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Il territorio siciliano è prevalentemente costituito da alteterre, che rappresentano circa l'85,9% della superficie totale dell'isola. Tra queste si trovano rilievi montuosi, colline e altopiani che si alternano a pianure di origine alluvionale. La varietà morfologica è ulteriormente accentuata dalla presenza dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, e dall'Appennino Siculo, che si estende lungo la costa settentrionale.
Le montagne siciliane si concentrano soprattutto nella fascia settentrionale, formando tre catene principali:
A ovest, oltre il fiume Torto, i rilievi diventano meno ordinati, con altipiani e colline aride che si innalzano isolatamente. Tra le cime più importanti ci sono la Rocca Busambra (1613 metri) e il Monte Cammarata (1579 metri).
Le colline occupano circa il 61,4% del territorio siciliano e sono spesso caratterizzate da altipiani profondamente incisi da frane e crepe. Tra le aree più significative si trovano:
Le pianure, pur occupando solo il 14,1% del territorio, sono fondamentali per l’agricoltura siciliana. Tra le più importanti troviamo:
La Sicilia, con i suoi 1500 chilometri di costa, offre una diversità di paesaggi costieri. Ogni versante dell’isola presenta caratteristiche uniche:
La costa settentrionale, che si affaccia sul Mar Tirreno, è prevalentemente alta e rocciosa. Presenta insenature e promontori suggestivi, come:
Affacciata sul Mar Mediterraneo, la costa meridionale è generalmente bassa e sabbiosa. Le sue ampie spiagge e i paesaggi quasi africani si concentrano soprattutto attorno al Golfo di Gela.
La costa orientale è la più varia, alternando tratti di scogliera a spiagge sabbiose. Tra le caratteristiche principali:
La Sicilia è circondata da numerose isole e arcipelaghi. Le principali sono:
L'idrografia della Sicilia si distingue per la prevalenza di corsi d'acqua a carattere torrentizio, caratterizzati da una portata estremamente irregolare legata esclusivamente alle precipitazioni stagionali. L’assenza di nevai e ghiacciai sui rilievi limita l'apporto idrico continuo, rendendo i fiumi siciliani spesso soggetti a secche nei periodi più caldi. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei torrenti che scendono dalla catena appenninica verso il Mar Tirreno, i quali, data la vicinanza dei rilievi alla costa, sono generalmente brevi e poco significativi. Tra questi, la fiumara Torto è uno dei corsi d'acqua più rilevanti della zona.
I fiumi che sfociano nel Mar Ionio e nel Mediterraneo, invece, presentano una lunghezza maggiore e attraversano territori più estesi. Tra i tributari dello Ionio, l'Alcantara è particolarmente significativo: scorre lungo il versante settentrionale dell'Etna e sfocia nei pressi di Taormina. Ancor più importante è il Simeto, il principale fiume della costa orientale, che attraversa la fertile Piana di Catania, ricevendo le acque di affluenti provenienti dai Nebrodi e dai Monti Erei.
Nel Mediterraneo si riversano corsi d'acqua di maggiore lunghezza, come il Salso, il fiume più lungo della Sicilia, e il Platani, che delimita a ovest l'Altopiano Solfifero. Un altro importante corso d'acqua è il Belice, che si suddivide in due rami principali, il Sinistro e il Destro.
Infine, tra i corpi idrici naturali, spicca il lago di Pergusa, nei pressi di Enna, l’unico di rilevanza nella regione. Questo lago rappresenta un’importante risorsa naturale e paesaggistica, oltre a essere associato a miti e leggende dell'antichità.
Il clima della Sicilia è tipicamente mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ed estati calde e asciutte, con significative variazioni regionali dovute alla posizione geografica, all’insularità e alla conformazione del territorio. Posta tra il 37°e il 39° parallelo influisce sul carattere prevalentemente caldo del clima, amplificato dalla presenza dello scirocco, il vento caldo proveniente dal deserto. Questo vento, caricandosi di umidità attraversando il Mediterraneo, porta temperature elevate e talvolta condizioni di afa, soprattutto lungo le coste.
Le zone costiere della Sicilia godono di una maggiore uniformità termica, con escursioni stagionali più contenute. Gli inverni sono temperati, mentre le estati possono essere molto calde ma mitigati dalla brezza marina. Al contrario, le aree interne dell’isola, soprattutto le zone montuose, registrano una maggiore variabilità climatica. Qui le estati sono torride e gli inverni decisamente più rigidi rispetto alle coste, con escursioni termiche giornaliere e annuali molto marcate.
Le precipitazioni in Sicilia sono distribuite in modo irregolare sia nel tempo che nello spazio. Gran parte delle piogge si concentra tra l’autunno e la primavera, lasciando lunghi periodi asciutti nei mesi estivi. La quantità media di precipitazioni varia: circa due terzi dell’isola riceve meno di 700 mm di pioggia all’anno, con alcune zone interne e meridionali particolarmente aride. Questa scarsità di pioggia, unita alle alte temperature estive, provoca una rapida evaporazione dell’acqua, contribuendo alla secchezza del terreno in molte aree.
Questa varietà climatica, influenzata da fattori geografici e atmosferici, crea un ambiente ideale per la coltivazione di prodotti tipici come gli agrumi, l’ulivo e la vite, rendendo la Sicilia una regione agricola di grande rilevanza.
La flora e la fauna della Sicilia riflettono le profonde trasformazioni che l’isola ha subito nel corso dei millenni, a causa dello sfruttamento agricolo e pastorale intensivo. L’originario manto boscoso, una volta ricco e variegato, è oggi quasi del tutto scomparso, lasciando spazio a paesaggi dominati dalla macchia mediterranea e da coltivazioni tipiche.
Lungo le coste, la vegetazione è rappresentata dalla macchia mediterranea, con specie caratteristiche come lentisco, mirto e corbezzolo, spesso accompagnati da olivastro e carrubo. Nelle aree più aride del litorale meridionale, si trovano paesaggi stepposi con la palma nana, unica specie autoctona di palma in Europa, e cespugli spinosi. Una particolarità unica della flora siciliana è la presenza del papiro lungo le rive del fiume Ciane vicino a Siracusa, una specie rara che cresce naturalmente solo in questa zona.
Le colture arboree mediterranee, come olivi, agrumi, mandorli, fichi e pistacchi, dominano il paesaggio nelle aree collinari. I rimboschimenti artificiali, spesso a base di eucalipti, completano il quadro vegetale nelle zone meno produttive. I rilievi montuosi, invece, conservano ancora alcuni esempi del manto forestale originario. Sui Nebrodi, crescono cerri e faggi, con la presenza eccezionale del tasso baccato. Le Madonie ospitano specie rare come l’abete siciliano, un endemismo unico e particolarmente adattato al caldo e alla siccità. Sull’Etna, nella fascia montana, si trovano pinete di pino laricio, con la foresta di Linguaglossa come esempio meglio conservato.
Per quanto riguarda la fauna, la Sicilia ospita una varietà di specie mediterranee adattate agli ambienti caldi e aridi, come uccelli rapaci, rettili e piccoli mammiferi. Tuttavia, molte specie originarie sono oggi a rischio o estinte, a causa della frammentazione degli habitat e della pressione umana.