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Cagliari storia


Cagliari, capoluogo della Sardegna, è una città che porta impresse nelle sue pietre le tracce di millenni di storia. Le sue origini, risalenti probabilmente ai Fenici, e il suo sviluppo come centro culturale, economico e politico nel Mediterraneo la rendono una delle città più affascinanti d'Italia. Attraverso i secoli, Cagliari è stata protagonista di eventi storici significativi che ne hanno plasmato l'identità.

Origini Fenicie e Dominazione Cartaginese

Le radici di Cagliari risalgono al IX-VIII secolo a.C., quando i Fenici fondarono il primo insediamento con il nome di Kàrales. La città sorse in una posizione strategica, lungo la costa meridionale della Sardegna, diventando presto un importante porto commerciale. I Fenici utilizzarono Cagliari come punto di contatto tra le loro rotte mediterranee, sviluppandone il ruolo di scalo marittimo.

Con l’arrivo dei Cartaginesi nel VI secolo a.C., la città conobbe una crescita significativa. Sotto la dominazione punica, Kàrales divenne un centro politico e amministrativo. Testimonianza di questa epoca è la Necropoli di Tuvixeddu, una delle più grandi del Mediterraneo, dove i cartaginesi seppellivano i loro morti con elaborate cerimonie.

Il Periodo Romano: Municipio e Sede Vescovile

Nel 238 a.C., Cagliari passò sotto il controllo di Roma dopo la Prima Guerra Punica. La città, ribattezzata Caralis, prosperò durante l’epoca romana grazie alla sua posizione strategica e al commercio. Giulio Cesare, nel 48 a.C., le conferì lo status di municipio, garantendo ai suoi abitanti la cittadinanza romana.

Durante questo periodo, Caralis divenne un centro di importanza regionale, dotato di infrastrutture moderne come l’Anfiteatro Romano, che ospitava giochi gladiatori e spettacoli pubblici. La città era collegata attraverso una rete di strade ai principali centri della Sardegna e svolgeva un ruolo cruciale nel trasporto di grano e minerali verso Roma.

Nel 314 d.C., la città fu elevata a sede vescovile, consolidando il suo ruolo di centro religioso. La presenza del cristianesimo si riflette ancora oggi nella Basilica di San Saturnino, uno degli edifici paleocristiani più antichi dell’isola.

Il Medioevo: Contese tra Genova e Pisa

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Cagliari attraversò un lungo periodo di instabilità. Con l’arrivo dei Vandali e successivamente dei Bizantini, la città perse gran parte della sua importanza. Solo intorno al Mille tornò a essere un centro rilevante, diventando una città libera.

Durante questo periodo, Cagliari fu contesa tra Genova e Pisa, due potenze marittime che lottavano per il controllo del Mediterraneo. I pisani, in particolare, lasciarono un’impronta significativa sulla città. Nel XIII secolo, costruirono le mura del quartiere Castello e le iconiche Torri di San Pancrazio e dell’Elefante, che ancora oggi dominano il panorama cittadino.

Il Periodo Aragonese e Spagnolo

All’inizio del XIV secolo, Cagliari fu conquistata dagli Aragonesi, segnando l’inizio di un lungo periodo di dominio iberico. La città divenne il centro del potere politico dell’isola, ma questa fase fu caratterizzata da un immobilismo economico e civile.

Durante il dominio spagnolo, Cagliari mantenne il suo ruolo di capitale, ma la popolazione soffrì a causa di epidemie e carestie. Nonostante ciò, la città continuò a svilupparsi, come testimoniano i numerosi edifici religiosi e civili costruiti in questo periodo, tra cui il Palazzo Viceregio nel quartiere Castello.

L’Età Moderna: Conquista Inglese e Dominio Sabaudo

Nel 1708, durante la Guerra di Successione Spagnola, Cagliari fu brevemente occupata dagli inglesi. Successivamente, nel 1718, la Sardegna passò sotto il controllo degli Asburgo d'Austria, ma il vero cambiamento arrivò con il Regno di Sardegna, affidato alla Casa Savoia.

I Savoia fecero di Cagliari la capitale del regno, investendo nella sua modernizzazione. Durante questo periodo, vennero abbattute molte delle vecchie mura medievali, dando inizio a una fase di espansione urbana. La città assunse un carattere più moderno, pur mantenendo intatta la sua anima storica.

Unità d’Italia e Bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale

Nel 1861, con l’Unità d’Italia, Cagliari e tutta la Sardegna divennero parte del Regno d’Italia. La città conobbe un importante sviluppo economico e demografico, grazie al porto e alle attività industriali.

Tuttavia, durante la Seconda Guerra Mondiale, Cagliari fu gravemente danneggiata dai bombardamenti alleati. Molti edifici storici furono distrutti, e la popolazione fu costretta a rifugiarsi nelle campagne circostanti. Dopo la guerra, la città intraprese un’intensa opera di ricostruzione, conservando ciò che era rimasto del suo patrimonio storico e adattandosi alle esigenze della modernità.

Dal 1948 a Oggi: Capitale della Sardegna

Con l’entrata in vigore dello Statuto Speciale della Sardegna nel 1948, Cagliari divenne la sede della Giunta e del Consiglio Regionale. Questo ruolo istituzionale ha consolidato la sua posizione di capoluogo e centro politico dell’isola.

I Momenti Più Significativi della Storia di Cagliari

  • IX-VIII secolo a.C.: Fondazione fenicia di Kàrales.
  • VI secolo a.C.: Dominazione cartaginese e sviluppo della Necropoli di Tuvixeddu.
  • 238 a.C.: Conquista romana e nascita del municipio di Caralis.
  • 314 d.C.: Caralis diventa sede vescovile.
  • XIII secolo: Controllo pisano e costruzione del quartiere Castello.
  • XIV secolo: Conquista aragonese e inizio del dominio spagnolo.
  • 1718: Passaggio alla Casa Savoia e sviluppo come capitale del Regno di Sardegna.
  • 1861: Ingresso nel Regno d’Italia.
  • 1943: Distruzioni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
  • 1948: Cagliari diventa sede della Giunta e del Consiglio Regionale della Sardegna.

 

 


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