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Bologna in un colpo d’occhio: portici UNESCO, Due Torri, San Petronio e grandi musei, con un itinerario di 3 giorni per vivere storia, arte e cucina locale.
Le Due Torri di Bologna, la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda, sono il simbolo indiscusso del capoluogo emiliano. Queste torri, visibili da ogni punto del centro storico, raccontano la storia di una Bologna medievale potente, ambiziosa e orgogliosa. Costruite come segno di prestigio e difesa, sono oggi tra le attrazioni più amate della città, unendo architettura, storia e leggenda in un’unica, affascinante visione.
Edificate tra il XII e il XIII secolo, le Due Torri nacquero in un’epoca di crescita e prosperità per Bologna, che vedeva emergere le sue famiglie nobili più potenti. Le torri non erano solo segni distintivi di ricchezza, ma vere e proprie fortezze urbane, simboli di autorità e protezione.
Torre degli Asinelli: alta 98 metri, costruita nel 1119, è una delle torri medievali più alte d’Italia. Con la sua leggera inclinazione di 1,23 metri, sembra sfidare il tempo e la gravità. Nonostante i secoli, i terremoti e le intemperie, la torre è rimasta intatta, diventando il punto panoramico più celebre di Bologna.
Torre Garisenda: più bassa (48 metri), ma molto più inclinata – 3,22 metri di pendenza – è una delle torri più “storte” al mondo. Citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, la Garisenda fu accorciata nel XIV secolo per evitare il crollo, ma conserva ancora oggi un fascino misterioso e letterario.
Interamente realizzate in mattoni, le Due Torri rappresentano un capolavoro dell’architettura medievale emiliana. Lo stile romanico, con basi massicce e aperture sempre più ampie verso la sommità, riflette una sapiente ricerca di equilibrio e leggerezza. L’uso di materiali locali garantì economicità e solidità, ma anche una calda tonalità rossastra che ancora oggi domina il profilo di Bologna.
La pendenza delle torri è dovuta all’assestamento del terreno e alla mancanza di fondamenta profonde, tipica delle costruzioni medievali. Nei secoli sono stati eseguiti diversi lavori di consolidamento che hanno permesso la loro conservazione fino ai giorni nostri, rendendole un simbolo di resistenza e ingegno.
Le torri non erano semplici edifici: rappresentavano potere, protezione e orgoglio familiare. Collocate in punti strategici, servivano per controllare le vie di accesso e difendere le famiglie proprietarie in caso di conflitto. Erano insieme fortezze e status symbol, una sorta di “biglietto da visita” medievale per i casati più influenti.
Oggi le Due Torri sono il cuore dell’identità bolognese. Visibili da ogni angolo del centro, evocano un passato di splendore e fierezza che continua a definire lo spirito della città. Ogni turista che arriva a Bologna alza lo sguardo verso di loro, trovandovi il vero emblema della città.
Le Due Torri sono avvolte da racconti e superstizioni che ne amplificano il fascino.
Visitare la Torre degli Asinelli è un’esperienza imperdibile. I 498 gradini che conducono alla cima richiedono un po’ di fiato, ma regalano una vista straordinaria. Dall’alto si domina Bologna con i suoi tetti rossi, le torri minori e i portici che si snodano come vene dorate nella luce del tramonto.
Nei giorni più limpidi, lo sguardo spazia fino alle colline emiliane e, all’orizzonte, alle vette delle Alpi. È una delle esperienze più emozionanti da vivere in città e una tappa obbligata per chiunque desideri comprendere il rapporto unico tra Bologna e la sua storia.
Le Due Torri non sono soltanto monumenti, ma icone culturali che hanno attraversato i secoli. Hanno ispirato pittori, poeti e viaggiatori, apparendo in opere d’arte, incisioni e fotografie. Sono l’immagine che più di ogni altra rappresenta Bologna nel mondo, accanto ai suoi portici e alle sue piazze.
Oggi, la loro presenza continua a influenzare l’architettura cittadina e a ricordare l’ingegno dei maestri medievali che le costruirono. Sopravvissute a guerre, terremoti e al tempo, la Torre degli Asinelli e la Torre Garisenda restano guardiane eterne del cielo di Bologna.
Il Palazzo del Comune, o Palazzo d'Accursio, rappresenta il cuore amministrativo di Bologna e uno degli edifici più importanti del centro storico.
Storia e Architettura: Il palazzo consta di due sezioni principali: la parte gotica del XIII secolo, con una torre del XV secolo, e un’altra costruzione più ornata, risalente al 1425. La combinazione di queste due parti racconta l’evoluzione dell’architettura nel corso dei secoli.
Statua di Gregorio XIII: Sul portale principale, costruito nel 1555, si può ammirare la statua di Papa Gregorio XIII, realizzata nel 1580. Più in alto, una Madonna con Bambino in terracotta, opera di Nicolò dell’Arca.
Cortili e Orologio: I cortili interni sono apprezzati per la loro architettura. L'orologio sulla torre, risalente al 1773, è un capolavoro tecnico che richiese sette anni per essere completato.
L’Archiginnasio è un luogo di immenso valore storico, essendo stata la prima sede dell’Università di Bologna, la più antica del mondo occidentale, fondata nel 1088. Oggi ospita la Biblioteca dell'Archiginnasio, una delle più prestigiose d’Italia.
Architettura e Storia: Costruito tra il 1562 e il 1563 su progetto di Antonio Morandi, detto il Terribilia, l’edificio è caratterizzato da un portico decorato e da un cortile interno suggestivo.
Teatro Anatomico: Una delle principali attrattive dell'Archiginnasio è il Teatro Anatomico, realizzato per le lezioni di anatomia. Nonostante i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, il teatro è stato ricostruito ed è oggi uno spazio di grande fascino per gli appassionati di storia della medicina.
Il Palazzo del Podestà è uno degli edifici più rappresentativi del Rinascimento bolognese, famoso per le sue forme ricche e dettagliate.
La Fontana del Nettuno è una delle fontane più conosciute d’Italia e rappresenta un punto d’incontro iconico per i bolognesi. Progettata dall’artista Tommaso Laureti e realizzata dallo scultore fiammingo Giambologna nel 1566, la fontana raffigura il dio Nettuno, possente e maestoso.
Il Palazzo di Re Enzo è un edificio medievale che ha un legame profondo con la storia bolognese. Costruito nel XIII secolo, deve il suo nome a Re Enzo di Svevia, figlio dell’imperatore Federico II, che fu fatto prigioniero dai bolognesi nella Battaglia della Fossalta nel 1249.
La Storia di Re Enzo: Re Enzo fu trattenuto nel palazzo fino alla sua morte nel 1272, rendendo questo edificio un luogo emblematico e affascinante. Il re godeva di un trattamento relativamente privilegiato e poteva ricevere visite, ma restava comunque un prigioniero fino alla fine dei suoi giorni.
Torre dell’Arengo: Sopra il Palazzo svetta la Torre dell’Arengo, famosa per il “campanazzo” da 47 quintali, che risuona solo in occasioni speciali. Questa torre è un simbolo di grande importanza per la città e incarna lo spirito storico di Bologna.
Il Palazzo di Giustizia di Bologna è uno splendido esempio di architettura classica. Costruito in gran parte da Andrea Palladio alla fine del XVI secolo, il palazzo si distingue per la sua maestosità e per le sue ricche decorazioni interne.
Il Cortile e lo Scalone Barocco: Uno degli elementi più scenografici del palazzo è il cortile e lo scalone barocco, costruito nel 1695. Questo scalone è considerato uno dei più belli d’Italia e rappresenta un capolavoro di architettura barocca.
Le Sale Interne: Le sale interne del Palazzo di Giustizia sono decorate con dettagli sontuosi che testimoniano il prestigio e l’importanza dell’edificio come sede della giustizia cittadina.
Il Collegio di Spagna è un monumentale edificio gotico costruito dal celebre architetto militare Matteo Gattapone tra il 1364 e il 1365. Il cardinale Albornoz, rappresentante del papato, volle costruirlo per accogliere gli studenti spagnoli che frequentavano l'Università di Bologna.
Architettura Imponente: La struttura, con i suoi cortili austeri e il secondo cortile dominato dalla chiesa, è un’opera di grande potenza visiva. La forza espressiva di questo edificio rispecchia la bravura del Gattapone, conosciuto per la sua esperienza come architetto militare.
Un Simbolo di Accoglienza e Tradizione: Ancora oggi, il Collegio di Spagna ospita studenti provenienti dalla Spagna, mantenendo viva una tradizione secolare.
La Basilica di Santo Stefano è uno dei complessi religiosi più suggestivi e misteriosi di Bologna. Conosciuta come le “Sette Chiese”, racchiude in sé secoli di storia, arte e spiritualità. Nonostante oggi si contino cinque chiese principali, il complesso conserva un intreccio architettonico unico al mondo, fatto di cappelle, chiostri e cortili che evocano un’atmosfera sospesa nel tempo. È un luogo dove il sacro e l’arte si fondono, offrendo ai visitatori un’esperienza di rara intensità.
Le origini della Basilica di Santo Stefano risalgono al V secolo. Secondo la tradizione, fu San Petronio, vescovo e patrono di Bologna, a volerne la costruzione come simbolico Santo Sepolcro, in memoria della passione di Cristo. Il complesso si sviluppò nei secoli successivi con l’aggiunta di nuove chiese e cappelle, dando vita a un’“architettura plurale” che racconta l’evoluzione religiosa e artistica della città. Oggi, visitare Santo Stefano significa percorrere un autentico viaggio nella storia bolognese.
Sebbene sia conosciuta come le “Sette Chiese”, la Basilica di Santo Stefano comprende attualmente cinque edifici principali, ciascuno con una propria funzione liturgica e simbolica.
Dal Cortile di Pilato si accede al meraviglioso Chiostro Romanico, costruito tra l’XI e il XII secolo. Il doppio ordine di arcate, con portico inferiore e loggia superiore, crea un equilibrio perfetto di luci e ombre, simbolo della meditazione monastica. Dall’alto domina il campanile romanico delle Sette Chiese, che si erge come un faro spirituale nel cuore del centro storico.
Considerato uno dei chiostri più belli dell’Italia romanica, questo spazio silenzioso è un ponte tra la vita religiosa e quella civile, dove il tempo sembra sospendersi.
Conosciuta anche come la “Gerusalemme di Bologna”, la Basilica di Santo Stefano rappresenta un percorso simbolico della Passione di Cristo. Ogni chiesa del complesso rievoca una tappa della vita e della morte di Gesù, creando per i fedeli un cammino spirituale che ripercorre idealmente i luoghi sacri di Gerusalemme. Questo aspetto rende il complesso un punto di riferimento per la spiritualità bolognese e un esempio unico di architettura sacra europea.
Visitare la Basilica di Santo Stefano è come compiere un viaggio nel tempo e nello spirito. Ogni spazio — dalle chiese al chiostro, dai cortili alle cappelle — racconta una storia diversa, fatta di fede, arte e architettura. Passeggiando tra i portici ombrosi e i cortili silenziosi, si percepisce l’essenza più autentica della Bologna medievale.
Un percorso tra arte e spiritualità: la visita consente di scoprire antiche sculture, capitelli decorati e preziose reliquie. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, capace di unire contemplazione, storia e bellezza in un unico luogo senza tempo.
La Chiesa di San Domenico, costruita a partire dal 1221, è un capolavoro che fonde stile romanico-gotico, rinascimentale e barocco. Dedicata a San Domenico, il fondatore dell'Ordine dei Domenicani, questa chiesa è tra le più importanti di Bologna per le sue dimensioni e per le opere d’arte che ospita.
Architettura e Decorazioni: Il lato e l’abside esterna, ornate e affascinanti, si affacciano su una piazza dove si trovano le tombe trecentesche di giuristi illustri. L'interno, caratterizzato da tre navate imponenti.
Opere d'Arte e Cappelle: Le cappelle della chiesa sono decorate con numerose opere d’arte, tra cui spiccano i lavori di artisti come il Francia e Guido Reni, mentre il monumento a San Domenico, scolpito da Niccolò dell'Arca e Michelangelo, è una delle attrazioni principali.
Considerata una delle più complete espressioni del gotico italiano, la Chiesa di San Francesco fu costruita a partire dal 1236 ed è caratterizzata da influenze nordiche visibili in tutta la sua architettura.
L’Abside e gli Archi Rampanti: La parte absidale della chiesa, influenzata dal gotico francese, presenta archi rampanti che sostengono la struttura e due campanili, di cui uno maggiore, una splendida opera gotico-fiammeggiante di Antonio di Vincenzo.
Interni e Monumenti: L'interno, suddiviso in tre alte navate con volte a crociera, ospita il sarcofago di Papa Alessandro V, risalente al 1424, e un altare maggiore decorato con pinnacoli gotici. Il "peribolo", una navata che circonda il coro, è un esempio architettonico affascinante, e i chiostri adiacenti completano il complesso.
San Giacomo Maggiore è un esempio di mescolanza di stili architettonici. Con una facciata romanico-gotica, cupole rinascimentali e decorazioni barocche, questa chiesa è una delle più affascinanti di Bologna.
Architettura e Cappelle: La facciata e l’abside sono esempi di stile romanico-gotico, mentre le decorazioni interne rivelano l’influenza del Rinascimento e del Barocco.
La Cappella Bentivoglio, con affreschi di Lorenzo Costa e la pala del Francia, rappresenta uno degli spazi più belli del Rinascimento bolognese.
Tomba Bentivoglio: Jacopo della Quercia creò la tomba di Bentivoglio nel 1435, che ancora oggi è ammirata per la sua bellezza e raffinatezza, rappresentando uno dei capolavori scultorei del tempo.

San Petronio, la basilica incompiuta dedicata al patrono di Bologna, è una delle più grandi chiese cristiane al mondo. La facciata incompleta, di 51 metri, si erge maestosa, mentre l’interno è lungo 132 metri e la navata mediana, alta oltre 44 metri, è tra le più elevate.
Storia e Architettura: Iniziata nel 1390 su progetto di Antonio di Vincenzo, la chiesa venne lasciata incompiuta, priva di transetto e abside. Il portale mediano, ornato con scene bibliche scolpite da Jacopo della Quercia tra il 1425 e il 1438, è un capolavoro del primo Rinascimento.
Interni e Cappelle: L’interno gotico a tre navate è caratterizzato da pilastri e volte a crociera, ma le cappelle laterali sono ricche di opere d'arte, che rendono questa basilica una tappa imprescindibile per chi visita Bologna. Accanto si trova il Palazzo dei Notai, anch’esso in stile gotico.
La Cattedrale di San Pietro, è un'imponente chiesa che si affaccia su una stretta strada del centro. Costruita tra il XVI e il XVII secolo, questa cattedrale è caratterizzata da dimensioni eccezionali, con una navata centrale ampia e altissima.
La Chiesa di Santa Maria dei Servi, costruita nel XIV secolo in stile gotico bolognese, è preceduta da uno splendido quadriportico, che rappresenta una delle sue caratteristiche più distintive.
Fondata nel 1088, l’Università di Bologna è la più antica università del mondo occidentale e ha contribuito per secoli alla fama di Bologna come “città dotta”. Originariamente ospitata nell'Archiginnasio, venne trasferita alla sua sede attuale nel XIX secolo.
Bologna, città ricca di tradizioni, cultura e sapere, vanta musei che spaziano dall’archeologia all’arte moderna, dalla storia locale alla cultura letteraria.
Il Museo Civico Archeologico di Bologna è una tappa fondamentale per chi vuole scoprire la storia antica dell’Italia e del Mediterraneo. Situato nel cuore della città, questo museo offre una collezione di reperti archeologici e costituisce uno dei musei archeologici più importanti d’Italia.
Sezione Egizia: Uno dei punti forti del museo è la sezione egizia, una delle raccolte di antichità egizie più grandi d’Italia. Comprende oggetti che spaziano da statue, stele e sarcofagi fino a monili e oggetti di uso quotidiano, offrendo uno sguardo sulla vita e sulla religione dell’antico Egitto.
Antichità Italo-Etrusche e Materiali Villanoviani: Il museo ospita una vasta collezione di bronzi, ceramiche e suppellettili etrusche, tra cui spicca la Situla della Certosa, un secchio per l’acqua in bronzo decorato a sbalzo e rinvenuto nel cimitero della Certosa. I materiali villanoviani, appartenenti alla civiltà dell’Età del Ferro, includono più di 14.000 bronzi, tra cui asce e fibule, ritrovati durante gli scavi del 1877.
Il Museo d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini occupa sette sale di un edificio seicentesco e ospita una collezione che esplora la ricca tradizione artigianale e industriale della città.
Opere della Scuola Bolognese e Artigianato Locale: La galleria contiene dipinti di pittori bolognesi del Trecento, oltre a mobili bolognesi dei secoli XVI, XVII e XVIII. Le sale espongono arredi sacri, ceramiche, vetri, cuoi lavorati, serrature e chiavi che testimoniano la maestria degli artigiani bolognesi.
Presepi e Marionette del Settecento: Una sezione particolare è dedicata ai presepi e alle marionette antiche del Settecento, offrendo uno sguardo sull’arte popolare e sulle tradizioni della città.
La Pinacoteca Nazionale di Bologna è uno dei musei d'arte più importanti d’Italia, con una vasta collezione che copre un arco temporale che va dal Medioevo fino al Settecento. La galleria è divisa in sezioni che rappresentano diverse epoche artistiche.
Sezione dei Primitivi: Questa sezione presenta opere di scuola bolognese del Trecento, tra cui spicca il celebre dipinto di San Giorgio che uccide il drago di Vitale da Bologna.
Saletta di Giotto: Qui sono esposte opere di scuola toscana-umbra e veneta del Duecento e Trecento, tra cui un grande polittico di Giotto, che illustra la profondità e l’innovazione artistica di questo maestro del medioevo.
Sale di Mezzaratta: La sezione ospita sinopie e affreschi provenienti dalla chiesa di Santa Apollonia di Mezzaratta, realizzati da Vitale da Bologna e dai suoi allievi, con rappresentazioni come il Presepio e l’Annunciazione.
Sezione del Rinascimento: I dipinti di scuola ferrarese del Quattrocento sono protagonisti, tra cui spicca la Pala dei Mercanti di Francesco del Cossa. In questa sezione è possibile ammirare anche lo straordinario dipinto dell’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, realizzato nel 1516.
Sezione del Barocco e del Settecento: Questa sezione include opere di Guido Reni, uno dei più celebri maestri della scuola bolognese, e di suoi allievi. Sono presenti anche dipinti di scuola veneziana di maestri come Tiziano e Tintoretto, e opere di pittori bolognesi del Seicento e Settecento, come Giuseppe Maria Crespi, di cui è esposto l’Autoritratto.
La Galleria d’Arte Moderna di Bologna è una tappa imperdibile per chi ama l’arte contemporanea. La collezione comprende opere di alcuni dei principali artisti italiani del Novecento, come Guttuso, De Pisis, Saetti e Morandi, offrendo una panoramica sulla scena artistica moderna italiana.
La casa dove il poeta Giosuè Carducci visse per circa diciotto anni e morì è oggi un museo che conserva immutati gli arredi e i cimeli legati alla sua vita e alla sua produzione letteraria.
Biblioteca e Documenti: La casa-museo ospita una biblioteca di circa 40.000 volumi e opuscoli, molti dei quali appartenuti allo stesso Carducci. La collezione include anche un importante carteggio, manoscritti e altri documenti che offrono un quadro approfondito della vita e dell’opera del poeta.
Arredamento Storico: Ogni stanza conserva l’atmosfera dell’epoca, con mobili, quadri e oggetti personali che trasmettono la passione letteraria e l’amore per la cultura del poeta. Visitare la casa di Carducci è un’occasione per immergersi nel mondo intellettuale di uno dei più grandi poeti italiani.
Bologna unisce l’arte medievale e rinascimentale a una scena contemporanea vivacissima. Questo itinerario di tre giorni ti porta dalle iconiche torri alla grande tradizione gastronomica, attraversando chiese, musei, mercati e parchi.
✨ Consiglio finale: prenota in anticipo la salita alla Torre degli Asinelli e verifica orari musei; spostati a piedi o in bici per goderti portici e vicoli.