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Crocevia del Mediterraneo, la Puglia ha intrecciato popoli e poteri per millenni: dai Dauni e i Messapi alla Taranto magnogreca, dalle vie romane alla stagione bizantina, fino alla svolta normanna e all’età sveva di Federico II. Tra cattedrali romaniche, porti strategici e grandi eventi come la Battaglia di Canne, la regione ha forgiato un’identità forte che conduce alle dinastie angioine e aragonesi, alla dominazione spagnola e borbonica e infine all’Unità d’Italia.
Regione di frontiera e di scambi, la Puglia custodisce tracce che vanno dalla preistoria (dolmen e menhir) alle culture preromane di Dauni, Peucezi, Messapi e Apuli, in dialogo con le colonie greche. La fondazione di Taranto (706 a.C.) apre l’età della Magna Grecia, con una città potente e fiorente. In età romana, la rete di Via Appia e Via Traiana, i porti di Brindisi e Taranto e i traffici con l’Oriente proiettano la regione al centro del Mediterraneo; la Battaglia di Canne (216 a.C.) segna uno snodo epocale.
Dopo Roma, la Puglia è contesa: bizantini (Catapanato di Bari) e presenze longobarde si alternano fino alla svolta normanna (XI sec.), con Melfi e i Guiscardo e un grande rilancio urbano, commerciale e religioso (cattedrali romaniche di Bari, Trani, Bitonto). Con gli Svevi, l’età di Federico II offre un apice culturale e politico, simbolizzato dal Castel del Monte.
Seguono le dinastie angioina e aragonese (con la Disfida di Barletta, 1503), quindi la lunga stagione spagnola e, nel Settecento, le riforme borboniche che avviano la fine del feudalesimo. Nell’Ottocento, tra tensioni sociali e modernizzazione, la regione approda all’Unità d’Italia (1860), portando in eredità un mosaico di culture, architetture e memorie che ancora definiscono l’identità pugliese.
La storia della Puglia inizia in tempi antichissimi. Testimonianze archeologiche indicano la presenza di comunità organizzate già dal VI millennio a.C. Tra i reperti più suggestivi si trovano dolmen e menhir, strutture megalitiche che collegano la Puglia a culture simili in Francia, Corsica e Gran Bretagna.
Nel VI secolo a.C., si distinsero quattro principali popolazioni preromane:
Questi popoli svilupparono culture complesse e relazioni commerciali con le colonie greche, contribuendo a rendere la regione un importante crocevia culturale.
Nel 706 a.C., la fondazione di Taranto da parte di coloni spartani segnò l’inizio della prosperità della Puglia come parte della Magna Grecia. Taranto divenne uno dei centri più ricchi del Mediterraneo, con una popolazione di circa 100.000 abitanti.
Durante l’epoca romana, la Puglia conobbe un periodo di grande sviluppo economico e infrastrutturale. Le città di Brindisi e Taranto divennero porti cruciali per i traffici con l’Oriente. La costruzione di importanti vie di comunicazione, come la Via Appia e la Via Traiana, collegò la regione al resto dell’impero, favorendo il commercio e la diffusione culturale.
Un momento storico fondamentale fu la Battaglia di Canne (216 a.C.), in cui Annibale sconfisse l’esercito romano. Questo evento segnò uno dei momenti più drammatici della Seconda Guerra Punica.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la Puglia divenne un territorio conteso tra diverse potenze:
Nel X secolo, Bari divenne il centro del dominio bizantino, con l’istituzione della figura del catapano, che governava in nome dell’impero. Tuttavia, il malcontento popolare portò a rivolte, tra cui quella guidata da Melo di Bari nel 1009.
L’arrivo dei Normanni nel XI secolo segnò una svolta per la Puglia. Provenienti dalla Francia, i Normanni conquistarono rapidamente il territorio, fondando la Contea di Puglia nel 1042 con capitale Melfi. Tra i leader più famosi vi fu Roberto il Guiscardo, che unificò la regione sotto il suo controllo e ottenne il riconoscimento del papa.
Il periodo normanno fu caratterizzato da:
Con l’ascesa degli Svevi, la Puglia raggiunse uno dei suoi apici culturali ed economici. L’imperatore Federico II, noto come lo “Stupor Mundi”, trasformò la regione in un laboratorio di innovazione. Tra le sue opere più celebri si annovera il Castel del Monte, simbolo della magnificenza sveva.
Nel 1268, la Puglia passò sotto il dominio degli Angioini, un periodo segnato da carestie, tassazioni oppressive e conflitti interni. I decenni di instabilità furono aggravati dalle lotte feudali e dalle rivendicazioni territoriali.
Successivamente, con l’arrivo degli Aragonesi nel XV secolo, la situazione rimase precaria. Tuttavia, si verificarono importanti eventi storici, tra cui la Disfida di Barletta (1503), una celebre battaglia simbolica tra cavalieri italiani e francesi.
La dominazione spagnola iniziò nel 1504, portando la Puglia in un lungo periodo di decadenza. L'economia locale soffrì a causa delle pesanti imposizioni fiscali e del sistema feudale che limitava lo sviluppo agricolo e commerciale.
Il XVIII secolo vide l’arrivo dei Borboni, che cercarono di modernizzare la regione, sebbene con risultati alterni. Fu durante il dominio borbonico che si pose fine al feudalesimo e si avviarono riforme agrarie.
Con l’impresa dei Mille nel 1860 e l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia, la Puglia entrò in una nuova fase della sua storia. Tuttavia, le profonde disuguaglianze sociali ed economiche continuarono a rappresentare una sfida per la regione.