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Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina)



Introduzione

Sarajevo si trova nel centro del paese, lungo le rive del fiume Miljacka, in una vallata dei Monti Dinarici e conta circa 550.000 abitanti. La città posta ad anfiteatro fino ad un'altitudine di circa 700 m, offre nel contesto urbanistico aspetti particolarmente contrastanti, dettati dalle vicende storiche. La parte antica, con i tipici quartieri musulmani dominati dai minareti, la città nuova, che si estende i suoi moderni edifici intorno alla cattedrale cattolica.

Informazioni Utili per Visitare Sarajevo

Clima e Periodo Migliore per Visitare
Sarajevo gode di un clima continentale. Gli inverni sono freddi con abbondanti nevicate, mentre le estati sono calde. Il periodo migliore per visitare Sarajevo è tra la primavera e l'autunno, quando il clima è più mite e piacevole.

Valuta e Lingua
La valuta locale è il Marco Convertibile Bosniaco (BAM). Le lingue ufficiali sono il bosniaco, il croato e il serbo, ma l'inglese è comunemente parlato nelle aree turistiche.

Sicurezza
Sarajevo è generalmente considerata una città sicura per i turisti. Come in ogni grande città, si consiglia di prestare attenzione alle proprie cose in luoghi affollati e di seguire le normali precauzioni di sicurezza.

Attrazioni Principali
Tra le principali attrazioni di Sarajevo ci sono la Città Vecchia con il suo mercato turco Baščaršija, la Gazi Husrev-beg Moschea, il Ponte Latino, la Biblioteca Nazionale, le Rose di Sarajevo e il Museo del Tunnel. La città è anche famosa per la sua vibrante scena culinaria e caffè.

Eventi Culturali
Sarajevo ospita diversi eventi culturali durante l'anno, tra cui il Sarajevo Film Festival, uno dei più importanti festival cinematografici in Europa.

Cucina Locale
Non perdere la cucina locale, che include piatti come ćevapi (salsicce di carne grigliate), burek (torta di carne o formaggio) e dolci come baklava. La città offre anche una vasta gamma di opzioni internazionali.

Cosa vedere
sarajevo

Sarajevo: Un Incrocio di Culture e Storia

L'Impronta Islamica di Sarajevo

Sarajevo, con la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale, si distingue per il suo forte carattere islamico. Questa città, cuore della Bosnia ed Erzegovina, è un vero e proprio mosaico di religioni e culture, ma è l'influenza islamica a emergere con particolare evidenza. Numerose moschee e case di legno, con interni ornati e riccamente decorati, adornano la città, riflettendo secoli di storia e tradizioni. Il Baščaršija, il mercato antico turco, è il cuore pulsante di Sarajevo. Nonostante il suo appeal turistico, questo luogo ha saputo mantenere inalterata la propria anima storica e culturale. Passeggiando tra i suoi vicoli, i visitatori possono immergersi in un'atmosfera quasi incantata, scoprendo piccoli negozi e botteghe dove gli artigiani lavorano ancora secondo antiche tradizioni. Intorno al Sebilj, una caratteristica fontana in legno che ricorda un gazebo orientale, si sviluppa la piazza centrale di Baščaršija, nota come la piazza dei piccioni. Questa piazza non è solo un luogo di ritrovo per la gente del posto, ma rappresenta anche un punto di partenza ideale per esplorare i numerosi vicoli e cortili che si dipartono in tutte le direzioni, ognuno con la sua storia e il suo fascino unico. L'architettura di Sarajevo è un amalgama di stili che rispecchia la sua storia complessa. Vicoli paralleli e trasversali si intrecciano, conducendo i visitatori verso gioielli architettonici come la Biblioteca Nazionale, un edificio che non solo custodisce un immenso patrimonio culturale, ma rappresenta anche un simbolo di resistenza e rinascita della città.

La Biblioteca Nazionale di Sarajevo: Un Tesoro Culturale tra Storia e Rinascita

La Biblioteca Nazionale di Sarajevo, un capolavoro architettonico austro-ungarico, si erge come simbolo del ricco retaggio culturale della città. Decorata con squisiti motivi moreschi, questa straordinaria costruzione non è solo un tempio del sapere, ma anche testimone di momenti cruciali della storia europea.
Un Tragico Passato
Il 25 agosto 1992, nel tumulto della guerra in Bosnia, la Biblioteca fu colpita da un tragico destino. Un attacco incendiario, portato avanti dalle forze serbe, causò danni devastanti. Quel giorno, un prezioso patrimonio culturale venne distrutto: migliaia di libri, manoscritti inestimabili e documenti storici andarono perduti in un inferno di fiamme, un colpo al cuore dell'identità culturale di Sarajevo.
La Storia di un'Epoca
Risalente al periodo austro-ungarico, la Biblioteca Nazionale è intrisa di storia. È famosa per essere stata la fermata dell'arciduca Francesco Ferdinando e della sua moglie Sofia, poco prima del loro assassinio nel 1914, evento che scatenò la Prima Guerra Mondiale. Questo edificio, originariamente il municipio della città, ha quindi visto da vicino la nascita di una delle più grandi tragedie del XX secolo.
Il Processo di Restauro
I lavori di restauro della Biblioteca sono stati un processo lento e meticoloso. Molti dei libri e dei manoscritti originali sono stati persi irrimediabilmente, ma l'impegno per ricostruire e preservare ciò che è rimasto è un chiaro segnale di resistenza e speranza. Il restauro ha mirato non solo a riparare i danni fisici, ma anche a rinnovare lo spirito e l'anima del luogo, trasformandolo nuovamente in un centro di apprendimento e di cultura.

Il Ponte Latino di Sarajevo: Testimone Silenzioso di un Momento Storico

Il Ponte Latino, situato nella pittoresca città di Sarajevo, è più di una semplice struttura architettonica. È un luogo carico di significato storico, avvolto nella memoria di un evento che cambiò il corso della storia mondiale.
Il 28 giugno 1914, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria e sua moglie Sofia fecero la loro tragica ultima corsa lungo la riva del fiume Miljacka. Viaggiavano in un'auto scoperta, senza sapere che quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio. Fu proprio sul Ponte Latino che Gavrilo Princip, un giovane nazionalista serbo, sparò loro, uccidendoli entrambi. Questo atto assassinio non fu solo una tragedia personale, ma fu anche il catalizzatore che scatenò la Prima Guerra Mondiale. Oggi, il Ponte Latino è stato restaurato, riportato al suo antico splendore. Questo elegante ponte in pietra non è solo un passaggio sopra il fiume Miljacka, ma un monumento vivente che ricorda la fragilità della pace e l'importanza della storia. I visitatori che attraversano il ponte possono quasi sentire l'eco degli eventi di quel fatidico giorno.

La Gazi Husrev-Bey Moschea: Capolavoro dell'Architettura Islamica a Sarajevo

Tra le numerose moschee di Sarajevo, la Gazi Husrev-Bey, nota anche come Begova Dzamija, si distingue come una gemma architettonica e un simbolo spirituale della città. Costruita tra il 1526 e il 1530 per volontà del vizir della Bosnia, questa moschea rappresenta un esempio preminente di architettura islamica in Europa. Il design della Gazi Husrev-Bey Moschea riflette l'apice dell'architettura ottomana del suo tempo. La struttura è dominata da un'enorme cupola centrale, affiancata da semicupole che creano un'armonia visiva e strutturale. Questi elementi, uniti al grande cortile antistante, conferiscono alla moschea una presenza imponente e maestosa. Uno degli aspetti più distintivi della Gazi Husrev-Bey è il suo slanciato minareto. Alto e sottile, il minareto non solo completa l'estetica della moschea, ma serve anche come simbolo spirituale, richiamando i fedeli alla preghiera. La sua presenza elegante è un punto di riferimento per i visitatori e i residenti della città.

Sarajevo: Un Incontro tra Modernità e Storia

La città di Sarajevo, conosciuta per la sua ricca storia e il suo variegato tessuto culturale, si estende oltre il fiume presentando un affascinante contrasto tra il moderno e l'antico. In questa parte della città, l'architettura contemporanea si mescola con monumenti storici, tra cui spicca la moschea imperiale Careva Dzamija.
La Careva Dzamija, o moschea imperiale, è un monumento che cattura l'essenza della Sarajevo storica nel contesto della città moderna. Eretta nel XVI secolo per ordine di Solimano il Magnifico, questa moschea è un esempio straordinario dell'influenza ottomana in Bosnia ed Erzegovina. L'architettura della Careva Dzamija è caratterizzata da un design elegante che incorpora elementi tipici dell'arte islamica ottomana. La sua costruzione durante il regno di Solimano il Magnifico, uno dei sultani più influenti e potenti dell'Impero Ottomano, sottolinea l'importanza di Sarajevo come centro culturale e religioso in quel periodo.

Il Museo della Rivoluzione di Sarajevo: un viaggio nella storia della Bosnia-Erzegovina

Il Museo della Rivoluzione di Sarajevo, è un luogo imperdibile per chi desidera immergersi nella storia della Bosnia-Erzegovina. Attraverso un'ampia collezione di reperti, fotografie e documenti, il museo ripercorre le vicende del paese dal 1878 fino al 1990, anno di inizio dell'assedio di Sarajevo.
Le tappe salienti del percorso espositivo:

L'occupazione austro-ungarica (1878-1918): il museo illustra le conseguenze dell'annessione della Bosnia-Erzegovina da parte dell'Impero Austro-Ungarico, evento che determinò un profondo cambiamento nella vita politica e sociale del paese.
Il periodo tra le due guerre (1918-1941): la mostra presenta la nascita del Regno di Jugoslavia e le tensioni etniche che caratterizzarono questo periodo.
La Seconda Guerra Mondiale (1941-1945): il museo dedica ampio spazio alla resistenza jugoslava contro l'occupazione nazista e fascista.
La Jugoslavia socialista (1945-1990): l'esposizione illustra il periodo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, con le sue luci e le sue ombre.

Il Museo Ebraico di Sarajevo: un omaggio alla memoria e alla rinascita

Il Museo Ebraico di Sarajevo, situato all'interno della Vecchia Sinagoga, è un luogo di grande valore storico e culturale. Fondato nel 1960, il museo custodisce un'ampia collezione di reperti che raccontano la storia della millenaria comunità ebraica di Sarajevo, una delle più antiche d'Europa.
La ricca storia della comunità ebraica: L'esposizione permanente del museo illustra la vita quotidiana degli ebrei di Sarajevo, le loro tradizioni religiose e culturali, il loro contributo alla società e le loro relazioni con le altre comunità della città.
Le persecuzioni naziste e la Shoah: Una sezione del museo è dedicata alle persecuzioni naziste e alla Shoah, che hanno quasi completamente spazzato via la comunità ebraica di Sarajevo. Vengono presentati documenti, fotografie e oggetti che raccontano la tragedia dell'Olocausto e la resistenza degli ebrei bosniaci.
La rinascita dopo la guerra: Il museo documenta anche la rinascita della comunità ebraica di Sarajevo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Vengono presentate le attività di ricostruzione della sinagoga e della comunità, e le nuove sfide affrontate dagli ebrei bosniaci.

Il Museo Nazionale di Sarajevo: Un Viaggio nella Cultura e nella Storia Naturale della Bosnia

Il Museo Nazionale della Bosnia ed Erzegovina ospita una vasta collezione di reperti che illustrano la storia e la cultura della Bosnia-Erzegovina, dalla preistoria ai giorni nostri. La sezione etnologica del museo è la più grande e completa del paese. Ospita una vasta collezione di oggetti che illustrano la vita quotidiana in Bosnia-Erzegovina nel corso dei secoli. La collezione comprende costumi tradizionali, gioielli, ceramiche, armi e utensili. La mostra sulla musica e gli strumenti bosniaci è una delle più popolari del museo. La mostra presenta una varietà di strumenti musicali tradizionali bosniaci, tra cui il tamburo a cornice, il violino e il gusle. La sezione di storia naturale del museo ospita una collezione di fossili, animali imbalsamati e minerali. La collezione comprende anche un diorama della foresta pluviale bosniaca.

Il Museo di Storia di Sarajevo: un tuffo nella memoria recente

Il Museo di Storia di Sarajevo, situato nelle vicinanze del Museo Nazionale, è un luogo di grande impatto emotivo. Attraverso una serie di reperti, fotografie e video, il museo ripercorre la storia della città dalla Seconda Guerra Mondiale fino al massacro di Srebrenica, avvenuto nel 1995.

Un viaggio attraverso le pagine buie del XX secolo:

La Seconda Guerra Mondiale e l'occupazione nazista: Il museo illustra le sofferenze patite dalla popolazione di Sarajevo durante l'occupazione nazista, con particolare attenzione alla resistenza e alla deportazione degli ebrei.
La Jugoslavia socialista: Vengono presentati gli aspetti salienti del periodo jugoslavo, con le sue luci e le sue ombre.
L'assedio di Sarajevo (1992-1995): La sezione più ampia del museo è dedicata all'assedio di Sarajevo, durato 1425 giorni e considerato uno dei più tragici della storia moderna. Vengono mostrati oggetti di uso quotidiano usati durante l'assedio, armi, foto e video che raccontano la resistenza e la sofferenza della popolazione.
Il massacro di Srebrenica: Il museo dedica un'importante sezione al massacro di Srebrenica, nel quale furono uccise oltre 8.000 persone. Vengono presentati i resti delle vittime, foto e video che raccontano l'orrore di questa tragedia.

Il Museo del Tunnel di Sarajevo: Una Finestra sul Passato Recente

Situato nel sud-occidentale di Sarajevo, vicino all'aeroporto, il Museo del Tunnel rappresenta una tappa fondamentale per comprendere un periodo cruciale della storia recente della città. Questo museo, ricavato dallo stesso tunnel che fu una volta una linea di vita durante l'assedio di Sarajevo, offre ai visitatori una visione unica e diretta di un capitolo oscuro e drammatico. Il Tunnel, conosciuto anche come "Tunnel della Speranza", fu scavato durante l'assedio di Sarajevo nella guerra della Bosnia (1992-1995). Questo passaggio sotterraneo era l'unica via di accesso alla città assediata, consentendo il trasporto di cibo, medicine e altre forniture essenziali, nonché l'evacuazione di civili. Il museo non solo conserva una porzione del tunnel originale, ma offre anche mostre e documenti che raccontano la storia dell'assedio e il ruolo cruciale del tunnel.

Le Rose di Sarajevo: Memoriale Commemorativo delle Vittime di Guerra

Passeggiando per i marciapiedi del centro di Sarajevo, i visitatori si imbattono in un simbolo toccante e potente delle conseguenze della guerra: le Rose di Sarajevo. Queste non sono fiori ordinari, ma segni concreti del conflitto che ha scosso la città negli anni '90. Le Rose di Sarajevo sono in realtà crateri lasciati dall'esplosione di granate durante l'assedio della città. Ogni "rosa" rappresenta un luogo dove le persone sono state uccise a seguito dell'esplosione di una granata. Alcuni di questi fori sono stati riempiti con resina rossa, trasformandoli in un memoriale permanente per le vittime della guerra. La resina rossa usata per riempire questi crateri è stata scelta per simboleggiare il sangue versato durante il conflitto. Questi segni sul marciapiede non sono solo un ricordo della violenza e della perdita, ma anche un potente promemoria della resilienza della città e del suo popolo. Le Rose di Sarajevo hanno una funzione sia educativa che commemorativa. Fungono da promemoria visivo delle atrocità della guerra, educando residenti e visitatori sulla storia recente di Sarajevo. Allo stesso tempo, rendono omaggio a coloro che hanno perso la vita, assicurando che il loro sacrificio non sia dimentica

Sarajevo è sede di una università (1949) che comprende le facoltà nel settore minerario e della tecnologia, un'accademia delle scienze, una scuola d'arte. La capitale, per questa mescolanza di stili diversi, è una tra le più interessanti città balcaniche.
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Sarajevo: Dalle Origini Romane alla Moderna Rinascita

La storia di Sarajevo ha radici profonde che risalgono all'epoca romana, con la fondazione di un insediamento che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla regione. Dopo la caduta dell'Impero Romano, questo insediamento subì varie conquiste, passando prima sotto il dominio dei Goti e poi degli Slavi. Queste transizioni storiche hanno contribuito a plasmare la cultura e l'identità della Sarajevo che conosciamo oggi. Durante il Medioevo, Sarajevo conobbe un periodo di sviluppo significativo. Nel XIII secolo, fu abitata da gruppi di ungheresi, che arricchirono ulteriormente la diversità culturale della città. Quest'epoca segnò l'inizio della trasformazione di Sarajevo in un importante centro urbano.

L'era dell'Impero Ottomano

Nel 1426, un evento cruciale modificò il corso della storia di Sarajevo: la conquista da parte dell'Impero Ottomano. I turchi, fissando la residenza del governatore in città, portarono notevoli cambiamenti in termini di architettura, cultura e amministrazione. Il dominio ottomano durò per secoli, fino al 1878, quando Sarajevo passò sotto il controllo dell'Austria.

La Resistenza al Dominio Austriaco e la Prima Guerra Mondiale

Il periodo della dominazione austriaca fu segnato da tensioni e resistenze. L'evento più noto fu l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando nel 1914, proprio a Sarajevo. Questo tragico episodio fu la scintilla che innescò la Prima Guerra Mondiale, segnando Sarajevo come uno dei luoghi chiave nella storia mondiale. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, Sarajevo entrò a far parte della neonata Iugoslavia. Questo nuovo capitolo vide la città svilupparsi ulteriormente, diventando un importante centro urbano e culturale all'interno del nuovo stato.

La Guerra Civile e l'Assedio

Tra il 1992 e il 1995, Sarajevo fu al centro di uno dei periodi più bui della sua storia moderna: l'assedio della città durante la guerra civile. Durante questo assedio, perpetrato dai serbo-bosniaci, Sarajevo subì gravi perdite di vite umane e danni materiali estremi. Questa fu una fase di intensa sofferenza per la città e i suoi abitanti.
Il 20 febbraio 1994 segnò una svolta nell'assedio con l'intervento dell'ONU, che riuscì a interrompere temporaneamente le ostilità. Tuttavia, fu solo dopo gli accordi di pace del 1995 e l'intervento della NATO che iniziò un vero processo di pacificazione e ricostruzione.

Rinascita e Ricostruzione

Dopo la fine del conflitto, Sarajevo ha intrapreso un percorso di rinascita e ricostruzione. I danni subiti durante la guerra sono stati affrontati con uno spirito di speranza. Oggi, la città è un esempio luminoso di come una comunità possa riprendersi da un periodo di intensa sofferenza e ritrovare la sua vitalità e il suo spirito.


Prima della guerra, che dal 1992 al 1995 ha sconvolto la città, Sarajevo era mercato agricolo del bestiame, sede di industrie del tabacco, del cuoio, della birra, metalmeccaniche, tessili e della porcellana, con un attivo artigianato (tessuti, metalli preziosi, tappeti).

ZONE DA EVITARE E ZONE SICURE A SARAJEVO
La situazione generale a Sarajevo è relativamente tranquilla ma bisogna prestare particolarmente attenzione per la presenza di microcriminalità.

PREFISSO TELEFONICO DI SARAJEVO
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MAPPA


Indirizzi e numeri utili

Indirizzi utili
Ambasciata italiana a Sarajevo
Ulica Cekaluša 39
71000 SARAJEVO
Tel. 00387 33 565 450
WEB

Ambasciata Bosniaca in Italia
P.le Clodio, 12/III
00195 Roma
Tel. 0039 06 39742817
WEB

Numeri utili

Polizia
Sarajevo 00387 33 286700

Vigili del Fuoco
Sarajevo 00387 33 123