Canale di Suez storia cifre e gli uomini che hanno voluto costruirlo

L'IDEA DI APRIRE un canale per unire il mare Mediterraneo al Mar Rosso risale all'epoca dei Faraoni. I progetti più antichi furono fatti 2000 anni prima di Cristo. Solo verso il 1300 avanti Cristo venne però scavato un canale che univa un ramo del delta del Nilo con i Laghi Amari. Restava ancora da tracciare un altro canale per unire questi laghi al Mar Rosso. Quest'opera venne compiuta dopo parecchi secoli e precisamente nel V secolo prima di Cristo dal re dei Persiani, Dario. L'antica via d'acqua era però di scarsa importanza e consentiva il passaggio a piccole imbarcazioni. Quando i Romani conquistarono l'Egitto, il canale si era insabbiato in diversi punti, ma venne reso nuovamente navigabile per volere dell'imperatore Traiano. Nei secoli successivi il canale venne più volte abbandonato e ripristinato, finché, nel 776 dopo Cristo, i califfi lo fecero chiudere definitivamente. Essi non volevano tenere aperta una strada che poteva facilitare il transito degli infedeli. Si giunse così al principio del diciannovesimo secolo. La navigazione mercantile si era grandemente sviluppata, specialmente per l'invenzione del motore a vapore applicato alle navi. L'apertura del canale avrebbe sensibilmente accorciato il viaggio Europa-India con il conseguente risparmio di tempo e danaro. Alcuni Governi europei interessati al progetto costituirono allora una commissione internazionale che aveva il compito di studiare le possibilità di realizzare l'impresa e di prendere accordi col viceré d'Egitto.
Della commissione faceva parte l'ingegnere trentino Luigi Negrelli. Egli nel 1846 si recò in Egitto e preparò un accurato progetto che sottopose all'approvazione del viceré. Il sovrano volle consigliarsi con Ferdinando di Lesseps, un diplomatico francese che era stato un tempo precettore del viceré. Il diplomatico si recò in Egitto e riuscì a convincere il viceré ad affidargli la concessione dei lavori. Tornato in Europa, Ferdinando di Lesseps cercò il denaro necessario e fondò la Compagnia Universale del Canale di Suez. Come direttore della Compagnia egli tornò in Egitto, scelse tra i vari progetti presentati quello del Negrelli e diede inizio all'impresa. Iniziati il 25 aprile 1859, i lavori furono ultimati il 15 agosto 1869. Il Canale di Suez venne dichiarato internazionale e libero a tutte le navi.
Nel 1956 il Governo egiziano dichiarò allora la nazionalizzazione del canale e ne diventò praticamente il padrone: oggi tutte le navi possono ancora passare, ma devono versare il pedaggio all'Egitto.
La lunghezza del Canale di Suez, dal faro di Porto Said all'entrata nella rada di Suez, era di 161 km. La larghezza, alla superficie dell'acqua, variava dai 70 ai 125 metri; quella del fondo dai 45 ai 100 metri. La profondità era di 11-12 metri. Nel canale erano ammesse le navi che avevano un pescaggio (altezza della parte della nave che resta sotto il livello dell'acqua) fino a metri 10,36.
Dopo i lavori di amliamento queste sono i nuovi dati: lunghezza 193 Km, 24 metri di profondità, 225 metri di larghezza, e consente il transito a navi con un pescaggio di 20 metri.
Per costruire il canale furono impiegati 10 anni. Vi lavorarono 25 000 fellah egiziani e circa un migliaio di operai specializzati europei, quasi tutti italiani, nonché numerosi ingegneri e tecnici sotto la guida di impresari in maggioranza francesi. Quando una nave entra nel canale, sale a bordo un pilota che conosce perfettamente l'itinerario da percorrere e porta il natante fino all'uscita. Per compiere l'intero percorso del canale le navi impiegano da 10 a 12 ore. Esse lo navigano contemporaneamente nei due sensi perché sono frequenti gli slarghi che permettono alle navi di incrociarsi senza pericolo.
L'INAUGURAZIONE DEL CANALE
il Canale di Suez fu inaugurato con grande solennità. Il 16 novembre 1869 partì da Porto Said una flotta di 20 navi preceduta dalla corazzata Aigle sulla quale erano imbarcati Ferdinando di Lesseps e l'imperatrice Eugenia, consorte di Napoleone III. Sulle altre navi di diversi Stati vi erano il viceré dell'Egitto, l'imperatrice d'Austria, il principe ereditario di Prussia e altre personalità. La flotta giunse a Suez dopo sette giorni. Nelle feste che seguirono l'apertura del canale venne anche rappresentata al Cairo per la prima volta l'opera Aida di Giuseppe Verdi, che narra episodi della storia egiziana.
II Canale di Suez è stato scavato nell'istmo che univa l'Egitto all'Arabia. Questa via d'acqua, mettendo in comunicazione il mare Mediterraneo con il Mar Rosso, ha separato il continente africano da quello asiatico. L'apertura del canale ha facilitato le comunicazioni tra l'Europa e l'Asia meridionale e orientale. Evitando il percorso del Capo di Buona Speranza, cioè la circumnavigazione dell'Africa, i viaggi verso l'India dai porti del Mediterraneo vengono notevolmente abbreviati.
PRINCIPALI ARTEFICI DEL CANALE
LUIGI NEGRELLI Fu uno dei più apprezzati ingegneri ferroviari del suo tempo. Nel 1846 fu invitato a collaborare agli studi per il taglio del Canale di Suez. Dimostrò l'identità di livello tra il Mar Rosso e il Mediterraneo e il suo progetto fu approvato dall' ufficio tecnico del viceré d'Egitto.
FERDINANDO DI LESSEPS
Fondò la Compagnia Universale e raccolse i fondi necessari per il taglio dell'istmo, con molta energia e abilità. Dichiarato direttore dei lavori, li portò a termine in 10 anni. Non fu però generoso con il Negrelli, al quale negò persino la gloria di aver disegnato il tracciato del canale, lasciando credere di aver lui stesso eseguito i progetti.
PIETRO PALEOCAPA Pietro Paleocapa era un ingegnere idraulico e ferroviario italiano. Interessandosi agli studi per il Canale di Suez, studiò i rilievi idrografici e pubblicò nel 1856 un saggio che indusse la Compagnia del Canale a modificare i piani originari spostando di alcuni chilometri la località su cui doveva sorgere il porto d'ingresso al canale (Porto Said).