del Molise.
Isernia è anche una città sospesa tra le colline e le gole del fiume Carpino, attraversate da spettacolari viadotti monumentali che uniscono i quartieri storici con quelli moderni. Tra questi, spicca il Viadotto ferroviario di Santo Spirito, considerato uno dei più grandi e audaci realizzati per le ferrovie italiane, costruito nel XIX secolo con archi in pietra che si stagliano sul paesaggio. Non meno suggestivo è il Viadotto La Prece (o Cardarelli), ponte stradale che domina la vallata e offre una vista panoramica unica sulla città e sulle montagne circostanti. Percorrendo la strada per Venafro, si può apprezzare appieno l’armonioso dialogo tra la maestosità dell’ingegneria e la bellezza naturale del territorio molisano.
Le testimonianze archeologiche di Isernia raccontano la storia di una città che ha vissuto tutte le epoche della civiltà italica. Resti di mura poligonali sannitiche, un acquedotto romano e antichi ponti in pietra si possono ammirare nei dintorni del centro storico. Nel Parco Archeologico di Isernia La Pineta sono stati rinvenuti reperti risalenti a circa 700.000 anni fa, che ne fanno uno dei siti preistorici più importanti d’Europa. L’area, oggi visitabile, documenta la presenza dell’Homo Aeserniensis e conserva strumenti litici, resti di animali e tracce di focolari antichissimi. Tutto questo conferma il ruolo di Isernia come crocevia di popoli e culture, fin dai primordi della storia umana.
Le chiese di Isernia sono scrigni d’arte e spiritualità che raccontano l’evoluzione architettonica della città. La più antica è Santa Maria delle Monache (1015), di cui restano il portale romanico e il campanile originale: testimonianze di un complesso monastico benedettino di grande importanza. Poco distante sorge la Chiesa di San Francesco (XIII secolo), che unisce elementi romanici e gotici in un equilibrio perfetto. All’interno si possono ammirare affreschi medievali e decorazioni tardo-gotiche di scuola locale. Infine, la Cattedrale di San Pietro Apostolo, ricostruita in stile neoclassico nel 1837 dopo un devastante terremoto, sorge sui resti di un tempio pagano dedicato a Giove. L’interno, elegante e luminoso, custodisce opere d’arte sacra e reliquie che testimoniano la profonda fede della comunità isernina.
Oggi Isernia è una città dinamica ma profondamente legata alla sua identità storica. Le vie del centro ospitano musei, mostre e festival che animano la vita culturale molisana durante tutto l’anno. Tra gli eventi più noti spiccano la Fiera delle Cipolle, antichissima tradizione popolare che si tiene ogni anno il 28 e 29 giugno, e le manifestazioni legate al culto di Papa Celestino V. Isernia è anche un ottimo punto di partenza per esplorare i paesaggi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e per scoprire i borghi medievali e i tratturi che un tempo segnavano le vie della transumanza.
Situata nella parte occidentale del Molise, al confine con la Campania e ai piedi del Monte Santa Croce, Venafro è una città dal fascino antico e dalle radici profonde. Conosciuta fin dall’epoca romana come Venafrum, fu uno dei centri più prosperi della regione e oggi rappresenta un luogo dove storia, natura e tradizioni agricole convivono in perfetta armonia.
Il patrimonio archeologico di Venafro è straordinariamente ricco. Il teatro romano, perfettamente riconoscibile nella sua struttura semicircolare, testimonia l’importanza culturale della città in epoca imperiale, quando spettacoli e rappresentazioni teatrali animavano la vita pubblica. Poco distante si trova l’anfiteatro romano, destinato ai giochi gladiatori e agli eventi popolari.
Restano inoltre visibili i resti dell’acquedotto romano, delle mura ciclopiche e di antichi edifici termali, che raccontano la vivacità urbanistica e la prosperità economica di questa antica colonia.
Nel cuore del centro storico si erge il Palazzo Caracciolo, edificio del XV secolo che incarna la raffinatezza architettonica del Rinascimento molisano. Le sue sale ospitano mostre, eventi culturali e manifestazioni artistiche, restituendo ai visitatori l’atmosfera nobiliare e colta della Venafro di un tempo.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta, situata nella parte più alta della città, è una fusione armoniosa di elementi romanici, gotici e barocchi. All’interno, gli affreschi, le tele votive e gli altari marmorei raccontano secoli di devozione e arte sacra.
Venafro è considerata la culla dell’olivicoltura italiana. I suoi ulivi millenari, alcuni risalenti a più di 1.000 anni fa, producono un olio extravergine di qualità superiore, apprezzato fin dall’antichità: Plinio il Vecchio lo citava come uno dei migliori del mondo romano.
Un itinerario tra gli uliveti storici e i frantoi locali permette di scoprire le tecniche di produzione e di degustare l’“oro liquido” del Molise, simbolo di un territorio autentico e generoso.
Adagiata a 1.421 metri d’altitudine, Capracotta è uno dei borghi più alti dell’Appennino e una delle località di montagna più rinomate del Molise. La sua posizione panoramica tra i monti del Massiccio del Matese e le sorgenti del fiume Sangro la rende un paradiso per chi ama la natura, lo sport e l’aria pura.
In estate, Capracotta è un punto di partenza ideale per escursioni tra boschi e praterie: i sentieri che portano al Monte Campo e al Monte Capraro regalano viste spettacolari sui monti abruzzesi e sull’Adriatico.
In inverno, il paese si trasforma in una stazione sciistica, famosa per le piste di sci di fondo (tra le migliori del Centro Italia) e per quelle di sci alpino. L’altitudine e il clima garantiscono un innevamento naturale abbondante, rendendo Capracotta una meta perfetta per chi cerca sport e tranquillità.
Un vero tesoro botanico si nasconde ai margini del borgo: il Giardino della Flora Appenninica, un orto alpino tra i più importanti d’Italia.
Qui si possono ammirare oltre 2.000 specie di piante autoctone e rare, tra cui orchidee selvatiche, genziane e gigli alpini. Il giardino è un luogo di ricerca e conservazione, ma anche un’esperienza immersiva tra biodiversità e paesaggi montani incontaminati.
A pochi chilometri da Isernia si trova Pietrabbondante, piccolo borgo incastonato tra le montagne e custode di uno dei più importanti siti archeologici dell’Italia antica.
Il nome stesso del paese evoca la pietra e la storia, e infatti proprio la pietra è protagonista di un luogo sacro che risale a oltre duemila anni fa.
Il Santuario sannitico di Pietrabbondante è un complesso monumentale costruito tra il II e il I secolo a.C., probabilmente destinato alle assemblee politiche e religiose dei Sanniti Pentri, popolo fiero che resistette a lungo all’espansione di Roma.
Il teatro, perfettamente conservato, poteva ospitare circa 2.500 spettatori e presenta sedili in pietra calcarea finemente scolpiti, con iscrizioni e decorazioni. Di fronte, il tempio sannitico domina la valle, testimone dell’intensa vita religiosa e politica del tempo.
Sedersi su quei gradoni e osservare l’orizzonte significa immergersi in un panorama carico di storia e spiritualità, in un silenzio che ancora oggi racconta la fierezza di un popolo.
Tra i paesaggi più suggestivi del Molise spicca Castel San Vincenzo, piccolo borgo incastonato tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. È una meta perfetta per chi ama la natura, la storia e la tranquillità.
Le acque turchesi del Lago di Castel San Vincenzo riflettono le cime circostanti, creando scenari mozzafiato. Intorno al lago si snodano sentieri panoramici e aree attrezzate per picnic e passeggiate, ideali per famiglie e fotografi. In estate è possibile praticare sport come kayak, pesca o semplicemente rilassarsi sulle rive ammirando il paesaggio.
A breve distanza dal lago sorge l’antica Abbazia di San Vincenzo al Volturno, fondata nell’VIII secolo dai monaci benedettini.
Il complesso, uno dei più antichi e importanti d’Italia, divenne nei secoli un centro culturale e spirituale di riferimento per tutta l’Europa medievale.
Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce affreschi carolingi, cripte, mosaici e resti di edifici monastici. La visita offre un autentico viaggio nel Medioevo, in un contesto di pace e silenzio assoluto.
Nel cuore dell’Alto Molise sorge Carovilli, un borgo che conserva intatte le tradizioni contadine e artigiane di un tempo. Le sue viuzze lastricate e le case in pietra raccontano la storia di una comunità orgogliosa e ospitale.
Carovilli è celebre per la lavorazione del ferro battuto, arte tramandata da generazioni che ancora oggi dà vita a cancelli, lanterne e oggetti decorativi di grande pregio.
Ogni anno si tengono mostre e mercatini dedicati all’artigianato locale, accompagnati da eventi musicali e gastronomici che celebrano la cultura molisana.
Il borgo è anche punto di partenza per escursioni nella vicina Riserva Naturale di Collemeluccio-Montedimezzo, area protetta riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera. I boschi di faggi e querce, abitati da cervi e lupi appenninici, sono il luogo ideale per chi cerca tranquillità e contatto diretto con la natura.
Situata tra i comuni di Carovilli, Vastogirardi e Pescolanciano, la Riserva di Collemeluccio-Montedimezzo è un autentico santuario naturale del Molise.
Fa parte del programma MAB dell’UNESCO (Man and the Biosphere) e rappresenta uno degli ecosistemi forestali meglio conservati dell’Appennino.
Le due aree principali, Collemeluccio e Montedimezzo, sono ricoperte da foreste di faggi secolari e ospitano una fauna ricchissima: lupo appenninico, cervo, capriolo, volpe, aquila reale e numerose specie di rapaci.
I sentieri segnalati permettono di esplorare boschi, radure e torrenti in un’atmosfera di silenzio e armonia totale.
All’interno della riserva si trovano centri visita, percorsi naturalistici, aree picnic e punti panoramici. Alcuni itinerari collegano la riserva con i borghi di Carovilli e Vastogirardi, ideali per chi desidera unire natura e cultura in un’unica esperienza di viaggio.
Al di là delle mete più note come Termoli, Isernia o Campobasso, il Molise nasconde un mosaico di **borghi suggestivi, santuari solitari e paesaggi incontaminati** che meritano di essere scoperti con calma. In queste località, lontane dalle rotte turistiche più battute, il tempo sembra essersi fermato: l’ospitalità è genuina, la natura domina incontrastata e le tradizioni sono ancora vive. Scopriamo insieme alcuni dei luoghi più affascinanti e poco conosciuti del **Molise segreto**.
Arroccato su un’altura che domina la valle del Tappino, **Gambatesa** è un borgo di origini medievali noto per il suo magnifico Castello Di Capua. All’interno, gli affreschi cinquecenteschi che decorano le sale rappresentano uno dei più importanti cicli pittorici rinascimentali del Molise, con scene mitologiche e allegoriche di straordinaria bellezza. Passeggiando per il centro storico, tra case in pietra e scorci panoramici, si respira un’atmosfera autentica e tranquilla. In inverno, Gambatesa si anima grazie alla celebre “Carrese di Capodanno”, una tradizione popolare che coinvolge tutto il paese in canti e musiche per salutare l’anno nuovo.
Situato nel cuore dell’Appennino molisano, **Frosolone** è un borgo circondato da boschi e montagne che racchiude due anime: quella **artigiana** e quella **naturale**. Da secoli, infatti, Frosolone è rinomato per la **forgiatura dei coltelli e delle lame**, un’arte tradizionale ancora praticata nei laboratori del centro storico. Ma Frosolone è anche un paradiso per chi ama l’arrampicata: le sue **falesie calcaree**, tra le più spettacolari del Sud Italia, attirano sportivi e scalatori da tutto il mondo. Non mancano i sentieri panoramici che attraversano boschi di faggi e pascoli, ideali per escursioni, trekking e mountain bike.
Immerso tra i monti e visibile da chilometri di distanza, il Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso è una delle opere architettoniche più sorprendenti del Molise. Edificato a partire dal 1890 sul luogo di un’apparizione mariana, il santuario presenta un’imponente struttura in stile neogotico con guglie, archi e vetrate che evocano le grandi cattedrali europee. L’interno, solenne e luminoso, custodisce la statua della Madonna Addolorata e diversi altari marmorei. Nei dintorni, un percorso devozionale chiamato Via Matris conduce attraverso la natura fino al luogo dell’apparizione, offrendo un’esperienza di pace e spiritualità immersa nel paesaggio montano.
Già citato tra le meraviglie naturali del Molise, il Lago di Castel San Vincenzo merita di essere riscoperto per la sua bellezza silenziosa e la sua atmosfera rilassante. Le acque turchesi del lago, circondate da boschi e montagne, riflettono i colori mutevoli del cielo creando scenari ideali per **fotografia e meditazione**. Lontano dal turismo di massa, il lago offre sentieri naturalistici, aree per picnic e punti panoramici da cui ammirare il profilo delle Mainarde e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nei dintorni si possono visitare anche piccoli borghi come Rocchetta a Volturno e Scapoli, quest’ultimo famoso per il suo **Museo della Zampogna** e per la secolare tradizione musicale.
Poco distante da Campobasso, **Torella del Sannio** è un borgo incastonato tra i monti e dominato da un maestoso castello medievale perfettamente conservato. Le torri cilindriche e la posizione panoramica sulla valle del Biferno ne fanno uno dei luoghi più fotogenici del Molise. Il paese è anche noto per le feste popolari estive e per la calorosa accoglienza dei suoi abitanti, che mantengono viva la memoria delle antiche tradizioni sannitiche.
Nel versante molisano del Matese si trova **San Massimo**, un piccolo borgo di montagna ancora poco conosciuto ma straordinariamente autentico. D’estate è punto di partenza per escursioni verso il Monte Miletto (2.050 m), la vetta più alta del Molise, mentre in inverno diventa una meta per gli amanti della neve e della tranquillità. La natura incontaminata, i panorami infiniti e le tradizioni contadine rendono San Massimo un luogo perfetto per chi cerca un’esperienza fuori dal tempo.
Infine, non può mancare Scapoli, piccolo borgo della Valle del Volturno conosciuto come la “Capitale mondiale della zampogna”. Ogni estate ospita il Festival Internazionale della Zampogna, evento che richiama artisti e visitatori da tutta Europa. Il Museo della Zampogna racconta la storia di questo strumento pastorale e la cultura musicale che da secoli accompagna la vita dei montanari molisani.
Il **Molise nascosto** è un territorio che sorprende a ogni passo. Dai castelli rinascimentali ai borghi di montagna, dai santuari silenziosi alle valli dove crescono ulivi millenari, questa regione offre esperienze autentiche e ancora poco esplorate. Chi sceglie di perdersi tra queste località scoperte solo dal vento troverà un Molise intimo, genuino e indimenticabile.
Mattina: passeggiata nel borgo antico (Vico Il Castello), Castello Svevo e affaccio sul porto. Visita alla Cattedrale di San Basso e alla cripta. Tip: foto dall’esterno del castello verso sud per la linea di costa.
Pomeriggio: relax a Spiaggia di Sant’Antonio o Rio Vivo; aperitivo vista mare.
Sera: ristoranti di pesce nel borgo o sul lungomare. Pernottamento a Termoli.
Mattina a Larino: Cattedrale di San Pardo (facciata gotica, rosone), centro storico e veduta dalla torre campanaria; breve sosta all’anfiteatro romano.
Pomeriggio a Sepino–Altilia: ingresso da Porta Boiano, percorso urbano: cardo → foro → macellum → terme → teatro. Tip: arrivare 2 ore prima del tramonto per luce radente sulle pietre. Pernotto area Sepino/Boiano.
Mattina a Isernia: Fontana Fraterna, Cattedrale di San Pietro, passeggiata tra i viadotti storici; se interessati, Parco Archeologico La Pineta (preistoria).
Pomeriggio a Pietrabbondante: teatro e santuario dei Sanniti; sedersi sui gradoni per il panorama. Tip: portare un cappellino: sito molto esposto. Pernotto Isernia/Carpinone.
Mattina a Venafro: camminata tra gli ulivi millenari, Palazzo Caracciolo (se aperto), area archeologica (teatro, anfiteatro, acquedotto).
Pomeriggio a Castel San Vincenzo: giro ad anello sul lago (aree picnic e punti foto), visita all’Abbazia di San Vincenzo al Volturno (affreschi carolingi). Rientro o notte in zona lago.
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Usa questo percorso (Termoli → … → Castel San Vincenzo → Termoli) per un rientro diretto in costa: