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La Calabria, affacciata sul Mar Ionio e Tirreno, custodisce un patrimonio storico e culturale senza eguali, ma affronta sfide economiche significative che la rendono la regione più povera d'Italia. Tuttavia, dietro questa realtà, si celano potenzialità ancora inesplorate e risorse che attendono di essere valorizzate.
La Calabria porta il peso di una storia segnata dal sottosviluppo, alimentato dall'emigrazione che ha caratterizzato il secolo scorso. Nonostante gli sforzi della Cassa per il Mezzogiorno, l'economia regionale non è decollata come auspicato, lasciando la disoccupazione a livelli preoccupanti. L'instabilità economica ha purtroppo favorito la diffusione di fenomeni mafiosi, in particolare la 'ndrangheta, che rappresenta una sfida da affrontare con determinazione.
L'agricoltura è una componente cruciale dell'economia calabrese, con l'89,3% della superficie regionale adibita alla produzione. Tuttavia, la redditività dei terreni è ancora limitata dalla mancanza di meccanizzazione e tecniche moderne. Nonostante la riforma fondiaria post-bellica, il divario tra le zone interne e le pianure costiere persiste, con le colture ortofrutticole che predominano nelle aree più prospere.
La Calabria si distingue per la produzione di agrumi, occupando il secondo posto in Italia per arance, mandarini e clementine, il terzo per i limoni, e monopolizzando la produzione di bergamotto. L'olivicoltura, anch'essa di rilievo, pone la regione al secondo posto in Italia per questa coltivazione. L'allevamento del bestiame, in particolare ovini, ha un ruolo secondario, mentre lo sfruttamento delle risorse forestali, soprattutto per il legname da lavoro, riveste maggiore importanza.
Nonostante la lunghezza della costa calabrese (km 780), l'attività peschereccia è sorprendentemente ridotta. Porti come Crotone e quelli affacciati sullo stretto di Messina sono centrali per questa attività, ma potrebbero beneficiare di strategie per sfruttare appieno il potenziale ittico della regione.
Il settore industriale ha subito alti e bassi nel corso delle decadi. Sebbene la crisi economica abbia compromesso gli sviluppi degli anni Sessanta e Settanta, la Calabria ha assistito a segni di vitalità imprenditoriale negli ultimi anni. Piccole imprese nei settori tradizionali, come l'edilizia e l'industria alimentare, stanno emergendo, contribuendo a rivitalizzare la struttura economica regionale.