You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

Loading...

Città delle Marche: cosa vedere e itinerari tra Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino


Le città delle Marche sono un mosaico di piazze rinascimentali, teatri storici e vicoli in travertino affacciati sul mare e sui monti. In questa guida trovi il meglio di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino: piazze iconiche (Piazza del Popolo, Piazza della Libertà), capolavori d’arte (Bellini, Crivelli, Raffaello), architetture uniche (Sferisterio, Palazzo Ducale) e panorami mozzafiato tra Adriatico e colline. In fondo, un itinerario consigliato con mappa pronta per partire.


Riepilogo & Menu rapido — Città delle Marche

Panoramica delle 5 città

Le città delle Marche raccontano un’Italia plurale: borghi in pietra e capitali dell’arte, teatri all’aperto e collezioni rinascimentali, piazze luminose e panorami tra colline e Adriatico. In Ascoli Piceno, la pietra di travertino disegna salotti urbani come Piazza del Popolo, con il Palazzo dei Capitani, San Francesco e un dedalo medievale che porta al ponte romano di Solestà e alla leggenda del Ponte di Cecco. Fermo incanta tra la scenografica Piazza del Popolo, il Duomo e il Girfalco, le Cisterne Romane e una rete museale che spazia dall’archeologia al Museo Polare, fino al borgo balcone di Torre di Palme.

Macerata vive tra la rinascimentale Piazza della Libertà e il carisma dello Sferisterio, con i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, Helvia Recina e un tessuto culturale che unisce biblioteche storiche, pinacoteche e festival. Pesaro, città di Rossini, alterna il Rinascimento del Palazzo Ducale e delle chiese gotiche alla modernità della Sfera Grande sul mare e alle falesie del San Bartolo. Urbino, capitale rinascimentale UNESCO, ruota attorno al Palazzo Ducale, alla Galleria delle Marche, allo Studiolo, agli oratori affrescati e alla Casa di Raffaello, con i torricini che dominano un paesaggio da cartolina.

Questa guida raccoglie per ogni città cosa vedere, spunti storici, musei e consigli pratici. In fondo trovi un itinerario ad anello per collegare in modo efficiente le cinque città, completo di pulsante per aprire la mappa Google con il percorso preimpostato.


Ancona >>>



1. Ascoli Piceno: Una Guida ai Tesori della Città delle Torri

Ascoli Piceno è una perla delle Marche meridionali, una città ricca di storia, arte e architettura che conserva intatto il fascino antico. Fondata dai Piceni e successivamente conquistata dai Romani, oggi rappresenta un centro storico tra i più suggestivi d'Italia.

Cosa vedere ad Ascoli Piceno

Piazza del Popolo: Il Cuore Pulsante della Città

Descrizione e Architettura

Piazza del Popolo è considerata una delle piazze più belle d'Italia, con un'atmosfera che evoca un passato glorioso. Circondata da palazzi merlati del Cinquecento, la piazza si caratterizza per la pavimentazione in travertino che le dona un’eleganza unica. Dominano la scena il possente Palazzo dei Capitani e la Chiesa di San Francesco, affiancata dai suoi campanili e dalle absidi poligonali.

Punti di Interesse nella Piazza

Palazzo dei Capitani: Costruito alla fine del XIII secolo, è uno dei simboli di Ascoli. La sua alta torre medievale è visibile da diverse zone della città.

Loggia dei Mercanti: Una struttura cinquecentesca con arcate armoniose, posta accanto al lato absidale della Chiesa di San Francesco. Da qui si accede alla via Malta, una strada storica che permette di osservare da vicino la facciata gotica della chiesa.

Chiostro di San Francesco: dietro la chiesa, un elegante chiostro rinascimentale in travertino, usato oggi per eventi culturali, esposizioni e concerti all’aperto, ideale per respirare l’atmosfera spirituale e serena del complesso conventuale.

Piazza Ventidio Basso e le Chiese Storiche

La Chiesa di San Pietro Martire: Nella vicina Piazza Ventidio Basso si trova la Chiesa di San Pietro Martire, uno splendido esempio di architettura gotica. Qui si può ammirare anche la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, famosa per la sua facciata romanica composta da 64 riquadri decorati e un portale gotico di grande valore artistico.

Il Quartiere Medievale e il Ponte di Solestà

Esplorando le Vie Storiche

Attraversando Via Solestà, ci si immerge in uno dei quartieri più antichi della città, con le sue torri medievali e vicoli caratteristici. Superata la Porta di Solestà (detta anche Porta Cappuccina), si arriva al Ponte di Solestà, un ponte romano con un’unica arcata che sovrasta il fiume Tronto.

Altri Punti di Interesse Medievale

Lungo il percorso si trovano la Via delle Donne, Via Soderini e Via dei Patrioti Piceni, che conducono a Piazza Cecco d’Ascoli, uno spazio circondato da palazzi medievali e la storica Porta Gemina, una delle antiche porte d’accesso alla città.

Piazza dell'Arringo e i Monumenti Religiosi

Duomo di Sant'Emidio e il Battistero

Piazza dell’Arringo è una delle piazze più monumentali di Ascoli. Qui si erge il Duomo di Sant’Emidio, la cui facciata rinascimentale e l’interno gotico custodiscono il celebre polittico di Carlo Crivelli. Accanto alla cattedrale, il Battistero ottagonale del XII secolo rappresenta uno dei pochi esempi di architettura religiosa romanica delle Marche.

Palazzo dell'Arringo e la Pinacoteca Civica

Il Palazzo dell’Arringo, dalla facciata barocca, ospita la Pinacoteca Civica, un tesoro di opere d'arte rinascimentale e medievale, con collezioni di artisti locali e non solo.

Museo Diocesano: situato accanto al Duomo, conserva preziosi reliquiari, argenti sacri, paramenti e sculture lignee che raccontano la fede ascolana dal Medioevo all’Ottocento.

Museo dell’Arte Ceramica: poco distante, in un antico convento, espone le ceramiche storiche di Ascoli e del Piceno, famose per le decorazioni geometriche e floreali tipiche della tradizione rinascimentale marchigiana.

La Chiesa Romanica di San Gregorio e il Museo Archeologico

Un Tempio tra Storia e Arte: La Chiesa di San Gregorio, ricavata da un antico tempio romano, conserva resti dell’antica costruzione con colonne maestose che adornano la facciata. All'interno si trovano una Pinacoteca comunale e un interessante Museo archeologico che racconta la storia di Ascoli dall'epoca pre-romana a quella medievale.

Fortezza Malatestiana e il Ponte di Cecco

La Fortezza e la Gola del Fiume Castellano

A pochi passi dal centro, si trova il nuovo ponte sul fiume Castellano, che offre una vista sulla gola del fiume, sulla Fortezza Malatestiana e sui resti dell’antico Ponte di Cecco, conosciuto anche come Ponte del Diavolo. Secondo la leggenda, fu costruito in una notte da Cecco d'Ascoli, un poeta e astrologo medievale, con l’aiuto del diavolo.

Teatro Ventidio Basso: capolavoro neoclassico inaugurato nel 1846, dedicato a un generale ascolano dell’epoca romana. Oggi è uno dei teatri più eleganti delle Marche, con una stagione lirica e sinfonica di grande rilievo.

Consigli pratici per la visita

  • Durata ideale: 2–3 giorni per apprezzare a fondo il centro storico e i musei.
  • Periodo migliore: primavera e autunno, quando la luce esalta i colori del travertino.
  • Come muoversi: il centro è pedonale; parcheggi comodi presso Porta Romana e Torricella.
  • Dove mangiare: assaggia le olive all’ascolana, il fritto misto e un calice di Rosso Piceno Superiore.
  • Dove dormire: B&B e hotel in palazzi storici, molti con vista su Piazza del Popolo.
  • Eventi imperdibili: la Quintana di Ascoli Piceno (luglio e agosto), rievocazione medievale con corteo in costumi d’epoca e giostra cavalleresca.
  • Escursioni nei dintorni: Offida, Civitella del Tronto e San Benedetto del Tronto completano perfettamente una visita alla città.

Storia di Ascoli Piceno: Dall'Epoca Romana all'Italia Unita

Ascoli Piceno, situata nelle Marche meridionali, vanta una storia millenaria che inizia con i Piceni nel IX secolo a.C. Conquistata dai Romani nel 286 a.C., la città divenne un centro importante durante la Guerra Sociale, ottenendo infine la cittadinanza romana. Dopo la caduta di Roma, passò sotto il controllo longobardo e poi sotto i vescovi. Nel XII secolo, Ascoli divenne un libero comune, periodo di grande crescita e costruzione di torri, palazzi e chiese.

Nel Medioevo, la città fu contesa da diverse signorie, tra cui i Malatesta e gli Sforza, prima di essere annessa allo Stato Pontificio nel 1502. Durante il dominio pontificio, Ascoli si arricchì culturalmente e architettonicamente. Con il Risorgimento e l’annessione al Regno d’Italia nel 1860, iniziò una nuova fase di sviluppo economico e industriale.

Oggi, Ascoli Piceno è nota per il suo centro storico ben conservato, caratterizzato da piazze, torri e edifici medievali, che la rendono una delle città più affascinanti delle Marche e candidata a diventare sito UNESCO.



2. Fermo, la Città sul Colle: Storia, Cultura e Luoghi da Scoprire

Fermo è una cittadina situata sulle colline delle Marche, a pochi chilometri dal mare Adriatico.

La Storia di Fermo: Dalle Origini a Oggi

Origini Sabine e il Periodo Romano Fermo, conosciuta anticamente come Firmum Picenum, ha radici che risalgono ai Sabini, un popolo italico che abitava l’area prima della dominazione romana. Nel 264 a.C., divenne un municipio romano, un importante avamposto strategico nel Piceno grazie alla sua posizione tra le valli dei fiumi Tenna ed Ete Vivo. In questo periodo furono costruite importanti infrastrutture, come la Piscina Epuratoria, un serbatoio d'acqua sotterraneo ancora oggi visitabile.

Il Medioevo e l’Autonomia Comunale Nel Medioevo, Fermo si trasformò in un centro di grande rilevanza per la regione. Nel 1199, ottenne lo status di libero comune grazie a privilegi concessi dall’imperatore Ottone IV. Questo periodo di autonomia permise a Fermo di espandersi e svilupparsi, sia dal punto di vista economico che culturale. Tuttavia, la città passò attraverso varie dominazioni signorili fino a entrare definitivamente sotto il controllo dello Stato Pontificio.

Dal Periodo Napoleonico all’Unità d’Italia Durante l’occupazione napoleonica, Fermo divenne capoluogo del dipartimento del Tronto. Con il Risorgimento italiano, la città si unì al nuovo Regno d'Italia nel 1860, momento storico che portò cambiamenti significativi nel suo assetto amministrativo ed economico.

Cosa vedere a Fermo

La Piazza del Popolo: Cuore di Fermo

Piazza del Popolo è il centro nevralgico e scenografico di Fermo. Di forma rettangolare e fiancheggiata da portici, è incorniciata da edifici storici che ne esaltano la bellezza rinascimentale. La piazza è accessibile attraverso un maestoso arco situato sotto l'antica residenza dei governatori pontifici.

Punti di Interesse nella Piazza

Palazzo degli Studi: Questo elegante edificio in stile barocco ospita una delle biblioteche più antiche d’Italia, la Biblioteca Civica "Romolo Spezioli", che conserva oltre 15.000 volumi antichi, tra cui manoscritti e incunaboli.

Palazzo Comunale: Costruito nel 1525, è un simbolo della storia locale. La doppia scala che conduce all'ingresso è sormontata dalla statua di Papa Sisto V, una figura di rilievo per la città e le Marche.

Teatro dell’Aquila: affacciato sulla piazza, è uno dei più maestosi teatri storici delle Marche, costruito nel Settecento con una platea a ferro di cavallo e cinque ordini di palchi. La decorazione interna, con affreschi e stucchi dorati, ne fa un piccolo gioiello dell’arte teatrale italiana.

Il Duomo di Fermo e il Girfalco: Una Vista Spettacolare

Salendo lungo Via Mazzini si raggiunge il Girfalco, una spianata panoramica che rappresenta il punto più alto della città. Qui si erge il Duomo di Fermo, con la sua facciata asimmetrica romanico-gotica, un vero capolavoro architettonico.

Il Duomo di Fermo

La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, fu costruita sui resti di un antico tempio pagano. L’interno della chiesa presenta elementi romanici e gotici, con opere d'arte e un mosaico pavimentale del VI secolo. Dalla terrazza del Duomo si gode di una vista spettacolare sulle colline marchigiane, sul mare e sui monti Sibillini, regalando una prospettiva unica.

Parco del Girfalco: attorno al Duomo si estende un parco alberato con statue, aiuole e punti panoramici, ideale per una passeggiata. Da qui si osservano il profilo di Fermo e le vallate che scendono verso l’Adriatico.

Museo Diocesano: situato accanto alla Cattedrale, conserva dipinti, sculture e reliquiari provenienti dalle chiese del territorio, tra cui opere di Vittore Crivelli e Allegretto Nuzi.

La Piscina Epuratoria Romana: Un Capolavoro Ingegnoso

Non lontano dalla Piazza del Popolo, si trova la Piscina Epuratoria Romana, una delle strutture idriche meglio conservate dell’antichità. Costruita tra il 40 e il 60 d.C., la piscina è un serbatoio sotterraneo che raccoglieva l'acqua piovana e sorgiva, composta da 30 sale comunicanti. Questa struttura testimonia l’ingegneria romana e l’importanza dell’acqua per l’approvvigionamento cittadino.

Le Cisterne Romane: collegate alla piscina, formano un vasto complesso sotterraneo visitabile con guida. È composto da 30 ambienti in laterizio, coperti da volte a botte: un raro esempio di idraulica romana ancora integro e perfettamente conservato.

Arte e Musei di Fermo

Museo Archeologico di Fermo: ospitato nel Palazzo dei Priori, espone reperti piceni, ceramiche, gioielli e corredi funerari che raccontano la storia del territorio dal IX secolo a.C. all’età romana.

Pinacoteca Civica: situata nello stesso palazzo, custodisce opere di artisti marchigiani e veneziani, tra cui Rubens, Carlo Crivelli e Francescuccio Ghissi.

Museo Polare "Silvio Zavatti": unico in Italia, raccoglie materiali, fotografie e diari di esploratori artici e antartici, donando a Fermo un’anima internazionale e scientifica.

Oratorio di San Domenico: gioiello del gotico fermano, conserva affreschi trecenteschi e un organo storico. È spesso sede di concerti e manifestazioni culturali.

I Dintorni di Fermo

Torre di Palme: a pochi chilometri dal centro, è uno dei borghi più belli d’Italia. Arroccato su uno sperone che domina il mare Adriatico, offre scorci romantici, ristoranti panoramici e la Chiesa di Santa Maria a Mare con affreschi medievali.

Lido di Fermo: la frazione costiera cittadina, ideale per chi desidera abbinare arte e mare, con stabilimenti balneari, piste ciclabili e lungomare ombreggiato.

Consigli pratici per la visita

  • Durata ideale: 2 giorni pieni per esplorare il centro e le cisterne romane; 3 giorni con escursioni nei dintorni.
  • Periodo migliore: primavera e autunno per temperature miti; estate per unire la visita al mare.
  • Come muoversi: il centro è pedonale; parcheggi in zona Girfalco e Porta San Francesco.
  • Dove mangiare: piatti tipici come il vincisgrasso, le olive ascolane e il brodetto fermano.
  • Dove dormire: hotel e B&B panoramici nel centro o agriturismi sulle colline attorno.
  • Esperienze consigliate: visita guidata alle Cisterne Romane, spettacolo al Teatro dell’Aquila, tramonto dal Girfalco.
  • Eventi da non perdere: Fermo Magica in estate, Mercatino di Natale in inverno e rievocazioni storiche lungo l’anno.

Economia di Fermo: Industria e Agricoltura

Oggi Fermo è un importante centro industriale e commerciale. La città è nota per il settore calzaturiero e della lavorazione delle pelli, attività che rappresentano una delle principali fonti di occupazione e di esportazione. L’economia locale è inoltre sostenuta dal settore edilizio, dei materiali da costruzione e dell’alimentare.

Agricoltura nelle Valli del Tenna e dell’Ete Vivo Le valli circostanti sono dedicate all’agricoltura, con colture orticole e frutticole nella valle, mentre in collina si coltivano foraggi e barbabietola da zucchero. L’allevamento suino è un’altra componente economica di rilievo, sostenuto da una tradizione agricola che affonda le sue radici nei secoli.

3. Macerata: La Città Storica tra Arte, Cultura e Paesaggi delle Marchemacerata

Macerata, capoluogo di provincia marchigiano, è situata su una collina a 314 metri sul livello del mare, tra le valli dei fiumi Potenza e Chienti, è una destinazione ideale per chi desidera immergersi nel fascino delle Marche.

La Storia di Macerata: Dalle Origini a Città della Marca

Le Origini di Helvia Recina Le radici di Macerata affondano nella città picena e poi romana di Helvia Recina, un antico insediamento situato lungo il fiume Potenza. Distrutta nel 408 d.C. durante l'invasione dei Visigoti di Alarico, la città fu abbandonata, e gli abitanti si rifugiarono nelle colline circostanti, dando origine a vari insediamenti che, nel 1138, si unirono per formare il libero comune di Macerata.

Dal Comune Medievale al Legato Pontificio Nel 1320, Macerata fu elevata al rango di città e divenne sede dei legati pontifici della Marca. Durante il periodo medievale, passò sotto il controllo di diverse famiglie signorili, tra cui i Mulucci, i Varano e gli Sforza. Dal 1445, tornò sotto il controllo della Chiesa, con una breve parentesi durante l’epoca napoleonica, quando Gioacchino Murat la rese quartier generale delle sue truppe. Macerata fu annessa al Regno d'Italia nel 1860, iniziando una nuova fase di sviluppo.

Cosa vedere a Macerata

Piazza della Libertà: Il Cuore di Macerata

Piazza della Libertà è il centro pulsante di Macerata, dove storia e architettura si fondono in un ambiente vivace e armonioso. Di particolare interesse sono i palazzi e le strutture che circondano la piazza, molti dei quali risalgono al Rinascimento e al Barocco.

Punti di Interesse nella Piazza

  • Loggia dei Mercanti: Costruita nel 1505, questa elegante loggia progettata da Giuliano da Maiano è un gioiello architettonico che riflette l'influenza della grazia toscana.
  • Palazzo del Comune: Questo edificio settecentesco ospita reperti storici, tra cui statue e lapidi provenienti dalla romana Helvia Recina, esposti nell'atrio e nel cortile.
  • Palazzo del Governo: Risalente al XVI secolo, è uno dei palazzi più solenni di Macerata, simbolo della storica importanza amministrativa della città.
  • Torre dell’Orologio: Questa possente torre cinquecentesca domina la piazza e offre una vista panoramica spettacolare, rappresentando un punto di riferimento per chi visita la città.
  • Teatro Lauro Rossi: Situato sul lato sud della piazza, questo teatro storico ospita rappresentazioni teatrali e musicali.

La Via Don Minzoni e il Duomo di Macerata

Scendendo lungo Via Don Minzoni, fiancheggiata da palazzi storici, si raggiunge il Duomo, una delle principali attrazioni religiose di Macerata. Accanto al Duomo, si trova la Basilica della Madonna della Misericordia, progettata dal celebre architetto Luigi Vanvitelli.

Il Duomo e la Basilica della Madonna della Misericordia All'interno del Duomo si può ammirare una delle opere più significative di Allegretto Nuzi, una “Madonna con Bambino e Santi” del XV secolo. La Basilica della Madonna della Misericordia, invece, con il suo stile vanvitelliano, rappresenta un simbolo della devozione e della storia religiosa della città.

Lo Sferisterio di Macerata: Un Teatro all’Aperto Unico nel Suo Genere

Uno dei monumenti più iconici di Macerata è senza dubbio lo Sferisterio, situato in Piazza Nazario Sauro. Questa imponente struttura neoclassica fu costruita all’inizio dell’Ottocento per ospitare il “gioco del pallone col bracciale,” una disciplina sportiva molto popolare nelle Marche. Oggi lo Sferisterio è sede del celebre Macerata Opera Festival, durante il quale vengono organizzate rappresentazioni liriche e spettacoli teatrali all’aperto, apprezzati a livello internazionale.

Il Monumento ai Caduti e il Belvedere di Macerata

Sul lato opposto della città rispetto allo Sferisterio, si trova il Monumento ai Caduti, progettato da Cesare Bazzani. Questa struttura scenografica è caratterizzata da un’esedra di colonne in mattoni rossi e statue in marmo, che creano un contesto imponente e suggestivo. Il monumento si erge in un’area verde abbellita da pini, da cui si gode di una splendida vista panoramica sui colli marchigiani.

Altre attrattive da non perdere

Palazzo Buonaccorsi – Musei Civici: complesso nobiliare settecentesco che ospita la Galleria dell’Eneide con straordinari cicli pittorici barocchi, la Pinacoteca (opere dal Rinascimento all’Ottocento) e il Museo della Carrozza, una collezione unica di veicoli d’epoca perfettamente restaurati.

Palazzo Ricci – Museo d’Arte Contemporanea: raccolta di arte italiana del Novecento con capolavori che raccontano Futurismo, Informale e avanguardie. Imperdibile per chi ama un itinerario artistico oltre i classici.

Biblioteca Mozzi Borgetti: tra le più importanti delle Marche, conserva fondi antichi, codici miniati e un’affascinante sala storica: un tuffo nella cultura cittadina.

Helvia Recina (Villa Potenza): a pochi minuti dal centro, l’antica città romana presenta i resti del Teatro (I sec. d.C.) e di strutture urbane, visitabili in un’area archeologica immersa nel verde.

Chiesa di San Filippo Neri: esempio di barocco marchigiano con interno riccamente decorato, spesso sede di concerti corali.

Belvedere di Rampa Zara e Giardini Diaz: passeggi e panorami morbidi sui colli maceratesi, perfetti per una pausa slow tra una visita e l’altra.

Consigli pratici per la visita

  • Durata ideale: 1 giorno per il centro storico; 2–3 giorni con Musei Civici, Helvia Recina e frazioni panoramiche.
  • Periodo migliore: primavera e inizio autunno; in estate Macerata Opera Festival allo Sferisterio.
  • Come muoversi: centro per lo più pedonale; parcheggi comodi in zona Sferisterio e Giardini Diaz.
  • Dove mangiare: vincisgrassi maceratesi, ciauscolo, pecorino dei Sibillini; vini consigliati: Vernaccia di Serrapetrona e Rosso Piceno.
  • Dove dormire: B&B in dimore storiche o agriturismi sulle colline per vista e tranquillità.
  • Esperienze top: tour guidato a Palazzo Buonaccorsi (Galleria dell’Eneide), tramonto dal Belvedere, serata lirica allo Sferisterio.
  • Escursioni vicine: Abbadia di Fiastra (riserva naturale e abbazia cistercense), Tolentino (Basilica di San Nicola), Loreto e i borghi collinari.

L’Economia di Macerata: Agricoltura e Industria

Macerata è uno dei più importanti mercati agricoli dell'Italia centrale, soprattutto per la produzione di cereali. La città e il territorio circostante sono noti anche per la produzione di vino, olio, barbabietole da zucchero, frutta e ortaggi, mentre l'allevamento è un altro pilastro dell'economia agricola locale.

Il Settore Industriale Oltre all’agricoltura, Macerata è un centro industriale attivo, con settori che spaziano dall'alimentare al metalmeccanico, dalla lavorazione del legno ai materiali da costruzione. Questa diversificazione economica ha permesso a Macerata di mantenere una forte posizione economica nella regione e di contribuire significativamente alla produzione e all’esportazione.



4. Pesaro: Storia, Arte e Mare sulla Costa Adriatica delle Marche

Pesaro, capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino, è situata lungo la costa adriatica alla foce del fiume Foglia.

La Storia di Pesaro: Dalle Origini Romane alle Signorie

Le Origini di Pisarium e l’Età Romana L'area su cui sorge Pesaro è abitata fin dall’antichità, passando sotto il dominio dei Piceni, degli Etruschi e dei Galli Senoni. Nel 184 a.C., i Romani vi fondarono la colonia di Pisarium, inserendola nell’Ager Gallicus. Durante l’Impero Romano, la città prosperò grazie alla sua posizione strategica sulla via Flaminia.

Le Invasioni e l’Età Bizantina Dopo la caduta dell’Impero Romano, Pesaro subì le invasioni dei Goti e dei Bizantini. Sotto il dominio bizantino, divenne parte della Pentapoli Marittima. La città passò brevemente ai Longobardi e poi ai Franchi, venendo infine annessa allo Stato della Chiesa nel 774.

L’Età dei Comuni e le Signorie Nel XII e XIII secolo, Pesaro si costituì come libero comune, ma presto divenne terreno di contesa tra il papa e l’imperatore. Successivamente, la città passò sotto il controllo dei Malatesta e poi degli Sforza. Tra il 1500 e il 1503, Cesare Borgia ne prese brevemente il controllo, fino a che nel 1512 papa Giulio II unì Pesaro al Ducato di Urbino, affidandola al nipote Francesco Maria Della Rovere.

Il Periodo dei Della Rovere e il Ritorno alla Chiesa Pesaro rimase sotto i Della Rovere fino al 1631, quando la dinastia si estinse e la città tornò sotto il dominio dello Stato Pontificio. Pesaro fu annessa al Regno d’Italia nel 1860, segnando così l’inizio di una nuova fase di sviluppo.

Cosa vedere a Pesaro

Piazza del Popolo: Il Cuore Storico di Pesaro

La centralissima Piazza del Popolo è il cuore di Pesaro, un luogo dove si mescolano l'eleganza rinascimentale e la vivacità cittadina.

Punti di Interesse nella Piazza

  • Palazzo Ducale: Costruito nel XV secolo durante il dominio degli Sforza e dei Della Rovere, il Palazzo Ducale è uno dei simboli del Rinascimento pesarese. Con le sue cinque finestre decorativamente scolpite e il vasto cortile d’onore, è un edificio dall’eleganza regale. Al suo interno si trova il Salone Metaurense, un’ampia sala rinascimentale decorata in stile sontuoso.
  • Chiese Gotiche di San Domenico e San Francesco: A pochi passi dalla piazza si trovano le chiese gotiche di San Domenico e San Francesco, entrambe risalenti ai secoli XIII e XIV. La Chiesa di San Domenico conserva ancora il suo portale gotico, mentre il portale di San Francesco è decorato da sculture e statue che riflettono la ricchezza artistica medievale della città.

La Casa Natale di Gioachino Rossini e il Conservatorio

Pesaro è famosa anche per essere la città natale del compositore Gioachino Rossini, nato qui nel 1792. La sua casa natale, situata in via Rossini, è ora un museo che raccoglie ritratti, cimeli e strumenti musicali appartenuti al grande musicista.

Il Conservatorio e l’Eredità di Rossini

Il Conservatorio di Pesaro, intitolato a Rossini, fu fondato grazie a un lascito dello stesso compositore. Ospitato in un palazzo settecentesco, conserva interessanti ricordi rossiniani, tra cui una spinetta utilizzata dal maestro. Ogni anno, la città celebra il Rossini Opera Festival, che attira appassionati di lirica da tutto il mondo.

I Musei Civici: La Pinacoteca e il Museo delle Ceramiche

A breve distanza dalla casa di Rossini si trovano i Musei Civici di Pesaro, che comprendono una Pinacoteca e un Museo delle Ceramiche, tra i più importanti in Italia.

La Pala di Pesaro e il Museo delle Ceramiche

La Pinacoteca conserva una collezione di opere d’arte, tra cui spicca la celebre “Pala di Pesaro” di Giovanni Bellini, un capolavoro del Rinascimento italiano. Il Museo delle Ceramiche espone una straordinaria collezione di ceramiche rinascimentali e barocche, con opere di maestri come Mastro Giorgio Andreoli e Nicolò Pellipario. Questa tradizione ceramica continua a rappresentare una parte importante dell’artigianato locale.

La Rocca di Sassocorvaro e i Dintorni

La Rocca di Sassocorvaro, costruita nel Quattrocento nelle vicinanze di Pesaro, è un’imponente struttura difensiva che testimonia il passato medievale della regione. La rocca offre una vista panoramica sulla campagna circostante ed è un’attrazione ideale per chi desidera esplorare i dintorni della città.

La Cattedrale di Pesaro e le Chiese Storiche

La Cattedrale di Pesaro, risalente al XIII secolo, è una tappa imperdibile per chi visita la città. Accanto ad essa, si trovano altre chiese storiche, tra cui la Chiesa di Sant'Agostino, con il suo caratteristico portale gotico in pietra d'Istria, e la Chiesa di San Domenico.

Approfondimenti

Palazzo Ducale – dettagli: oltre al Cortile d’Onore e al Salone Metaurense, il palazzo conserva ambienti di rappresentanza con stemmi ducali e antiche decorazioni a grottesche; i prospetti rinascimentali raccontano le stagioni Sforza e Della Rovere.

San Domenico e San Francesco: i portali gotici, tra i più raffinati della Marca, presentano statue e archivolti scolpiti; all’interno di San Domenico restano tracce di cicli pittorici trecenteschi, mentre San Francesco evidenzia una stratificazione storica con rimaneggiamenti barocchi.

Casa Rossini: il percorso museale include prime edizioni di partiture, caricature d’epoca e strumenti; è tappa chiave del Rossini Opera Festival, insieme a visite guidate al Teatro Rossini e al Museo Nazionale Rossini (palazzo Montani Antaldi), che approfondisce vita, opere e lascito del compositore.

Pinacoteca: la “Pala di Pesaro” di Bellini dialoga con pale veneziane e marchigiane; il Museo delle Ceramiche valorizza la tradizione urbinate e pesarese con lustri e smalti rinascimentali.

Cattedrale: sotto il pavimento sono visibili mosaici paleocristiani attraverso lastre vetrate, una delle testimonianze più suggestive del primo cristianesimo adriatico.

Altre attrazioni imperdibili

Rocca Costanza: poderosa fortezza quattrocentesca nel cuore urbano, voluta da Costanzo Sforza. Camminamenti di ronda, fossato e bastioni raccontano il volto militare della città ducale.

Piazzale della Libertà & “Sfera Grande” (Palla di Pomodoro): simbolo moderno sul lungomare: la scultura bronzea di Arnaldo Pomodoro dialoga con il mare; qui vicino il celebre Villino Ruggeri, capolavoro del Liberty adriatico con facciate fiorite e decori plastici.

Parco Naturale del Monte San Bartolo: falesie sul mare, baie nascoste e la spettacolare Strada Panoramica; borghi suggestivi come Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo offrono scorci e tramonti memorabili.

Teatro Rossini: elegante sala ottocentesca con acustica eccellente, sede di concerti e produzioni del Festival; visita consigliata degli interni quando disponibili.

Musei e collezioni: Musei Oliveriani (archeologia e collezioni letterarie), Officine Benelli (museo motociclistico), Sinagoghe del ghetto (sefardita e italiana) testimoniano la storia multiculturale di Pesaro.

Consigli pratici per la visita

  • Durata ideale: 2 giorni per centro storico e musei; 3 giorni se aggiungi San Bartolo e spiagge.
  • Periodo migliore: tarda primavera–inizio autunno; ad agosto Rossini Opera Festival.
  • Come muoversi: centro percorribile a piedi; parcheggi in zona stazione/porto; bici e monopattini utili sul lungomare.
  • Dove mangiare: brodetto, passatelli, crudité dell’Adriatico; vini: Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi.
  • Esperienze top: tramonto alla Sfera Grande, tour a Rocca Costanza, sentieri del San Bartolo, serata al Teatro Rossini.
  • Con bambini: spiagge attrezzate, museo Benelli, ciclabile costiera.
  • Dintorni: Gradara, Fano, Urbino, Sassocorvaro per un itinerario rinascimentale & rocche.

L’Economia di Pesaro: Industria, Artigianato e Turismo

Pesaro è un centro economico dinamico e diversificato, con un’economia basata su vari settori. Negli ultimi anni, la città ha registrato una forte crescita industriale, soprattutto nei settori metalmeccanico (con la produzione di motocicli), tessile, alimentare, cartario e dei materiali da costruzione.

Artigianato e Industria Ceramica L’artigianato locale ha una lunga tradizione, specialmente nella produzione di ceramiche, che risale al Rinascimento. La città è famosa anche per la lavorazione della seta e delle ceramiche, attività che continuano a rappresentare una parte importante dell’economia locale.

Turismo Balneare e Culturale Pesaro è una rinomata località balneare grazie alla sua costa e alla città-giardino, che ne fanno una meta estiva molto frequentata. Oltre al turismo balneare, il turismo culturale riveste un ruolo importante, soprattutto grazie al patrimonio artistico e architettonico, oltre agli eventi musicali legati a Rossini.

5. Urbino: La Città Rinascimentale delle Marche tra Storia, Arte e Cultura

Urbino, incastonata tra le colline marchigiane, è un capolavoro rinascimentale che vanta un ricco patrimonio storico e culturale. Capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino, la città si distingue per la sua architettura, l’atmosfera medievale e l’importante eredità artistica, soprattutto legata al pittore Raffaello. Centro d’arte e cultura, Urbino è anche sede di una delle università più antiche d’Italia, e rappresenta una meta imprescindibile per gli amanti della storia e dell’arte.

La Storia di Urbino: Da Colonia Romana a Principato Rinascimentale

Le Origini di Urbinum Metaurense e l’Epoca Romana La storia di Urbino ha origini antichissime, risalenti all’epoca dei Galli Senoni, che abitavano la zona prima della conquista romana. Dal 285 a.C., Urbino divenne colonia romana con il nome di Urbinum Metaurense, prosperando grazie alla posizione strategica tra le valli del Metauro e del Foglia.

Dal Medioevo ai Montefeltro Nel Medioevo, Urbino fu contesa da Longobardi, Bizantini e Franchi, e nel 1155 la città si schierò con l'impero, per poi passare sotto il dominio della famiglia Montefeltro nel 1213. Fu proprio con i Montefeltro, e in particolare con il duca Federico da Montefeltro, che Urbino raggiunse l’apice del suo splendore, diventando uno dei centri artistici e culturali più importanti del Rinascimento.

I Della Rovere e il Passaggio alla Chiesa Dopo i Montefeltro, la città passò sotto il controllo della famiglia Della Rovere nel 1508, mantenendo la propria importanza culturale. Nel 1631, con l'estinzione dei Della Rovere, Urbino fu annessa allo Stato della Chiesa. Nel 1860, con l’Unità d’Italia, Urbino entrò a far parte del nuovo Regno, conservando fino a oggi la sua fisionomia rinascimentale.

Cosa vedere a Urbino

Il Palazzo Ducale: Cuore Artistico e Architettonico di Urbino

Il Palazzo Ducale è il monumento simbolo di Urbino e uno dei più raffinati esempi di architettura rinascimentale in Italia. Progettato da Luciano Laurana con il contributo di Francesco di Giorgio Martini, il palazzo riflette l’amore per le arti del duca Federico da Montefeltro.

Approfondimento: Ammira i celebri Torricini, il Cortile d’Onore a logge sovrapposte e gli Appartamenti del Duca e della Duchessa. Da non perdere le cucine storiche e le sale di rappresentanza con decorazioni “a grottesche”, emblema del gusto umanistico di corte.

La Galleria Nazionale delle Marche

All’interno del Palazzo Ducale si trova la Galleria Nazionale delle Marche, uno dei musei più prestigiosi d’Italia. Le sue venti sale ospitano capolavori di artisti come Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Tiziano e altri maestri del Rinascimento. Tra le opere più celebri, spiccano il Ritratto di Gentildonna di Raffaello e la Madonna di Sinigaglia di Piero della Francesca.

Approfondimento: Cerca la Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca e la tavola della Città ideale (attribuzione discussa), icone assolute del Rinascimento. La disposizione delle sale permette un percorso tematico per scuole pittoriche.

Lo Studiolo del Duca Federico

Uno degli ambienti più affascinanti del palazzo è lo studiolo del duca Federico, decorato con intarsi che riproducono scene di vita intellettuale e simboli delle arti e delle scienze. Questo spazio rappresenta l’amore per la cultura e il sapere del duca, che trasformò Urbino in un punto di riferimento per artisti e letterati del Rinascimento.

Approfondimento: I legni intarsiati simulano scaffali, strumenti musicali, volumi e strumenti scientifici in un raffinato trompe-l’œil prospettico: un manifesto della corte ideale voluta da Federico.

Il Duomo e gli Oratori: L’Eredità Religiosa di Urbino

Situato accanto al Palazzo Ducale, il Duomo di Urbino è un’opera di rara bellezza, progettata da Giuseppe Valadier nel XIX secolo. Al suo interno, si possono ammirare pregevoli opere d’arte, inclusa una "Madonna con Bambino" di Federico Barocci.

Approfondimento: Il Duomo, ricostruito in forme neoclassiche dopo il sisma del 1789, conserva tele di Barocci e un percorso sotterraneo con resti della precedente cattedrale.

L’Oratorio di San Giovanni Battista

L’Oratorio di San Giovanni Battista, situato nella parte opposta della città, è famoso per gli splendidi affreschi dei fratelli Salimbeni, risalenti al 1416. Questi affreschi raccontano episodi della vita di San Giovanni e sono considerati tra i capolavori del gotico internazionale.

Approfondimento: Gli affreschi presentano cromie vivaci e scene avvincenti (Nascita, Predicazione e Battesimo del Santo) con eleganti architetture dipinte e dettagli di moda cortese.

L’Oratorio di San Giuseppe e il Presepe di Brandani

Altro importante luogo di culto è l’Oratorio di San Giuseppe, che ospita un meraviglioso presepe scolpito da Federico Brandani nel XVI secolo. Il presepe è un capolavoro della scultura rinascimentale, con scene realistiche e dettagli minuziosi che attirano ogni anno numerosi visitatori.

Approfondimento: Il gruppo plastico in stucco a grandezza quasi naturale ricrea la Natività con potente realismo emotivo e raffinatezza manierista.

La Casa Natale di Raffaello: Un Tuffo nell’Arte Rinascimentale

Raffaello Sanzio, uno dei più grandi pittori del Rinascimento, nacque a Urbino nel 1483. La sua casa natale è oggi un museo che conserva alcuni ricordi e opere attribuite al giovane artista. Qui è possibile immergersi nel mondo di Raffaello e ammirare il luogo in cui mosse i primi passi artistici.

Approfondimento: Nelle sale: bozzetti, una celebre Madonna con Bambino giovanile, ambienti di bottega e riferimenti alla figura del padre, il pittore e poeta Giovanni Santi.

Il Parco della Resistenza e il Panorama sui Torricini

Urbino offre anche spazi verdi e punti panoramici straordinari. Il Parco della Resistenza, situato su una collina appena fuori dal centro, offre una vista spettacolare sul Palazzo Ducale e i famosi Torricini, le due torri che caratterizzano il profilo della città. Da qui, è possibile godere di uno dei più bei panorami delle Marche, tra colline e monumenti storici.

Approfondimento: All’interno del parco sorge la Fortezza Albornoz; al tramonto i torricini si tingono d’oro: è lo scatto fotografico iconico di Urbino.

L’Università e la Vita Culturale di Urbino

Fondata nel 1506, l’Università di Urbino è uno dei centri accademici più antichi d’Italia. La città ospita anche l’Accademia delle Belle Arti e l’Istituto Superiore di Grafica, confermandosi come polo culturale d’eccellenza. Grazie alla presenza dell’università, Urbino è animata da una vivace comunità studentesca che contribuisce a mantenere viva la tradizione culturale e intellettuale della città.

Approfondimento: L’ateneo, oggi dedicato a Carlo Bo, anima rassegne, convegni e mostre. Il centro storico è Patrimonio UNESCO (1998) per l’eccezionale urbanistica rinascimentale.

Rampa elicoidale di Francesco di Giorgio Martini

Un capolavoro d’ingegneria del Quattrocento: una rampa a spirale che collegava le scuderie con il piano nobile del Palazzo Ducale, consentendo ai cavalli di salire in sicurezza. Oggi è parte di un affascinante percorso sotterraneo.

Chiesa di San Bernardino – Mausoleo dei Duchi

A breve distanza dal centro, custodisce le tombe di Federico da Montefeltro e della famiglia. Facciata sobria, interni ariosi: un luogo di memoria che completa la visita “alla corte” di Urbino.

Orto Botanico “Pierina Scaramella”

Fondato nel 1806 e legato all’Università, è un’oasi verde con collezioni di piante officinali, serre e specie rare: perfetto per una pausa slow tra arte e natura.

Teatro Sanzio

Teatro storico ottocentesco con elegante sala a palchi; ospita stagioni di prosa, danza e musica, spesso con progetti condivisi con l’Università e l’Accademia.

Consigli pratici per la visita

  • Durata ideale: 2 giorni per Palazzo Ducale, Galleria, oratori e Casa Raffaello; 3 giorni con rampa elicoidale, San Bernardino e dintorni.
  • Periodo migliore: primavera e inizio autunno; in estate eventi universitari e mostre ampliano l’offerta.
  • Come muoversi: centro in gran parte pedonale; parcheggi a ridosso delle mura con risalite meccanizzate.
  • Esperienze top: tramonto dai bastioni della Fortezza Albornoz; visita guidata allo Studiolo; percorso sotterraneo della rampa elicoidale.
  • Dove mangiare: crescia sfogliata, formaggi del Montefeltro, tartufo; vini: Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi.
  • Dintorni: Urbania (Palazzo Ducale e maioliche), Fermignano (ponte e torre), Gola del Furlo per natura e trekking.

L’Economia di Urbino: Artigianato e Turismo

L’economia di Urbino è fortemente legata al turismo, che rappresenta la principale risorsa economica della città. Oltre all’industria del turismo, sono presenti piccole imprese artigianali specializzate nella lavorazione del ferro battuto, della ceramica e nella produzione di coltelli. Urbino vanta anche una tradizione tipografica e della lavorazione del mobile.

Agricoltura e Allevamento L’agricoltura riveste un ruolo marginale nell’economia della città, ma le colline circostanti sono coltivate a cereali, ortaggi e frutta. L’allevamento contribuisce alla produzione di prodotti tipici locali, soprattutto salumi e formaggi, che arricchiscono la tradizione gastronomica marchigiana.



Itinerario completo nelle Città delle Marche 4–5 giorni · Anello Adriatico–Colline

Un percorso che abbraccia Pesaro · Urbino · Macerata · Fermo · Ascoli Piceno: mare, piazze rinascimentali, musei e panorami. Perfetto in auto (o moto) con tappe bilanciate tra cultura, natura e cucina locale.

6h guida totali · ~300 km Periodo top: primavera, inizio autunno Cucina: brodetto · vincisgrassi · crescia · tartufo

Giorno 1 — Pesaro: arte, mare e musica

Mattina tra Piazza del Popolo, Palazzo Ducale e Cattedrale con mosaici paleocristiani. Visita Casa Rossini e i Musei Civici (Bellini). Al tramonto, Sfera Grande al Piazzale della Libertà e passeggiata sul lungomare.

Extra consigliato

Panoramica del Monte San Bartolo fino a Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo (falesie e baie).

Giorno 2 — Urbino: capitale del Rinascimento (35 km)

Palazzo Ducale con Galleria Nazionale, Studiolo e torricini; Casa Raffaello e oratori affrescati (San Giovanni, San Giuseppe). Tramonto da Fortezza Albornoz sul profilo dei torricini.

🚗 ~1h da Pesaro

Giorno 3 — Macerata: piazze e Sferisterio (95 km)

Piazza della Libertà, Loggia dei Mercanti, Torre dell’Orologio. Visita lo Sferisterio e i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi (Galleria dell’Eneide, Museo della Carrozza). Tramonto al Belvedere di Rampa Zara.

🍝 Vincisgrassi + Vernaccia di Serrapetrona

Giorno 4 — Fermo: cisterne e Girfalco (60 km)

Piazza del Popolo, Teatro dell’Aquila, discesa nelle Cisterne Romane. Poi Duomo e Parco del Girfalco con vista mare e Sibillini. Serata a Torre di Palme o Lido di Fermo.

🕍 Museo Polare · Pinacoteca Civica

Giorno 5 — Ascoli Piceno: salotto di travertino (70 km)

Piazza del Popolo con Palazzo dei Capitani e San Francesco, poi Piazza dell’Arringo (Duomo, Pinacoteca). Passeggiata al Ponte di Solestà e alla Fortezza Malatestiana. Cena con olive all’ascolana e fritto misto.

📸 Golden hour tra le piazze in travertino

Durata, periodo & consigli

Durata: 4–5 giorni (estendibile a 6). Periodo: primavera o inizio autunno. Trasporti: auto/moto (possibili treni tra alcune tappe). Alloggi: B&B storici, agriturismi. Gusto: brodetto, vincisgrassi, crescia, tartufo; vini Colli Pesaresi, Falerio, Rosso Piceno.

Varianti di itinerario

Breve (3 giorni)

Pesaro → Urbino → Ascoli Piceno: mare, Rinascimento e medioevo in un weekend lungo.

Arte & Rinascimento

Urbino · Pesaro · Fermo · Macerata: Raffaello, Bellini, Crivelli, Vanvitelli e teatri storici.

Natura & Panorami

Pesaro → Monte San Bartolo → Abbadia di Fiastra → Girfalco (Fermo) → Ascoli: mare, abbazie, colline e scorci fotografici.

Apri l’itinerario completo su Google Maps
Pubblicità