Articoli Lituania
- Dati generali
- Città
- Cosa vedere
- Popoli
- Bandiera
- Cartina
- Risorse esterne
Loading...
La storia della Lituania si perde nelle nebbie del tempo. Le prime tribù di Lituani, stabilitesi nel bacino del Nemunas, iniziarono un processo di unificazione attorno all'anno 1000. Questo movimento non fu solo una risposta culturale, ma anche una necessità per difendersi dai frequenti attacchi esterni, specialmente dai Cavalieri Teutonici di Prussia e dai Portaspada di Livonia.
Mindaugas, salito al potere a metà del Duecento, ha un ruolo fondamentale nella formazione dello stato lituano. Egli si proclamò re con il riconoscimento papale, stabilendo una monarchia che sfidò i potenti vicini. Successivamente, Gediminas, salito al trono nel 1316, ampliò notevolmente i confini lituani, conquistando terre fino a Polotsk, Smolensk, e Novgorod. Queste espansioni non solo accrebbero la potenza della Lituania, ma lasciarono anche un'impronta duratura sulla regione, culturalmente e politicamente.
La storia della Lituania subì una svolta quando Ladislao II Jagellone, divenuto granduca di Lituania, sposò Edvige d’Angiò e assunse anche la corona del Regno di Polonia. Questa unione personale, nota come Unione di Krewo, portò la Lituania sotto l'influenza polacca per circa quattro secoli. Durante questo periodo, il cattolicesimo divenne la religione predominante, soppiantando il paganesimo e l'ortodossia. La fusione delle culture e delle istituzioni politiche plasmò profondamente l'identità lituana.
Dopo le spartizioni della Polonia, che si conclusero nel 1795, la Lituania perse la sua sovranità, venendo inglobata nell'Impero Russo. Questo cambiamento significò l'inizio di un periodo di profonda trasformazione politica, sociale ed economica. Lo zar di Russia impresse una direzione diversa a quella che la Lituania aveva conosciuto sotto l'influenza polacca, imponendo un nuovo ordine amministrativo e tentando di assimilare la popolazione alla cultura russa.
La russificazione della Lituania fu un processo graduale ma persistente. L'Impero Russo tentò di erodere l'identità culturale e linguistica lituana attraverso varie misure, come l'imposizione della lingua russa in amministrazione e istruzione. Nonostante ciò, la resistenza culturale lituana rimase forte, e questo periodo vide la nascita di importanti movimenti di preservazione culturale e linguistica. Sul fronte economico, il periodo sotto il dominio russo fu contrassegnato da una modernizzazione significativa. L'agricoltura rimase l'attività principale, ma si ebbero anche lo sviluppo dell'industria e l'espansione delle reti ferroviarie, che favorirono un maggior dinamismo economico. Tuttavia, le riforme agrarie e le politiche economiche russe ebbero spesso un impatto duro sulla popolazione rurale, aumentando le tensioni sociali.
Nonostante le politiche di russificazione, il XIX secolo fu testimone di un crescente risveglio nazionale in Lituania. Fu in questo periodo che emerse una forte coscienza nazionale, alimentata da movimenti culturali e intellettuali. Il lavoro di figure come Antanas Baranauskas, autore di "Anykščių šilelis", e Vincas Kudirka, che scrisse l'inno nazionale lituano, fu cruciale per mantenere viva la cultura lituana.
La Prima Guerra Mondiale fu un catalizzatore significativo per il cambiamento. Mentre la Lituania si trovava in mezzo ai fronti bellici tra la Germania e la Russia, la guerra indebolì l'Impero Russo e fornì l'opportunità per i movimenti indipendentisti di prendere piede. La Rivoluzione di Febbraio del 1917 in Russia aprì la strada a discussioni più serie sull'autodeterminazione, culminando con la dichiarazione d'indipendenza della Lituania nel 1918.
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, la Lituania sfruttò il caos europeo per dichiarare la propria indipendenza, formando la Repubblica di Lituania. Tuttavia, questa nuova libertà fu minacciata dai vicini, in particolare dalla Polonia, che occupò Vilnius nel 1920. Questo periodo è caratterizzato da tensioni politiche e sforzi per rafforzare l'identità nazionale lituana.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Lituania fu prima occupata dall'Unione Sovietica e poi dalla Germania nazista. Questo periodo fu segnato da terribili persecuzioni e dalla lotta per la sopravvivenza. Il controllo sovietico fu ristabilito dopo la guerra, portando a un'ampia collettivizzazione e alla sovietizzazione della società.
Verso la fine degli anni '80, emerse un forte movimento indipendentista. Grandi manifestazioni pacifiche come la "Via Baltica" furono cruciali per la riconquista dell'indipendenza nel 1991. Nel 1995, la Lituania avviò il processo di adesione all'Unione Europea, concludendolo con successo nel 2003.