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La popolazione nativa americana Aleuti; Eschimesi; Indiani d'America, vive oggi in riserve, dove si dedica all'agricoltura e all'allevamento. La maggior parte dei territori delle riserve si trovano in Arizona, Nuovo Messico, Utah, Dakota del Sud, Washington e Montana. Gli Indiani che non vivono nelle riserve risiedono principalmente nelle città, specie nel centro-nord, nell'ovest e in Alaska. I neri, quasi tutti discendenti da schiavi, formano circa l'13,3% della popolazione. Poco più della metà sono concentrati negli stati del sud e del sud-est, mentre gli altri sono distribuiti nei centri urbani del nord-est, del centro-nord e degli stati del Pacifico. La grande maggioranza degli americani, tuttavia, discende da europei la maggior parte degli abitanti proveniva dalle isole britanniche e si insediò lungo la costa orientale; i francesi si insediarono nella valle del fiume San Lorenzo. La prima ondata di immigrazione, vide l'arrivo di oltre 5 milioni di nuovi americani. Il 90% di questi proveniva dall'Inghilterra, dall'lrlanda o dalla Germania. Dopo la guerra di secessione l'immigrazione subì un aumento: arrivarono circa 29 milioni di persone fra il 1860 e il 1920. La composizione della popolazione immigrata proveniva principalmente dall'Europa orientale e meridionale: Russia, Polonia, paesi balcanici e Italia. Durante lo stesso periodo si ebbe una crescente immigrazione di asiatici, principalmente cinesi e giapponesi, che si insediarono sulla costa pacifica e nelle Hawaii. Questi immigrati tendevano a formare enclave etniche all'interno delle comunità prevalentemente europee. La popolazione di lingua spagnola negli Stati Uniti comprende probabilmente circa 50 milioni di individui. Nel sud del Texas, nel Nuovo Messico, in Arizona e nel sud della California, una parte considerevole della popolazione è di origine messicano-americana. I nuovi immigrati, sono diverse migliaia ogni anno, a causa delle condizioni di sovrappopolazione in Messico e delle migliori opportunità offerte negli Stati Uniti. I nuovi arrivati non si fermano più nelle vicinanze del confine, dove le possibilità di occupazione sono limitate, ma migrano verso l'interno degli Stati Uniti, specie nelle zone urbane. Anche gli stati dell'est hanno avuto una forte immigrazione di individui di lingua spagnola provenienti dall'America Centrale e dai Caraibi, specialmente da Puerto Rico e da Cuba.