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Umbria


Dati generali

  • Capoluogo dell'Umbria
  • Perugia
  • Capoluoghi di provincia
  • Perugia (PG), Terni (TR).
  • Altre città
  • Assisi - Città di Castello - Foligno - Gubbio - Orvieto - Spoleto
  • Superficie
  • 8.456 km²
  • popolazione
  • 860.000 abitanti circa.
  • densità
  • 101,7 ab./ km²
  • Pil Regionale
  • 21.700 Mln €


Aspetto fisico

L’Umbria è situata nel cuore della penisola, è l'unica regione italiana senza accesso al mare e senza confini internazionali.

La Posizione Geografica dell’Umbria

L’Umbria si trova nel centro dell’Italia, equidistante dai mari Adriatico e Tirreno. La regione si sviluppa lungo il versante tirrenico dell'Appennino centrale, il cui crinale si sposta verso est. Questo orientamento fa sì che l’Umbria degradi progressivamente da est a ovest per circa 80 chilometri. Tale disposizione geografica determina un territorio variegato e ricco di contrasti.

La posizione centrale dell’Umbria le conferisce un ambiente naturale particolari, influenzati sia dai rilievi montuosi che dalle valli fluviali.

Le Catene Montuose

L’Umbria è una regione prevalentemente montuosa: il 94% del suo territorio è formato da rilievi, con catene montuose che si estendono soprattutto lungo il confine orientale con le Marche. Le vette principali superano spesso i 1500 metri.

La montagna più alta interamente in territorio umbro è il Monte Cucco, che raggiunge i 1567 metri. A sud-est della regione, la catena dei Monti Sibillini ospita il maestoso Monte Vettore, che con i suoi 2478 metri rappresenta una delle cime più alte dell'Appennino, anche se si trova al confine con le Marche.

Un altro punto geografico di rilievo è il valico di Forca Canapine, che con i suoi 1543 metri è il più alto valico stradale dell’Appennino, situato lungo la strada che collega Norcia ad Ascoli Piceno.

Colline e Alture

Accanto alle montagne, l’Umbria è famosa per le sue colline che definiscono gran parte del suo paesaggio. Le colline umbre sono composte da antichi rilievi modellati dall’erosione, che creano un’alternanza di alture e valli. Tra le più famose ci sono le colline che circondano Assisi, Spello, Montefalco e Todi.

Le Valli Fluviali

Le valli fluviali rappresentano le uniche aree pianeggianti significative dell’Umbria. Tra queste, la più importante è la Valle del Tevere, che attraversa la regione da nord a sud, creando una fertile pianura.

Altre valli rilevanti includono quelle formate dai fiumi Topino, Chiascio e Nera. La Valle del Nera, in particolare, è caratterizzata da gole profonde e spettacolari cascate, come la celebre Cascata delle Marmore, una delle più alte d’Europa. La pianura di Spoleto e la piana di Foligno sono altri esempi di aree pianeggianti, circondate da rilievi collinari.

Conche e Bacini Fluviali

Una caratteristica geologica distintiva dell’Umbria è la presenza di numerose conche e bacini fluviali. Questi bacini sono il risultato di fenomeni geologici avvenuti nel corso di milioni di anni, quando antichi laghi si sono progressivamente prosciugati, lasciando dietro di sé pianure alluvionali.

Tra le conche più famose c'è quella di Colfiorito, una vasta area di origine carsica che oggi è una riserva naturale protetta. Il Lago Trasimeno, il più grande lago dell'Italia centrale, rappresenta un’eccezione: esso è infatti un bacino naturale che continua a caratterizzare il paesaggio umbro.

Idrografia

L'Umbria, presenta un'idrografia complessa , determinata dalla conformazione geologica dei suoi rilievi. La regione è caratterizzata dalla transizione tra l'Appennino settentrionale, prevalentemente argilloso e impermeabile, e l'Appennino centrale, a composizione calcarea e capace di assorbire e rilasciare gradualmente le acque meteoriche. Questo contrasto geologico si riflette direttamente nei corsi d'acqua che attraversano il territorio.

Il principale fiume umbro è il Tevere, che percorre oltre metà del suo corso totale all'interno della regione. Provenendo dall'Appennino settentrionale, il Tevere entra in Umbria come un torrente, caratterizzato da un regime idrico instabile. Tuttavia, ricevendo le acque del Nera e del Velino, provenienti da bacini calcarei, il suo flusso diventa più regolare e consistente. Questi affluenti garantiscono una portata costante, grazie alle numerose sorgenti che sgorgano dai monti, alimentate dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi.

Gli affluenti del Tevere si distinguono per caratteristiche diverse: quelli di destra, come il Paglia e il Nestore, sono brevi e soggetti a piene improvvise; quelli di sinistra, tra cui il Chiascio e il Nera, offrono un apporto idrico più stabile.

La regione ospita anche laghi di rilievo, come il Trasimeno, il più grande dell'Italia peninsulare, di origine tettonica, il lago di Piediluco, utilizzato per la produzione di energia idroelettrica, e il lago artificiale di Corbara, lungo il corso del Tevere.

Clima

Il clima dell’Umbria è influenzato principalmente dalla presenza degli Appennini e dalla relativa vicinanza del Mar Tirreno, sebbene quest'ultimo eserciti un effetto moderato limitato a specifiche aree occidentali della regione. L’andamento climatico varia considerevolmente in base all'altitudine e alla conformazione geografica.

Gli inverni sono generalmente freddi e umidi, specialmente nelle zone interne e nelle valli fluviali, dove le temperature possono scendere sotto lo zero durante le notti più rigide. Le nebbie sono una caratteristica ricorrente nelle vallate, in particolare lungo i corsi d'acqua come il Tevere. Le nevicate sono rare nelle aree pianeggianti e collinari, ma diventano abbondanti nelle zone montuose degli Appennini, dove la neve può persistere durante i mesi invernali.

Le estati in Umbria sono calde ma raramente afose, grazie alla presenza delle alture che mitigano le temperature. Le massime estive superano raramente i 30 °C nelle aree collinari e montane, mentre nelle valli, come quella di Spoleto o del Tevere, si possono registrare picchi più elevati durante le ondate di calore. La ventilazione moderata contribuisce a rendere più sopportabile il caldo estivo.

Le precipitazioni sono ben distribuite durante l'anno, con due massimi principali in autunno e in primavera. Gli accumuli annui medi variano tra i 700 e i 1.200 mm, con punte maggiori nelle aree montuose esposte ai venti umidi occidentali. Il Lago Trasimeno, nonostante la sua ampia superficie, ha una scarsa influenza mitigatrice sul clima circostante a causa della sua limitata profondità, che ne riduce la capacità termica.

Flora e fauna

Le colline, le valli fluviali e i rilievi montuosi presentano una varietà di ecosistemi che ospitano specie vegetali e animali caratteristiche del paesaggio appenninico.

La vegetazione dominante include diverse specie di querce, come la roverella e il cerro, spesso accompagnate dall'orniello e dal leccio. Le foreste di latifoglie, un tempo estese, si sono ridotte drasticamente, lasciando spazio a macchie sparse e boschi residuali. Sui rilievi più alti si trovano ancora foreste di faggio, sebbene anch'esse siano frammentarie. La vegetazione delle zone collinari e montane è arricchita da arbusti come il ginepro, il corbezzolo e il biancospino, mentre nelle aree fluviali prosperano pioppi e salici.

Dal punto di vista faunistico, l'Umbria ospita una fauna prevalentemente composta da mammiferi di piccola e media taglia. Lepri, volpi e istrici sono piuttosto comuni, mentre specie più elusive come il tasso e la martora trovano rifugio nelle zone boschive più remote. L’avifauna è particolarmente ricca grazie alla presenza di numerosi corsi d'acqua, laghi e stagni che fungono da habitat ideale per uccelli acquatici e migratori. Tra questi, il martin pescatore e la folaga sono presenze frequenti, così come l'airone cinerino e il tarabusino.

Nelle aree montuose, rapaci come la poiana e il falco pellegrino sorvolano le valli in cerca di prede. La biodiversità umbra è completata da rettili e anfibi, tra cui rane, tritoni e serpenti come il biacco e la natrice dal collare.


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