Loading...
Scopri la Puglia migliore: città bianche affacciate sul mare, trulli UNESCO, castelli di Federico II, gravine e pinete sul Gargano.
In questa guida trovi cosa vedere, mappa e un itinerario ragionato per provincia (Bari, Barletta-Andria-Trani, Foggia, Lecce, Taranto) con consigli pratici e tappe imperdibili.
La Puglia è una lama di luce tra Adriatico e Ionio: cattedrali romaniche sul mare, borghi bianchi sospesi su falesie, trulli in Valle d’Itria, gravine scavate nella roccia e arcipelaghi cristallini. In provincia di Bari si alternano città d’arte e borghi marittimi: Altamura, Castellana Grotte, Conversano, Gravina, Molfetta, Monopoli, Polignano. La BAT è il regno di Castel del Monte e di Andria, tra colline murgiane e oliveti. In Foggia la natura domina: Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Vieste e le Isole Tremiti. Lecce è barocco e mare: Gallipoli, Otranto, Galatina e il circuito dei castelli salentini. Taranto intreccia città eleganti e paesaggi rupestri: Martina Franca, Manduria, Massafra, Grottaglie, Laterza e Crispiano. Apri il menu e salta alla provincia: troverai le descrizioni già presenti in pagina con attrazioni chiave, storia, natura e consigli. In fondo, un itinerario di 7 giorni collega le tappe con un link diretto alla mappa Google.
Altamura sorge nel cuore dell’altopiano delle Murge, un paesaggio aspro e suggestivo che racconta storie antiche. Conosciuta come la "Città del Pane" per il celebre pane DOP di Altamura, è un luogo che unisce tradizioni gastronomiche e un patrimonio storico di grande rilievo.
Il gioiello indiscusso di Altamura è la sua Cattedrale, considerata una delle più belle d’Italia. Costruita nel XIII secolo per volere di Federico II di Svevia, è un capolavoro in stile romanico-gotico.
Altamura vanta anche un centro storico intricato e affascinante, caratterizzato da vicoli stretti, antiche claustri (piazzette chiuse) e botteghe tradizionali. Non dimenticare di assaggiare il pane appena sfornato nei forni locali.
Castellana Grotte è famosa in tutto il mondo per il suo incredibile sistema di grotte, considerato uno dei più spettacolari d’Europa. Questo fenomeno naturale richiama ogni anno migliaia di visitatori, grazie alla bellezza delle sue formazioni e alla loro straordinaria estensione.
Le Grotte di Castellana sono una meraviglia della natura, formatesi oltre 90 milioni di anni fa.
Su un colle che domina il paesaggio pugliese si erge Conversano, una cittadina ricca di storia e cultura. Il suo centro storico, punteggiato da chiese, castelli e palazzi antichi, è una tappa obbligata per gli amanti dell’arte e dell’architettura.
Il simbolo della città è il suo Castello, che rappresenta un mix unico di stili architettonici, dall’XI al XVIII secolo.
Questo antico monastero, risalente al Medioevo, è un autentico capolavoro.
Un altro gioiello cittadino è la Cattedrale romanica, con la sua maestosa facciata a tre portali scolpiti e un interno semplice ma solenne.
Le strade di Conversano offrono scorci pittoreschi e numerose chiese antiche, come la Chiesa di San Cosma, un capolavoro barocco progettato dal napoletano Paolo Domenico Finoglia. La Villa Garibaldi, con i suoi giardini, regala una vista panoramica sulla campagna circostante e sul mare in lontananza.
Gravina in Puglia è una città che sorprende al primo sguardo: abbarbicata sui bordi di un profondo canyon naturale – la gravina, da cui prende il nome – offre panorami mozzafiato e un intreccio di case, chiese e grotte che sembrano fondersi con la pietra calcarea. Situata nell’entroterra murgiano, tra i paesaggi carsici della Murgia barese e le distese della Basilicata, Gravina custodisce un’anima sospesa tra terra e cielo, tra natura selvaggia e patrimonio artistico millenario.
Il centro storico, noto come Gravina Sotterranea, è un dedalo di vicoli, scalinate e abitazioni rupestri che si affacciano sul burrone e sulle antiche chiese scavate nella roccia. Passeggiare tra i suoi vicoli significa compiere un viaggio nel tempo, tra le tracce del passato bizantino, normanno e rinascimentale, fino alle architetture barocche che decorano piazze e sagrati.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta, fondata nel XIII secolo da Federico II di Svevia e poi ricostruita nel Rinascimento, domina l’abitato dall’alto della rupe con la sua silhouette elegante e possente. Il suo stile fonde elementi romanico-pugliesi con inserti rinascimentali e barocchi, frutto dei restauri successivi a terremoti e incendi.
All’interno si ammirano altari marmorei, un importante soffitto ligneo dorato, affreschi e sculture che testimoniano l’abilità degli artigiani locali. La navata luminosa si apre su cappelle laterali ornate da stucchi e motivi floreali. Dalla terrazza panoramica si gode una vista spettacolare sulla gravina e sul Ponte Acquedotto, icona fotografica della città.
Scavata direttamente nella roccia calcarea, la Chiesa-grotta di San Michele delle Grotte è uno dei luoghi più mistici e suggestivi di Gravina. Dedicata all’Arcangelo Michele, protettore delle grotte e delle alture, risale all’alto Medioevo e conserva un fascino arcaico e spirituale.
Le navate rupestri sono sorrette da pilastri naturali di pietra viva; sulle pareti affiorano tracce di affreschi bizantini. L’ambiente, in penombra, trasmette un senso di raccoglimento che unisce la fede cristiana alla sacralità ancestrale del paesaggio murgiano.
Tra Seicento e Settecento Gravina si arricchisce di chiese barocche, eleganti e ricche di simbolismi.
Santa Maria dei Morti: celebre per le sue decorazioni macabre e ironiche, tra cui scheletri, orsi e figure grottesche, testimonia una visione della morte come parte integrante della vita.
Santa Maria delle Grazie: spicca la facciata monumentale scolpita come un grande stemma della famiglia Giustiniani, con un’aquila ad ali spiegate e tre torri. Un barocco “popolare” e creativo, poetico e legato all’artigianato locale.
Nel palazzo storico che lo ospita, il Museo Pomarici Santomasi è la memoria viva di Gravina e del suo territorio. Le sale custodiscono collezioni archeologiche, arte sacra e reperti etnografici che raccontano la vita quotidiana, la fede e le tradizioni della comunità gravinese nei secoli.
Tra i pezzi di spicco: ceramiche medievali, manufatti della civiltà peuceta, tele settecentesche e preziosi documenti storici. Un’intera sezione è dedicata alla civiltà rupestre, per comprendere il rapporto simbiotico tra uomo e roccia che caratterizza la Murgia.
Gravina è divenuta celebre anche come set cinematografico di produzioni internazionali: in No Time to Die, l’ultimo James Bond, il Ponte Acquedotto e scorci del centro storico sono protagonisti di scene spettacolari.
Accanto alla storia, la natura: sentieri e belvedere sulla gravina regalano viste uniche. A tavola, assaggia il pane di Gravina IGP, l’olio extravergine locale, le orecchiette al sugo e l’agnello al forno con patate e lampascioni: sapori autentici della tradizione murgiana.
Molfetta è una città marinara di grande tradizione, famosa per il suo borgo antico e le sue cattedrali affacciate sul mare. Questo luogo unisce l’atmosfera vivace della vita portuale con il fascino storico delle sue stradine e delle sue chiese.
Il cuore pulsante della città è il borgo antico, caratterizzato da una pianta a spina di pesce. Qui troverai:
La Cattedrale di San Corrado è un capolavoro unico.
In contrasto con la vecchia, la nuova cattedrale è un esempio perfetto del Barocco pugliese, con una facciata imponente e un interno elegantemente decorato.
Monopoli è una città che affascina per la sua duplice anima: da un lato, l’antico borgo marinaro con i suoi vicoli stretti e le sue piazze animate; dall’altro, la moderna e vivace città portuale.
Passeggiare per il quartiere antico è un’esperienza unica:
La Cattedrale della Madonna della Madia è una delle più belle chiese settecentesche della Puglia.
Il porto antico di Monopoli è un luogo suggestivo, con il mare che si insinua tra vecchie case, cupole di chiese e resti di fortificazioni.
Monopoli offre una grande varietà di spiagge, sia sabbiose che rocciose. Da non perdere il Lido di Porto Bianco, attrezzato e ideale per una giornata di relax.
Polignano a Mare, conosciuta come la "Perla dell’Adriatico", è un luogo magico dove case bianche e scorci suggestivi si fondono con il blu intenso del mare.
Il cuore della città è un intricato labirinto di stradine tortuose, fiancheggiate da case bianche che ricordano le atmosfere delle isole greche.
La Chiesa di Santa Maria Assunta, situata nel centro storico, è un esempio unico di fusione artistica:
Tra le attrazioni naturali più famose, la Grotta Palazzese è un autentico capolavoro della natura:
Bitonto, situata su un’altura delle Murge, è famosa per la produzione di olio extravergine d’oliva e per il suo ricco patrimonio storico. Il suo centro storico ben conservato e la magnifica cattedrale la rendono una tappa imperdibile.
Il vecchio borgo è un affascinante intreccio di vicoli, piazze e chiese che raccontano secoli di storia.
La Cattedrale di Bitonto è considerata uno dei capolavori dello stile romanico pugliese:
Tra le meraviglie architettoniche della Puglia, spiccano i trulli, simbolo indiscusso della regione e riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Queste abitazioni bianche dai tetti conici rappresentano una delle forme architettoniche più originali e affascinanti del Mediterraneo, nate dal perfetto equilibrio tra ingegno, necessità e rispetto del paesaggio.
I trulli sono costruzioni in pietra a secco di pianta circolare, sormontate da un tetto conico composto da chiancarelle, lastre di calcare locale sovrapposte senza l’uso di malta. Alla base, i muri imbiancati a calce conferiscono luminosità e riflettono il sole estivo, mantenendo l’interno fresco e asciutto.
La copertura conica culmina con una pietra ornamentale – il cosiddetto pinnacolo – che funge da chiave di volta, elemento strutturale e insieme simbolico. Secondo le credenze popolari, i pinnacoli potevano avere significati propiziatori o identificare la famiglia proprietaria.
Tecnica di costruzione: la tecnica “a secco” risale a tradizioni preistoriche diffuse nell’area murgiana. Le pietre vengono disposte in modo da garantire stabilità e isolamento termico, sfruttando la geometria conica e lo spessore dei muri. L’assenza di malta permetteva inoltre di smontare facilmente l’edificio in caso di necessità o di controlli fiscali, come suggerisce la leggenda sui feudatari locali del XVII secolo.
Le origini dei trulli restano in parte avvolte dal mistero. Le prime testimonianze di costruzioni simili risalgono all’età preistorica, ma la loro diffusione sistematica si consolidò tra il XVI e il XVII secolo. Una teoria molto diffusa narra che i feudatari di allora obbligassero i contadini a costruire case “temporanee” per evitare il pagamento delle tasse sui nuovi insediamenti: bastava rimuovere una pietra chiave per far crollare il tetto e far sparire l’abitazione.
Qualunque sia la loro origine, i trulli incarnano una forma di architettura spontanea e sostenibile, capace di armonizzarsi con il territorio e di sopravvivere per secoli grazie alla sapienza costruttiva tramandata di generazione in generazione.
Nel cuore della Valle d’Itria, Alberobello rappresenta la capitale indiscussa dei trulli. Il Quartiere Monumentale – riconosciuto dall’UNESCO nel 1996 – ospita centinaia di trulli perfettamente conservati, che creano un paesaggio urbano unico al mondo, un vero e proprio villaggio fiabesco di pietra e calce.
Visitare un trullo significa entrare in un mondo essenziale ma ingegnoso. Lo spazio interno ruota attorno al vano centrale, da cui si diramano le piccole stanze laterali. L’alcova serviva da camera da letto, mentre un piccolo ambiente con camino fungeva da cucina. Una cuspide interna, spesso chiusa da un assito di legno, poteva essere usata come deposito o solaio.
Nonostante la semplicità, ogni dettaglio risponde a criteri pratici: la calce per l’igiene, le pareti spesse per il clima, la cupola per la distribuzione dei carichi e la circolazione dell’aria. L’insieme crea un’abitazione fresca d’estate, calda d’inverno e perfettamente adattata al territorio carsico.
Con i suoi 15 metri di altezza, il Trullo Sovrano è il più grande di Alberobello e l’unico a due piani. Costruito nel XVIII secolo, ospita oggi un museo etnografico che mostra come vivevano le famiglie locali: mobili d’epoca, utensili e tessuti raccontano una quotidianità semplice ma ricca di ingegno. La sua cupola perfetta è un capolavoro di equilibrio statico e maestria artigiana.
Sul margine del Rione Monti si trova la Chiesa di Sant’Antonio, costruita nel 1927. È l’unica chiesa al mondo a forma di trullo, con una grande cupola conica e piccole absidi laterali. Dalla sua scalinata si gode una splendida vista panoramica sui tetti del quartiere monumentale, soprattutto al tramonto, quando le chiancarelle si tingono d’argento.
La primavera (aprile-giugno) e l’autunno (settembre-ottobre) sono ideali per visitare Alberobello: il clima è mite e le strade meno affollate. In estate la città è vivace ma molto turistica.
Alberobello è raggiungibile in treno regionale da Bari (circa 1h40) o in auto tramite la SS172 dei Trulli. I parcheggi principali si trovano all’ingresso del Rione Monti.
Per un’esperienza autentica, scegli un trullo-hotel o una dimora storica nel centro. Alcuni offrono terrazze panoramiche perfette per ammirare il tramonto sui coni di pietra.
Da non perdere i taralli artigianali, il capocollo di Martina Franca, il vino bianco Locorotondo DOC e l’olio extravergine pugliese. Molti ristoranti propongono menu tipici serviti in ambienti ricavati nei trulli.
Ogni pinnacolo sulla sommità di un trullo ha una forma diversa: secondo la tradizione, identificava la famiglia e allontanava gli spiriti maligni. Ancora oggi gli artigiani locali ne custodiscono i segreti di lavorazione.
Arroccato sulle colline delle Murge, nel territorio di Andria, il Castel del Monte è una delle architetture più enigmatiche e affascinanti d’Europa. Costruito intorno al 1240 per volere dell’imperatore Federico II di Svevia, il “Puer Apuliae” (il fanciullo di Puglia), rappresenta una perfetta sintesi tra potere politico, sapere scientifico e bellezza geometrica. Dal 1996 è riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la sua straordinaria armonia formale e il profondo valore simbolico.
Immerso in un paesaggio arido e luminoso, visibile da chilometri di distanza, il castello domina la valle circostante come una visione sospesa tra storia e mito. La sua posizione non è casuale: sorge su un’altura strategica di 540 metri, nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, da cui si gode un panorama che abbraccia l’Adriatico e il Tavoliere delle Puglie.
Castel del Monte è celebre per la sua pianta ottagonale perfetta: otto lati uguali che racchiudono un cortile centrale, anch’esso ottagonale, e otto torri angolari – curiosamente anch’esse di forma ottagonale. Questa ossessione per la simmetria e la proporzione ha alimentato nei secoli teorie di natura matematica, astronomica e simbolica.
La forma ottagonale rappresenterebbe l’unione tra il quadrato (simbolo della Terra) e il cerchio (simbolo del Cielo), richiamando l’idea di equilibrio cosmico e di mediazione tra materia e spirito. Secondo alcuni studiosi, il castello poteva fungere da osservatorio astronomico, perfettamente orientato rispetto al moto del sole nei solstizi e negli equinozi.
Le decorazioni arabeggianti testimoniano la passione di Federico II per la cultura islamica. Il portale principale in breccia corallina è arricchito da motivi floreali e intrecci geometrici che richiamano le moschee di Siria e del Nord Africa. All’interno, colonne in marmo, capitelli scolpiti e resti di mosaici pavimentali raccontano l’abilità delle maestranze provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.
Il cortile interno, aperto al cielo, funge da fulcro visivo e simbolico. Di giorno, la luce del sole penetra dalle finestre ogivali, proiettando giochi di ombre e simmetrie che cambiano con le ore; di notte, la luna e le stelle completano lo spettacolo, creando un effetto mistico che sembra dialogare con l’universo.
Nonostante la sua imponenza, la funzione esatta di Castel del Monte resta un enigma. Non ci sono tracce di mura difensive, fossati o scuderie: elementi tipici di una fortezza. Ciò suggerisce che non fosse destinato a scopi militari, ma piuttosto a un uso simbolico, filosofico o cerimoniale.
Le ipotesi più accreditate lo interpretano come un luogo di conoscenza, un centro di studio e contemplazione, coerente con la personalità di Federico II — sovrano illuminato, appassionato di scienze naturali, astronomia e filosofia. Gli ambienti interni, con le volte a costoloni gotiche e i pavimenti in marmo, denotano un gusto raffinato e una cura estetica tipica di una residenza imperiale.
Altri studiosi vedono nel castello una sorta di “tempio laico della ragione”, dove geometria e luce rappresentano il sapere come strumento di potere. Le sue proporzioni, basate su precisi rapporti matematici, riflettono la visione universale e multiculturale dell’Impero svevo, in cui Oriente e Occidente si incontravano in un equilibrio perfetto.
Attorno a Castel del Monte si sono intrecciate numerose leggende. Alcuni lo associano ai Templari o all’esoterismo medievale, altri alla ricerca della pietra filosofale e della conoscenza assoluta. È certo, però, che la disposizione delle torri e delle finestre segue un ordine astronomico, e che l’ottagono — ripetuto ossessivamente — simboleggia il passaggio dal mondo terreno a quello celeste.
Per la sua perfezione matematica e il mistero che lo circonda, Castel del Monte è stato definito “una pietra che pensa”, un luogo dove l’architettura diventa filosofia.
Primavera e autunno sono i momenti ideali per visitare il castello: il clima è mite e il paesaggio dell’Alta Murgia regala i colori più belli. In estate le visite serali, spesso accompagnate da eventi o spettacoli di luce, offrono un’atmosfera suggestiva.
Castel del Monte si trova a circa 18 km da Andria e 55 km da Bari. È raggiungibile in auto tramite la SS170 o con bus navetta dal centro di Andria, dove si trova anche la stazione ferroviaria più vicina.
Il castello è aperto tutto l’anno con orari variabili stagionalmente. È consigliabile prenotare il biglietto online, specialmente nei weekend. L’interno è visitabile liberamente o con visite guidate che approfondiscono i simboli astronomici e architettonici.
Per chi desidera immergersi nel silenzio delle Murge, nei dintorni si trovano masserie e agriturismi con vista sul castello. Andria e Trani offrono un’ampia scelta di alloggi e ristoranti tipici.
Durante i solstizi, la luce del sole attraversa perfettamente alcune finestre del castello, illuminando specifici punti del cortile: un dettaglio che conferma l’eccezionale precisione astronomica del progetto di Federico II.
Andria, situata su un colle delle Murge, è una città ricca di storia e tradizioni. Fu uno dei centri principali dell’Impero Svevo e conserva ancora oggi tracce del suo glorioso passato.
La Cattedrale di Andria è una tappa imperdibile:
Un altro luogo di grande interesse è il Santuario della Madonna dei Miracoli, costruito intorno a una grotta naturale:
Andria è famosa per la produzione di olio extravergine d’oliva di altissima qualità, uno dei migliori in Italia, e per la burrata, un formaggio fresco e cremoso che delizia i visitatori.
Un vero e proprio museo a cielo aperto, Canosa è uno dei centri archeologici più importanti della Puglia:
Questa località costiera è famosa per le sue saline, tra le più grandi d’Europa, e per le sue terme, ideali per chi cerca relax e benessere.
Lucera, arroccata su un colle, domina il Tavoliere delle Puglie e offre una vista mozzafiato che spazia fino al Gargano. Questa antica città è un vero tesoro per gli amanti della storia, con un centro storico ricco di vicoli, chiese e monumenti di rilievo.
Monte Sant’Angelo è uno dei luoghi più affascinanti d’Italia, famoso per il suo Santuario di San Michele Arcangelo, che da secoli attira pellegrini da tutto il mondo. Situato su uno sperone del Gargano, offre panorami straordinari che spaziano dal mare alle montagne.
Passeggiare per le vie del borgo antico, tra casette bianche e botteghe illuminate al tramonto, regala emozioni autentiche e scorci indimenticabili.
San Giovanni Rotondo, situata sull’altopiano del Gargano a oltre 550 metri d’altitudine, è una delle mete di pellegrinaggio più celebri e visitate del mondo cattolico. In questa cittadina della provincia di Foggia si conserva la memoria viva di San Pio da Pietrelcina, frate cappuccino e mistico venerato in tutto il mondo per i suoi miracoli, la sua dedizione alla preghiera e la missione di aiuto verso i malati.
Ogni anno milioni di pellegrini arrivano qui per cercare un momento di raccoglimento e fede. Oltre all’aspetto religioso, San Giovanni Rotondo è anche una porta d’accesso ideale per scoprire la natura del Parco Nazionale del Gargano, tra boschi, santuari rupestri e borghi sospesi tra mare e montagna.
Il Santuario è il cuore pulsante della città e comprende due chiese principali, unite da un ampio spazio di preghiera e meditazione.
Progettata dall’architetto Renzo Piano e inaugurata nel 2004, la nuova Basilica di San Pio è una delle chiese più grandi e moderne d’Europa. La sua architettura si ispira al concetto di accoglienza: le linee curve e l’ampio sagrato simboleggiano le braccia del santo che abbracciano i fedeli. Costruita in pietra del Gargano e vetro, la basilica può ospitare fino a 7.000 persone sedute e oltre 30.000 all’esterno.
L’interno colpisce per la luce diffusa e i dettagli simbolici: la grande croce sospesa sopra l’altare, le vetrate che filtrano il sole e la disposizione circolare che avvicina i fedeli al centro liturgico. Nella parte inferiore si trova la cripta di San Pio, decorata con mosaici dorati di padre Marko Ivan Rupnik, che raccontano la vita del santo in un linguaggio artistico contemporaneo e spirituale.
Accanto alla nuova Basilica sorge la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita nel 1959 sopra la precedente cappella del convento. È qui che Padre Pio celebrava la messa e riceveva i fedeli nel confessionale, divenuto oggi luogo di venerazione.
La chiesa conserva ancora un’atmosfera intima e raccolta, con un’architettura sobria che contrasta con la monumentalità del santuario moderno. Al suo interno si trovano alcuni oggetti personali del santo, fotografie d’epoca e reliquie che testimoniano la sua umiltà e la profonda spiritualità che lo accompagnava.
Fondata nel 1956 per volontà di Padre Pio, la Casa Sollievo della Sofferenza è oggi uno degli ospedali più avanzati e rinomati d’Italia. Il santo la concepì come “un tempio di scienza e di fede”, dove la medicina e la spiritualità potessero convivere per alleviare le sofferenze umane. Gestita dai Padri Cappuccini, è un centro medico d’eccellenza e un esempio di solidarietà cristiana nel mondo moderno.
L’ospedale ospita anche un’importante struttura di ricerca biomedica e accoglie pazienti provenienti da tutto il mondo, mantenendo vivo il messaggio di carità e compassione di Padre Pio.
Oltre ai luoghi del culto, San Giovanni Rotondo conserva un centro storico di origine medievale, raccolto intorno alla Chiesa di San Giovanni Battista, piccolo edificio rotondo che ha dato il nome alla città. Le sue pietre antiche, le stradine lastricate e gli archi in pietra raccontano la storia di un borgo che, prima ancora della fama religiosa, era una comunità agricola legata al Gargano e ai suoi ritmi naturali.
Il borgo ospita anche botteghe artigiane, ristoranti tipici e punti panoramici che regalano splendide viste sulle colline e sulle foreste garganiche. È un luogo ideale per chi desidera unire spiritualità, arte e autenticità.
I mesi primaverili (aprile-giugno) e autunnali (settembre-ottobre) sono ideali per visitare il santuario, con temperature miti e meno affluenza. Nei periodi di festività religiose, come il 23 settembre (memoria liturgica di San Pio), si svolgono celebrazioni solenni molto partecipate.
San Giovanni Rotondo è raggiungibile da Foggia in circa 40 minuti di auto lungo la SS89. Autobus e navette collegano la città alle principali località pugliesi e agli aeroporti di Bari e Napoli. Ampi parcheggi si trovano nei pressi del Santuario.
Numerosi alberghi, case religiose e B&B accolgono i pellegrini nei dintorni del santuario. Molte strutture offrono camere silenziose e spazi di meditazione. Per chi preferisce un’esperienza più autentica, si può optare per agriturismi immersi nella natura garganica.
La cucina di San Giovanni Rotondo rispecchia la tradizione semplice e genuina del Gargano: orecchiette al pomodoro, pane casereccio, formaggi di capra e olio extravergine prodotto nei frantoi della zona. Da provare anche i dolci conventuali a base di mandorle e miele.
Nel museo dedicato a Padre Pio si conservano il suo guanto, il rosario e l’antico confessionale.
Situata sul mare, Manfredonia è una vivace cittadina portuale che rappresenta uno dei principali accessi al Gargano e alle Isole Tremiti. Il mix di storia, mare e modernità la rende una meta imperdibile.
Situata su un promontorio roccioso che si getta nel mare, Vieste è una delle località più suggestive della Puglia, famosa per il suo centro storico e le sue spiagge spettacolari.
Conosciute come le “Perle dell’Adriatico”, le Isole Tremiti rappresentano uno dei luoghi più suggestivi e incontaminati del sud Italia. Situate a circa 20 chilometri al largo della costa garganica, di fronte a Vieste e Peschici, formano un piccolo arcipelago composto da San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa. Queste isole, pur piccole, racchiudono un’incredibile varietà di paesaggi, ecosistemi e testimonianze storiche.
Frequentate sin dall’antichità, furono rifugio di monaci benedettini, prigione borbonica e, più recentemente, destinazione turistica d’eccellenza. Oggi fanno parte del Parco Nazionale del Gargano e dell’’Area Marina Protetta Isole Tremiti, a tutela di un patrimonio naturalistico tra i più preziosi del Mediterraneo.
È l’isola più grande e verde dell’arcipelago, avvolta da una fitta pineta di Pini d’Aleppo che profuma d’estate e di mare. Le sue coste frastagliate alternano scogliere a picco, calette sabbiose e grotte marine di straordinaria bellezza. Tra le più celebri spiccano la Grotta del Bue Marino e la romantica Cala Matano, resa famosa dalla canzone di Lucio Dalla, grande amante delle Tremiti, che scelse di vivere qui parte della sua vita.
L’isola è percorsa da sentieri panoramici che attraversano la pineta fino ai belvedere affacciati sul mare turchese, regalando viste mozzafiato su San Nicola e Capraia. Le acque intorno a San Domino sono perfette per nuotare, fare snorkeling o gite in kayak tra le grotte illuminate dal sole.
Se San Domino è la “natura”, San Nicola è la “storia”. Collegata a San Domino da un breve tratto di mare, quest’isola conserva il fascino di un’antica cittadella fortificata. Al suo interno si erge il magnifico Monastero di Santa Maria a Mare, fondato nel IX secolo dai monaci benedettini e ampliato nei secoli successivi con mura, bastioni e torri difensive. L’interno della chiesa è impreziosito da un mosaico pavimentale bizantino e da affreschi che narrano episodi della vita monastica e mariana.
San Nicola è anche custode di leggende: secondo la tradizione, i monaci qui esiliati avrebbero nascosto antichi tesori e reliquie, mai ritrovati. Passeggiando tra le sue mura si respira un’atmosfera sospesa tra spiritualità e mistero, con panorami mozzafiato che spaziano su tutto l’arcipelago.
Capraia è un piccolo isolotto disabitato, ricoperto da macchia mediterranea e circondato da acque cristalline ideali per immersioni. Cretaccio, il più vicino a San Nicola, è una lingua di roccia argillosa che muta forma con le maree e il vento. Pianosa, più distante e oggi area protetta, ospita importanti colonie di uccelli marini e rare specie vegetali, rendendola un paradiso per biologi e fotografi naturalisti.
Le Tremiti sono visitabili da maggio a ottobre, ma i mesi migliori sono giugno e settembre, quando il mare è calmo e le isole meno affollate. L’estate regala giornate lunghe e acque perfette per nuotare e fare immersioni.
L’arcipelago è raggiungibile in traghetto o aliscafo da Termoli, Vieste, Rodi Garganico e Peschici. In alta stagione operano anche collegamenti da Vasto e Ortona. I porti di arrivo sono San Domino (turistico) e San Nicola (storico).
San Domino offre hotel, piccoli resort e case vacanza immersi nella pineta. San Nicola è più tranquilla e ideale per chi cerca silenzio e autenticità. È consigliato prenotare con largo anticipo, soprattutto ad agosto.
Scarpe da mare, maschera e pinne sono indispensabili. Portare acqua e cappello durante le escursioni: le isole, pur piccole, hanno zone molto esposte al sole e pochi punti d’ombra.
Non perdere il tramonto da Cala delle Arene, il giro in barca al tramonto con aperitivo e un’immersione nella Secca di Punta Secca, uno dei punti più spettacolari dell’Adriatico.
Le Tremiti furono anche luogo d’esilio: Nel periodo fascista, vi fu confinato il politico Sandro Pertini, futuro Presidente della Repubblica. Ancora oggi il fascino delle isole è legato alla loro storia di isolamento e libertà.
Peschici, arroccata su un promontorio a picco sul mare, è uno dei borghi più pittoreschi del Gargano. Le sue case bianche e colorate creano un’atmosfera mediterranea unica.
Il nome Gallipoli deriva dal greco Kallípolis, che significa “città bella”: un appellativo che la descrive alla perfezione. Situata sulla costa ionica del Salento, questa località unisce in modo unico arte, storia e mare, attirando ogni anno migliaia di visitatori. Divisa in due parti — il borgo antico arroccato su un’isola calcarea e la città nuova sulla terraferma — Gallipoli è un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, tra profumi di salsedine, barocco e vicoli bianchi.
La città è collegata da un ponte in pietra seicentesco e conserva un’anima autenticamente mediterranea, fatta di pescatori, botteghe, balconi fioriti e tramonti infuocati sul mare. Gallipoli è anche un punto strategico per scoprire il Salento occidentale, con i suoi uliveti secolari, i borghi interni e le coste dorate che si estendono fino a Santa Maria di Leuca.
Il borgo antico di Gallipoli è un autentico museo a cielo aperto. Racchiuso da possenti bastioni e circondato dal mare, si sviluppa in un intricato labirinto di vicoli che si aprono su piazzette, chiese e balconi panoramici.
Sorge all’ingresso dell’isola, a guardia del porto, ed è uno dei simboli della città. Costruito nel XIII secolo dagli Angioini e ampliato dagli Aragonesi, presenta un’imponente pianta quadrangolare con torrioni circolari e un suggestivo camminamento di ronda. Dalle sue terrazze si gode un panorama magnifico sul mare e sul borgo, mentre gli spazi interni ospitano mostre, eventi e rievocazioni storiche.
Cuore spirituale e artistico della città, la Cattedrale di Sant’Agata (1630) è uno dei massimi esempi del barocco leccese nel Salento. La facciata, in pietra carparo, è riccamente decorata con statue, fregi e motivi floreali che celebrano la santa patrona. All’interno, le volte dorate, le tele di scuola napoletana e gli altari in marmo policromo creano un’atmosfera di magnificenza e devozione.
Il centro storico custodisce numerosi palazzi nobiliari, testimonianza del periodo di prosperità tra Sei e Settecento. Tra i più belli spiccano Palazzo Ravenna, in stile neoclassico, Palazzo Pirelli con le sue logge eleganti e Palazzo Balsamo, esempio di architettura rinascimentale. Passeggiando per i vicoli si incontrano anche piccole chiese come San Francesco d’Assisi e Santa Maria della Purità, custode di un magnifico soffitto ligneo dipinto.
Attraversando il ponte in pietra si raggiunge la parte nuova di Gallipoli, vivace e animata. Qui si trovano i principali servizi turistici, negozi, bar e ristoranti, ma anche importanti testimonianze storiche.
Tra queste spicca la Fontana Ellenistica, una delle più antiche d’Italia, con bassorilievi raffiguranti scene mitologiche e ninfe. A pochi passi sorge il Santuario di Santa Maria del Canneto, con la sua architettura bizantina e l’icona mariana venerata dai marinai che partivano per la pesca nel mare Ionio.
La città moderna è anche punto di partenza per escursioni in barca, gite alle grotte costiere e itinerari gastronomici alla scoperta del pesce fresco, dell’olio e dei vini del Salento.
Gallipoli è rinomata per le sue spiagge di sabbia finissima e il mare turchese. La più celebre è la Spiaggia della Purità, situata proprio sotto le mura del borgo antico: un angolo incantevole dove storia e natura si fondono in un panorama da cartolina. È il luogo perfetto per ammirare il tramonto tra i bastioni dorati e le barche dei pescatori.
A sud della città si estende Baia Verde, conosciuta per i suoi lidi attrezzati, le acque basse e trasparenti e la vivace vita estiva. Più tranquilla è la zona di Punta della Suina, immersa tra pinete e dune, ideale per chi cerca relax e contatto diretto con la natura.
Il periodo ideale va da maggio a settembre. Giugno e settembre offrono clima perfetto e meno affollamento. Luglio e agosto sono i mesi più vivaci, con eventi e feste patronali come quella di Sant’Agata.
Gallipoli è collegata a Lecce tramite la SS101 (circa 35 minuti in auto) o con i treni regionali delle Ferrovie Sud Est. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Brindisi e Bari, da cui partono bus diretti verso il Salento.
Il borgo antico offre dimore storiche, boutique hotel e B&B con vista sul mare. Nella zona di Baia Verde si trovano resort e appartamenti moderni, perfetti per famiglie e giovani. Prenota con anticipo in alta stagione.
Da non perdere la scapèce gallipolina (pesce fritto marinato in aceto e zafferano), le linguine ai ricci di mare, il polpo alla pignata e i dolci tipici come le pasticciotte e il purceddhruzzu natalizio. Accompagna tutto con un bicchiere di Negroamaro salentino.
Visita il mercato del pesce al porto la mattina presto, passeggia al tramonto sulle mura della Purità e partecipa a un tour in barca al largo di Punta Pizzo per ammirare Gallipoli dal mare.
Il Castello Angioino fu parzialmente circondato dal mare fino al XIX secolo. Oggi, durante le mareggiate, l’acqua lambisce ancora le sue mura, ricordando la secolare unione tra la città e l’Adriatico.
Otranto, la città più a est d’Italia, è un luogo intriso di storia, con un centro storico che affaccia sull’Adriatico. È una meta perfetta per chi cerca una combinazione di cultura e relax.
Galatina è una città meno conosciuta rispetto a Gallipoli e Otranto, ma altrettanto affascinante, grazie al suo centro storico e alla splendida Basilica di Santa Caterina d’Alessandria.
Passeggia tra i vicoli di Galatina e scopri le sue piazzette, i palazzi storici e le chiese minori. La Piazza Orsini è un luogo particolarmente suggestivo.
Il Salento è una terra intrisa di storia, dove il mare e la pietra si fondono in un paesaggio dominato da torri e fortificazioni. I suoi castelli non furono soltanto baluardi militari, ma anche simboli del potere feudale e residenze signorili, testimonianze vive di un passato che affonda nel Medioevo e nel Rinascimento. Dalle rocche che sorvegliano la costa alle fortezze che punteggiano l’entroterra, ogni castello racconta una pagina diversa della storia pugliese, segnata dalle invasioni turche, dal dominio angioino e dalla fioritura culturale aragonese.
Visitarli oggi significa compiere un vero viaggio nel tempo, tra fossati, bastioni, sale affrescate e antiche leggende che ancora riecheggiano nei borghi bianchi del Salento.
Piccolo borgo fortificato a pochi chilometri da Lecce, Acaya è un unicum architettonico in Puglia. Il suo castello rinascimentale, voluto nel XVI secolo dal nobile Gian Giacomo dell’Acaya, rappresenta uno dei migliori esempi di urbanistica militare dell’epoca. Costruito con una pianta trapezoidale e circondato da un ampio fossato, il castello conserva torri cilindriche possenti, un raffinato portale scolpito e una splendida sala ottagonale coperta da volte a crociera.
All’interno, le esposizioni e gli allestimenti multimediali raccontano la storia delle difese costiere e l’evoluzione dell’arte bellica nel Regno di Napoli. Acaya, con le sue mura perfettamente conservate e le case in pietra leccese, regala al visitatore l’atmosfera autentica di un borgo fermo nel tempo.
Il Castello di Copertino è tra le fortezze meglio conservate del Salento e uno dei capolavori dell’architettura militare del Cinquecento. Edificato nel 1540 su progetto dell’ingegnere Evangelista Menga per volere del marchese Alfonso Granai Castriota, è una struttura monumentale a pianta quadrata con quattro grandi bastioni angolari a lancia.
Il portale rinascimentale, decorato con bassorilievi di putti, stemmi e motivi vegetali, introduce a un cortile elegante, circondato da logge e scale monumentali. Le sale interne, un tempo residenza nobiliare, ospitano oggi mostre e eventi culturali. Dal cammino di ronda si gode una splendida vista sulla città e sulla campagna salentina, punteggiata da ulivi e masserie.
Nel cuore della Grecìa Salentina sorge il Castello de’ Monti, uno dei più raffinati esempi di architettura difensiva del Sud Italia. Costruito tra il XV e il XVII secolo, unisce elementi tardogotici e rinascimentali, con una facciata scenografica ornata da fregi, colonne tortili e motivi mitologici.
Oltre alla funzione militare, il castello ebbe anche quella di residenza signorile, come testimoniano i saloni decorati e il cortile porticato. Le quattro torri angolari, possenti ma eleganti, dominano il borgo e offrono una visuale a 360° sulla pianura salentina. Oggi il castello ospita un centro culturale e un museo interattivo dedicato alla storia locale e al linguaggio griko.
Numerosi altri borghi del Salento conservano rocche e castelli che raccontano le antiche strategie difensive del territorio. Tra questi:
In ogni borgo, le pietre raccontano secoli di invasioni, resistenze e rinascite. Dalle torri di avvistamento costiere alle mura urbane, i castelli del Salento formano un itinerario culturale e paesaggistico straordinario, ideale per chi ama la storia e l’arte in dialogo con il mare.
La primavera e l’autunno sono ideali per esplorare i castelli, grazie al clima mite e alla possibilità di partecipare a visite guidate e rievocazioni storiche. In estate molti manieri ospitano eventi serali, concerti e spettacoli teatrali.
Un percorso ideale può partire da Lecce verso Acaya, proseguire per Copertino e Corigliano d’Otranto, e concludersi con le tappe di Ugento e Giuliano. Tutte le località sono facilmente raggiungibili in auto o moto, e distano tra loro meno di un’ora.
Nel Salento molti castelli e masserie sono stati trasformati in dimore storiche e resort di charme. Alloggiare in una struttura del genere consente di vivere l’atmosfera autentica di un’antica residenza nobiliare pugliese.
Indossa scarpe comode, porta con te acqua e cappello per le visite diurne. Nei manieri con spazi sotterranei o torri panoramiche, una torcia o una piccola luce frontale può rendere l’esperienza più suggestiva.
Molti castelli del Salento sono legati a leggende di dame e cavalieri. Si racconta, ad esempio, che nel Castello di Copertino si aggiri ancora lo spirito di una giovane nobile in abiti bianchi, simbolo di fedeltà e attesa.
Arroccata su una collina nella parte meridionale delle Murge, Martina Franca è una città elegante e affascinante, famosa per la sua architettura barocca e rococò, oltre che per il panorama mozzafiato sulla Valle d’Itria, punteggiata dai celebri trulli.
Martina Franca è il punto di partenza perfetto per esplorare la Valle d’Itria, caratterizzata dalla sua terra rossa, vigneti e trulli. Puoi passeggiare tra i muretti a secco e visitare trulli autentici, ancora abitati o adibiti a piccole attività artigianali.
Manduria, situata tra distese di vigneti e uliveti nell’entroterra tarantino, è una città che unisce storia millenaria e tradizioni vinicole d’eccellenza. Conosciuta come la “Città dei Messapi e del Primitivo”, conserva preziose testimonianze archeologiche del suo glorioso passato e un patrimonio culturale che abbraccia epoche diverse, dall’età classica al Barocco pugliese.
La città deve il suo fascino alla stratificazione di civiltà che vi hanno lasciato tracce indelebili: i Messapi, popolo italico pre-romano; i Greci di Taranto; i Romani; e infine le grandi famiglie nobiliari che ne hanno plasmato il volto artistico e architettonico. Oggi Manduria è anche sinonimo di eccellenza enologica grazie al suo celebre vino Primitivo di Manduria DOC, apprezzato in tutto il mondo per intensità e profondità aromatica.
Tra le più straordinarie testimonianze archeologiche della Puglia, le mura messapiche di Manduria risalgono al IV secolo a.C. e rappresentano una delle fortificazioni più imponenti dell’Italia antica. Costituite da una triplice cinta muraria in blocchi di pietra calcarea, si estendono per oltre tre chilometri attorno al perimetro della città antica e testimoniano la potenza dei Messapi nel difendersi dai vicini Greci di Taranto.
Nei pressi delle mura si trova una vasta necropoli scavata nella roccia, dove sono state rinvenute tombe a camera, corredi funebri e iscrizioni che offrono uno sguardo prezioso sulla vita e le credenze religiose di questo antico popolo. L’area, oggi visitabile, è immersa in un paesaggio di ulivi secolari e silenzio, che amplifica il fascino arcaico del luogo.
Il cuore di Manduria conserva un centro storico elegante e armonioso, dove il bianco della pietra locale si alterna a portali barocchi, cortili fioriti e scorci che raccontano secoli di vita cittadina.
Secondo la tradizione, la celebre Fonte di Plinio fu descritta dallo scrittore latino come una sorgente “sempre viva, dolce e inesauribile”. Si tratta di un antro naturale dove sgorga ancora oggi acqua limpida, circondato da vegetazione spontanea. Per i Messapi era un luogo sacro legato al culto delle acque, simbolo di purificazione e rinascita.
La Chiesa Madre, dedicata a San Gregorio Magno, è un capolavoro di architettura gotico-rinascimentale. Il suo portale cinquecentesco scolpito in pietra leccese introduce a un interno ricco di opere d’arte: spiccano il pulpito ligneo intagliato del 1608, altari barocchi in marmi policromi e un ciclo di tele di scuola napoletana. La facciata, elegante e austera, riflette la spiritualità e la raffinatezza del Rinascimento pugliese.
Affacciato sulla piazza principale, il Palazzo Imperiale è un elegante edificio settecentesco in stile barocco-classicheggiante. Un tempo residenza della famiglia nobiliare degli Imperiali, fu simbolo del potere feudale e oggi ospita mostre temporanee e manifestazioni culturali. La sua facciata, con balconate in ferro battuto e finestre incorniciate da motivi floreali, è uno dei dettagli architettonici più raffinati della città.
La Biblioteca Gatti conserva una straordinaria collezione di reperti messapici, romani e medievali, provenienti dagli scavi del territorio. Vasi decorati, monete, frammenti di ceramiche e iscrizioni costituiscono una preziosa testimonianza dell’antica Manduria, offrendo ai visitatori un percorso didattico tra archeologia e identità locale.
Tra le colline e le campagne circostanti, il Primitivo di Manduria regna sovrano. Questo vino, dal colore rubino intenso e dal profumo di frutti rossi maturi e spezie dolci, è il simbolo della Puglia enologica. La sua produzione risale al XVIII secolo e deve il nome alla maturazione precoce delle uve. Oggi numerose cantine offrono percorsi di degustazione che uniscono cultura, tradizione e gastronomia locale.
Tra i monumenti più affascinanti della città spicca la Chiesa di San Pietro Mandurino, una suggestiva chiesa-grotta risalente tra l’VIII e il IX secolo. Interamente scavata nella roccia, custodisce affreschi bizantini di straordinaria bellezza, raffiguranti santi e simboli paleocristiani. Questo luogo, avvolto nel silenzio, rappresenta un raro esempio di fusione tra architettura rupestre e culto cristiano nel basso Salento.
La tradizione vuole che San Pietro, durante il suo viaggio verso Roma, si sia fermato qui per evangelizzare la popolazione locale: un racconto che contribuisce ad accrescere l’aura di sacralità e mistero di questo sito unico.
I mesi di aprile-giugno e settembre-ottobre sono ideali per scoprire Manduria e i suoi vigneti. In estate la città si anima con feste popolari e rievocazioni storiche, ma il clima può essere molto caldo.
Manduria si trova tra Taranto e Lecce ed è raggiungibile tramite la SS7ter. È collegata anche con treni regionali e autobus dalle principali città pugliesi. Un’auto è consigliata per esplorare le campagne e le cantine circostanti.
Il centro storico offre B&B in palazzi d’epoca e piccoli alberghi dal fascino autentico. Nei dintorni si trovano masserie vinicole immerse tra gli ulivi, ideali per chi desidera un’esperienza rurale e raffinata.
Nel dialetto locale, il Primitivo è chiamato affettuosamente “lu mieru”, il vino per eccellenza. Ogni agosto si celebra la Festa del Primitivo, con sfilate, canti popolari e assaggi di vino direttamente dalle botti.
Adagiata su un colle panoramico, Massafra è famosa per i suoi burroni profondi, che dividono il borgo antico dalla città moderna, e per i numerosi insediamenti rupestri che punteggiano il territorio.
Massafra è nota per il suo straordinario complesso di cripte rupestri, un viaggio nel passato tra natura e spiritualità:
I burroni che circondano Massafra sono ricchi di vegetazione mediterranea, tra cespugli di carrubi, fichidindia e piante aromatiche. Perfetti per chi ama il trekking e le escursioni.
Grottaglie è celebre in tutto il mondo per la sua tradizione artigianale legata alla ceramica.
Laterza, situata ai margini della Gravina Grande, è una città che unisce natura, storia e arte.
Crispiano è famosa per le sue masserie storiche, simbolo della tradizione agricola e pastorale del territorio.
Un viaggio di una settimana in Puglia permette di attraversare mari e colline, città d’arte e borghi bianchi, vigneti, uliveti e scogliere. Questo itinerario tocca le tappe più significative della regione, unendo cultura, natura e gastronomia in un percorso equilibrato e suggestivo.
Varianti consigliate: Otranto e Galatina per il versante adriatico del Salento; Gravina in Puglia e Laterza per le gravine e i paesaggi rupestri; Grottaglie per le ceramiche; Crispiano per le masserie storiche.