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La storia di Genova è antichissima, intrecciata con quella di popoli e civiltà che l’hanno attraversata nel corso dei secoli. Situata in una posizione strategica sul Mar Mediterraneo, Genova ha saputo sfruttare al meglio le sue risorse, diventando una delle potenze marittime più importanti d’Europa e un centro di commercio, arte e cultura.
Le origini del nome Genova, che deriva dal greco Genoua e dal latino Cenua, sono incerte, ma testimoniano la sua storia millenaria. Le prime tracce della città risalgono al periodo in cui i Liguri, un popolo di pastori e agricoltori che abitava le caverne, iniziarono a insediarsi lungo la costa. Qui entrarono in contatto con civiltà mediterranee come i Greci e i Fenici, apprendendo l’arte della navigazione e del commercio. Genova divenne così un importante porto di scambio, ruolo che avrebbe mantenuto nei secoli.
Durante la seconda guerra punica (218 a.C.), Genova fu occupata da Scipione l’Africano. Tuttavia, nel 205 a.C., la città fu distrutta dai Cartaginesi e successivamente ricostruita dai Romani, che la trasformarono in una base militare strategica per le loro operazioni nel Mediterraneo.
Con la caduta dell’Impero Romano, Genova subì diverse dominazioni: prima quella bizantina, poi longobarda e infine franca. Le informazioni su questo periodo sono scarse, ma sappiamo che la città dovette fronteggiare invasioni esterne, come quelle dei musulmani nell’VIII secolo. Successivamente, Genova divenne parte della Marca degli Obertenghi, una famiglia feudale che dominava la Liguria e parte della Toscana, prima di passare sotto il controllo di famiglie locali viscontili.
Verso la metà dell’XI secolo, Genova vide la nascita dell'istituzione comunale. Questa nuova organizzazione, nata dall’alleanza tra armatori, mercanti e marinai, prese il nome di Compagna Communis e rappresentò il primo passo verso una vera e propria Repubblica. Genova iniziò così a sviluppare una propria indipendenza politica e a rafforzarsi come potenza marittima, dominando il commercio nel Mediterraneo.
Tra il XII e il XIII secolo, Genova partecipò attivamente alle Crociate, sfruttando le nuove rotte commerciali verso il Medio Oriente. Le ricchezze ottenute durante questo periodo permisero alla città di espandere il proprio controllo lungo la Riviera ligure e di acquisire possedimenti oltremare. Genova entrò anche in competizione con altre repubbliche marinare, come Pisa e Venezia, per il dominio sul Mediterraneo.
La rivalità con Pisa culminò nella celebre battaglia della Meloria nel 1284, che vide la sconfitta di Pisa e consolidò il predominio di Genova sulla regione. Anche con Venezia i rapporti furono complessi e sfociarono in numerose guerre. Nel 1298, la Repubblica di Genova sconfisse la Serenissima nella battaglia di Curzola, confermandosi una potenza marittima di primo piano.
Il XIV e il XV secolo furono caratterizzati da continue lotte interne tra le famiglie nobili della città e da influenze straniere. Il primo doge di Genova, Simon Boccanegra, fu eletto nel 1340, ma la Repubblica attraversò periodi di dominazione esterna, tra cui quella dei re di Francia, del Marchese di Monferrato, dei Visconti di Milano e degli Sforza. La città, in balia delle lotte di potere, fu occupata più volte dai francesi fino al 1528, quando Andrea Doria, uno dei più grandi ammiragli della storia genovese, liberò Genova e la portò sotto l’influenza spagnola.
Andrea Doria giocò un ruolo determinante nel liberare Genova dalla dominazione francese e nell’assicurare alla città un periodo di relativa stabilità. Grazie al suo intervento, nel 1528 venne redatta una nuova Costituzione, che prevedeva una divisione della nobiltà in 24 Alberghi Vecchi, a cui si aggiunsero successivamente 4 Alberghi Nuovi. Questa riorganizzazione interna favorì un periodo di prosperità e crescita per la Repubblica, che divenne una potenza finanziaria grazie al Banco di San Giorgio, una delle prime banche pubbliche in Europa.
Tuttavia, anche in questo periodo si registrarono conflitti interni e rivolte. Le rivalità tra le famiglie nobili si intensificarono, e la città fu teatro di congiure e di faide appoggiate da potenze straniere come la Francia e i Savoia, interessati a esercitare il controllo su Genova.
Durante il XVII e il XVIII secolo, Genova cominciò a perdere il controllo delle sue colonie oltremare, soppiantata dai Turchi, e si trovò a fronteggiare le ambizioni espansionistiche di potenze straniere. Nel 1684, Genova fu bombardata dalla flotta francese di Luigi XIV, che inflisse gravi danni alla città. A peggiorare la situazione, nel 1746, gli austriaci invasero Genova durante la Guerra di Successione Austriaca, ma la popolazione genovese insorse coraggiosamente contro gli occupanti durante le Cinque Giornate di Genova, un episodio di resistenza che rimane celebre nella storia della città.
Dopo aver venduto alla Francia la Corsica, il suo ultimo possedimento, nel 1768 Genova visse un periodo di crisi che culminò con l’invasione delle truppe napoleoniche nel 1797. La Repubblica fu temporaneamente ricostituita, ma con l’ascesa di Napoleone a imperatore Genova perse nuovamente la propria indipendenza e fu annessa alla Francia come provincia dell’impero.
Con la caduta di Napoleone e le nuove spartizioni territoriali del Congresso di Vienna nel 1815, Genova venne annessa al Regno di Sardegna, perdendo così definitivamente la sua autonomia. Durante il Risorgimento italiano, Genova giocò un ruolo centrale nelle lotte per l’indipendenza e l’unificazione dell’Italia. La città fu la culla di movimenti insurrezionali e diede i natali a figure illustri come Giuseppe Mazzini, promotore dell’idea repubblicana e uno dei protagonisti del Risorgimento.
Genova sostenne attivamente l’unità d’Italia, anche grazie all’opera di personalità come Giuseppe Garibaldi e Nino Bixio, che partirono proprio da qui con i Mille, alla volta della Sicilia, per dare inizio all’impresa che avrebbe portato alla fine dei regimi borbonici nel sud Italia. La città seguì poi le sorti del Regno di Sardegna, divenuto il Regno d’Italia, entrando a far parte del processo di unificazione nazionale.
La storia di Genova è ancora visibile nelle sue vie, nei suoi palazzi e nelle sue chiese. Il centro storico, con i suoi vicoli e palazzi, è uno dei più grandi e meglio conservati d’Europa ed è stato riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO. Le antiche tradizioni marittime e commerciali sono ancora vive e si riflettono nei luoghi simbolo della città, come il Porto Antico e l’Acquario di Genova, uno dei più grandi d’Europa.