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Sudafrica Storia




Il Sudafrica, una nazione caratterizzata da una storia tormentata, è un esempio lampante di come un paese possa trasformarsi attraverso lotte, conquiste e riconciliazioni. La sua storia, segnata da colonizzazioni, migrazioni forzate, conflitti, e una lunga era di segregazione razziale, culmina nella creazione di una democrazia multirazziale che continua a lottare per superare le divisioni del passato.

Le Prime Colonie e il Grande Trek

L'Inizio della Dominazione Britannica

Durante le guerre napoleoniche, la Gran Bretagna iniziò a consolidare il suo controllo sul Capo di Buona Speranza, una regione strategica per le rotte marittime tra Europa e Asia. Nel 1820, la Gran Bretagna ottenne formalmente il controllo di questa regione, inaugurando un'epoca di migrazioni e insediamenti su larga scala. Gli agricoltori olandesi, noti come boeri, si sentirono minacciati dall'influenza britannica e dal loro atteggiamento abolizionista verso la schiavitù. Questo timore spinse molti di loro a migrare verso l'interno del paese nel 1836, dando inizio al "Groot Trek".

Il Groot Trek e la Fondazione delle Repubbliche Boere

Il "Groot Trek" rappresenta un momento cruciale nella storia sudafricana. Circa 12.000 boeri, noti come Voortrekkers, intrapresero un massiccio esodo verso le regioni interne, cercando di preservare il loro stile di vita calvinista e la pratica della schiavitù. Questo movimento portò alla fondazione di diverse repubbliche indipendenti, tra cui il Libero Stato d'Orange nel 1854 e la Repubblica Sudafricana (Transvaal) nel 1852.

Tuttavia, il percorso dei Voortrekkers non fu facile. Nel 1838, circa 70 di loro furono massacrati dagli Zulu, un potente gruppo etnico indigeno. Questo evento scatenò la battaglia del Blood River, dove i boeri, in cerca di vendetta, sconfissero gli Zulu in una delle battaglie più famose della storia sudafricana.

La Scoperta di Oro e Diamanti e la Guerra Anglo-Boera

L'Inizio della Corsa all'Oro e al Diamante

Alla fine del XIX secolo, la scoperta di enormi giacimenti di oro e diamanti nella regione del Witwatersrand cambiò drasticamente il corso della storia sudafricana. Queste risorse preziose attirarono migliaia di immigrati britannici e investitori, accendendo conflitti per il controllo delle ricchezze naturali del paese. Tra i principali protagonisti di questa lotta vi era Paul Kruger, leader del Transvaal, che si oppose fermamente alle rivendicazioni britanniche.

Il Conflitto Anglo-Boero

Le tensioni tra i boeri e gli inglesi culminarono nella guerra anglo-boera (1899-1902), un conflitto che vide una dura resistenza da parte dei boeri, ma che alla fine portò alla vittoria britannica. La guerra fu caratterizzata da una serie di battaglie brutali e dall'uso di campi di concentramento da parte dei britannici, dove migliaia di boeri, inclusi donne e bambini, persero la vita. La sconfitta dei boeri portò alla fine delle repubbliche indipendenti e alla loro incorporazione nell'Impero Britannico.

L'Unione Sudafricana e l'Inizio dell'Apartheid

La Nascita dell'Unione Sudafricana

Nel 1910, il Sudafrica divenne ufficialmente un dominio britannico attraverso la creazione dell'Unione Sudafricana. Questo nuovo stato unificava le ex repubbliche boere sconfitte e le colonie britanniche sotto un unico governo, ma al prezzo dell'emarginazione delle popolazioni nere, asiatiche e coloured. Jan Smuts e Louis Botha, entrambi afrikaner moderati, furono figure chiave nella formazione dell'Unione, con Botha che divenne il primo ministro.

L'Ascesa dell'Apartheid

Durante il periodo tra le due guerre mondiali, il Sudafrica conobbe una rapida industrializzazione e un aumento dell'attività estrattiva, ma anche una crescente competizione per i posti di lavoro non qualificati tra la popolazione bianca e quella nera. Questo scenario alimentò il nazionalismo afrikaner e portò alla nascita di politiche segregazioniste. Negli anni '30, il governo di James Barry Hertzog iniziò a implementare una politica di segregazione razziale, nota come "apartheid", con l'obiettivo di mantenere il Sudafrica come un paese bianco.

Nel 1948, il Partito Nazionalista, guidato da Daniel F. Malan, vinse le elezioni parlamentari e rese l'apartheid una politica ufficiale. Questo segnò l'inizio di un'era di repressione sistematica per la popolazione nera e asiatica del Sudafrica. Il governo creò dieci "homeland", territori destinati alle popolazioni nere, con l'obiettivo di frammentare la resistenza e mantenere il controllo politico ed economico del paese.

La Resistenza all'Apartheid e il Massacro di Sharpeville

L'African National Congress e la Lotta contro l'Apartheid

L'istituzione dell'apartheid provocò una forte resistenza da parte delle comunità nere, asiatiche e coloured, guidata da organizzazioni come l'African National Congress (ANC) e il Pan African Congress (PAC). Questi movimenti iniziarono a organizzare manifestazioni pacifiche e scioperi per protestare contro le ingiustizie del sistema segregazionista.

Tuttavia, la resistenza pacifica incontrò una feroce repressione da parte del governo. Il 21 marzo 1960, la polizia sudafricana aprì il fuoco su una manifestazione pacifica a Sharpeville, uccidendo 69 persone e ferendone molte altre. Questo tragico evento, noto come il massacro di Sharpeville, scosse il mondo e portò a una crescente condanna internazionale del regime sudafricano.

La Radicalizzazione della Resistenza

Dopo Sharpeville, il governo sudafricano intensificò la repressione, mettendo al bando l'ANC e il PAC e costringendo molti dei loro leader all'esilio o alla clandestinità. Negli anni '70, la resistenza divenne più radicale, con la rivolta di Soweto del 1976 come uno dei momenti più significativi. Migliaia di studenti neri scesero in piazza per protestare contro l'obbligo di usare l'Afrikaans come lingua di insegnamento, e la polizia rispose con una brutale repressione, uccidendo centinaia di giovani.

Questo periodo vide anche un aumento delle sanzioni internazionali contro il Sudafrica, inclusi l'embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite nel 1977 e altre forme di pressione economica e diplomatica. Nonostante queste misure, il governo continuò a mantenere il sistema di apartheid, anche se iniziò ad adottare alcune riforme superficiali per placare la crescente opposizione interna e internazionale.

Cambiamenti Politici e la Fine dell'Apartheid

L'Ascesa di F.W. de Klerk e la Liberazione di Nelson Mandela

Alla fine degli anni '80, il Sudafrica si trovava in una situazione di crescente isolamento internazionale e di instabilità interna. Nel 1989, F.W. de Klerk sostituì P.W. Botha come presidente del Sudafrica e adottò una politica di riforme significative. Nel 1990, de Klerk annunciò la liberazione di Nelson Mandela, che aveva trascorso 27 anni in prigione, e l'inizio di negoziati con l'ANC per porre fine all'apartheid.

I Negoziati e la Transizione alla Democrazia

I negoziati tra il governo di de Klerk e l'ANC di Mandela furono complessi e difficili, ma alla fine portarono a un accordo per la transizione pacifica verso una democrazia multirazziale. Il processo culminò nelle prime elezioni democratiche del Sudafrica nel 1994, che videro la vittoria dell'ANC e l'elezione di Nelson Mandela come primo presidente nero del Sudafrica.

L'abolizione dell'apartheid e l'istituzione di una nuova costituzione basata su principi di uguaglianza e diritti umani rappresentarono una vittoria storica per il Sudafrica e per il mondo intero. Tuttavia, la fine dell'apartheid non significò la fine delle sfide per il paese.

Le Sfide del Sudafrica Post-Apartheid

La Lotta contro la Povertà e la Disuguaglianza

Nonostante i progressi significativi compiuti nella transizione alla democrazia, il Sudafrica post-apartheid ha continuato a lottare contro profondi problemi socio-economici. La povertà e la disuguaglianza, eredità dell'era dell'apartheid, restano sfide enormi per il paese. La popolazione nera, in particolare, continua a soffrire di tassi di disoccupazione elevati, accesso limitato all'istruzione di qualità e servizi sanitari inadeguati.

Razzismo Residuo e Riconciliazione Nazionale

Un'altra sfida importante per il Sudafrica è la necessità di affrontare il razzismo residuo e di promuovere la riconciliazione nazionale. La Commissione per la Verità e la Riconciliazione, istituita dopo la fine dell'apartheid, ha svolto un ruolo cruciale nel documentare le violazioni dei diritti umani commesse durante l'era dell'apartheid e nel promuovere la guarigione nazionale. Tuttavia, il percorso verso una vera unità e uguaglianza è lungo e richiede continui sforzi da parte di tutti i settori della società sudafricana.

Un Paese in Evoluzione

La storia del Sudafrica è una storia di lotta, resistenza e trasformazione. Dalle prime colonizzazioni europee al brutale sistema dell'apartheid, fino alla transizione verso una democrazia multirazziale, il Sudafrica ha attraversato momenti di grande dolore e grandi conquiste. Oggi, nonostante le sfide, il paese continua a evolversi, cercando di costruire una nazione che rifletta i suoi ideali di uguaglianza, giustizia e unità.


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