√ Sardegna tradizioni popolari usanze feste e folklore

La Sardegna è rimasta per lungo tempo isolata dallo sviluppo della cultura e dei movimenti di idee a causa della distanza che la separa dal continente. Proprio per questo ha conservato fin quasi ai nostri giorni lingua, consuetudini, costumi di un passato remoto che sopravvivono in quel carattere fortemente chiuso e conservativo che è proprio del popolo sardo. A esempio, più che di un dialetto si può parlare, per quanto riguarda il sardo, di una lingua romanza autonoma.
È da rilevare, come di tutte le regioni d’Italia la Sardegna sia quella che ha maggiormente conservato l’uso frequente, se non proprio abituale, degli antichi costumi. Splendidi sono quelli indossati in occasione di particolari festività: gli uomini portano la classica casacca in orbace nero con le brache bianche; le donne costumi sfarzosi e variopinti, riccamente adorni di pizzi, veli e oreficerie in filigrana d’oro e argento. L'arte tessile affonda le sue radici già ai tempi della dominazione romana, come dimostrano le fogge di alcuni abiti tradizionali maschili, quali la best'e pedde e il collettu. I costumi femminili rivelano invece decisi influssi spagnoli.
La tradizione folcloristica sarda riflette le varie influenze storiche registratesi nella regione. Ne sono testimonianza il carro a ruote piene, di ascendenza etrusca, e l'aratro a uncino o le imbarcazioni della zona di Oristano che rimandano all'antico Egitto. Tra i retaggi dell'antica Grecia è invece probabilmente da ascrivere la produzione di ceramica (nota è quella di Oristano), Di origine catalana è pure il canto popolare, che, accompagnato dai tipici strumenti locali tra cui le celebri launeddas, trova nel la zona di Alghero la sua massima espressione.
Numerose e vive sono le feste e le usanze della Sardegna. Tra le prime vanno ricordate la sagra di sant'Efisio a Cagliari, patrono della città, è la più importante manifestazione folcloristica della Sardegna (1° maggio) incentrata su un corteo in costumi del Seicento tenuto nel centro cittadino in onore del santo patrono. Altre feste popolari sono quelle di santa Maria di Bonaria, con sfilata di barche illuminate (24 aprile) e di s. Saturnino.
La cavalcata sarda (per l’Ascensione; sfilata a cavallo in costumi regionali), e la processione dei candelieri (14 agosto; uomini in costume portano enormi ceri), tra le più esaltanti espressioni del folclore sardo, si svolgono a Sassari.
La cavalcata araba di Sedilo e il carnevale di Mamoiada, vanno in scena a Nuoro, la Mamoiada è caratterizzatà dalla sfilata di mammutones (uomini che indossano pelli di pecora, maschere animalesche e sonagli sulla schiena). Sempre a Nuoro la festa del Redentore (26-30 agosto) con sontuosi costumi.
Tra le usanze spiccano invece il noto lamento funebre delle donne intorno alla salma del morto, nonché i vari tipi di fidanzamento, come quello che prevede la simbolica ricerca da parte del pretendente di una rosa, poi identificata nella donna amata.