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Tra vicoli, belvederi e mare, Napoli unisce arte, street life e panorami unici. In questa guida trovi gli imperdibili, i quartieri da esplorare e link rapidi alle sezioni per costruire subito il tuo itinerario.
La guida raccoglie le principali categorie di luoghi da visitare a Napoli: edifici storici, spazi pubblici, edifici religiosi, musei e quartieri con strade caratteristiche. Usa il menu per saltare subito alla sezione che ti interessa.
Sebbene Napoli mostri poche vestigia dell'età greca e romana, la sua eredità architettonica risplende soprattutto nei monumenti costruiti tra il XIII e il XIV secolo, un periodo di intensa attività artistica. Questi edifici storici sono testimoni della maestria degli artisti che hanno contribuito a plasmare il volto di Napoli nel corso dei secoli.
Il Palazzo Reale, eretto da Domenico Fontana nei primi anni del Seicento, fu ampliato e restaurato nel 1837 dopo un devastante incendio. La facciata, lunga 150 metri, è ornata da statue raffiguranti sovrani illustri che hanno regnato a Napoli dal 1140 in poi. Questi monumenti includono Ruggero il Normanno, Federico di Svevia, Carlo d'Angiò, Alfonso I d'Aragona, Carlo V, Carlo III di Borbone, Gioacchino Murat e Vittorio Emanuele II.
Castel Nuovo, noto anche come Maschio Angioino, si erige maestoso nel cuore di Napoli, una testimonianza tangibile della sua storia travagliata. Costruito inizialmente da Carlo I d'Angiò tra il 1279 e il 1282, il castello subì un rinnovamento epico sotto il dominio di Alfonso I d'Aragona tra il 1443 e il 1453.
La sua imponente struttura trapezoidale è "rinforzata" agli angoli da torri cilindriche possenti, conferendo al castello un aspetto impenetrabile. La facciata principale, custode di segreti e trionfi, presenta tre torri: San Giorgio, di Mezzo e della Guardia. Al centro di questa maestosa composizione sorge l'Arco trionfale (1455-1468), una meraviglia del Rinascimento italiano. Composto da due arcate sovrapposte, ornate da agili colonne corinzie, l'arco celebra il trionfo di Alfonso I d'Aragona. All'interno di Castel Nuovo, si aprono scenari suggestivi. La trecentesca cappella palatina, un gioiello artistico, e la monumentale sala dei Baroni, ricca di storia e intrighi, invitano i visitatori a immergersi nelle profondità di questo monumento. La cappella palatina, in particolare, racconta storie antiche attraverso affreschi e decorazioni d'epoca.
Nel cuore del centro storico di Napoli, lungo via Duomo, si trova il **Palazzo Cuomo**, un elegante edificio rinascimentale che custodisce al suo interno il prezioso **Museo Civico Filangieri**. Si tratta di una delle tappe meno conosciute dai turisti, ma che racchiude un patrimonio culturale e artistico di grande valore, ideale per chi desidera scoprire lati insoliti e raffinati della città.
Il palazzo venne edificato tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento su commissione della famiglia Cuomo, che volle portare nel cuore partenopeo un esempio di architettura rinascimentale di gusto fiorentino. Le linee sobrie e armoniose, i portali decorati e il cortile interno con arcate eleganti lo rendono un edificio unico nel panorama architettonico napoletano, tanto da essere considerato un vero gioiello della città.
Nel corso dei secoli l’edificio subì numerosi rimaneggiamenti e, alla fine dell’Ottocento, fu ricostruito per volontà di **Gaetano Filangieri**, principe e appassionato collezionista, che lo destinò a ospitare la sua straordinaria raccolta d’arte.
Il museo, aperto al pubblico nel 1888, conserva ancora oggi una collezione ricca e variegata, testimonianza del gusto eclettico e raffinato del suo fondatore. Passeggiando nelle sale si possono ammirare:
Merletti antichi e rari, finemente lavorati e provenienti da diverse epoche e regioni.
Ceramiche pregiate, tra cui pezzi di maiolica napoletana e di altre celebri manifatture italiane.
Statuette in biscuit, piccole sculture delicate che rappresentano scene di vita quotidiana e personaggi mitologici.
Dipinti delle scuole napoletane, che spaziano dal Rinascimento al Settecento, offrendo un quadro completo dell’evoluzione artistica locale.
Il museo non è solo un luogo di esposizione, ma anche uno spazio vivo di ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale napoletano, con attività, eventi e mostre temporanee che arricchiscono l’esperienza di visita.
Di origine normanna nel XII secolo, Castel Capuano fu ampliato dagli Svevi e servì come palazzo reale fino al Quattrocento. Nel 1540, diventò la sede di tutti i tribunali napoletani.
Porta Capuana, un elegante monumento rinascimentale, si apre tra due torri cilindriche aragonesi, chiamate Onore e Virtù. Costruita nel 1484 da Giulio da Maiano, rappresenta un capolavoro dell'arte rinascimentale. Affacciata sulla stessa piazza, la chiesa di S. Caterina a Formiello, costruita fra il 1519 e il 1593, è un altro gioiello rinascimentale progettato da Romolo Balsimelli.
Il Palazzo Reale di Capodimonte, un gioiello architettonico situato su una collina panoramica a Napoli, ha una storia affascinante che inizia come rifugio di caccia e si trasforma in una reggia maestosa sotto l'ispirazione di Carlo III di Borbone. La struttura, circondata da un vasto parco, si erge come testimonianza della passione del re per la caccia e la sua visione grandiosa. Il palazzo è arricchito dalla presenza di importanti edifici, come la cappella di San Gennaro, il Casino di caccia e la Fagianeria. La cappella, costruita nel 1745, aggiunge un tocco di spiritualità a questo rifugio reale, testimoniando la devozione del sovrano. Il Casino di caccia, con i suoi suggestivi interni, è un esempio di architettura che riflette il gusto raffinato dell'epoca.
Galleria Nazionale: Un Viaggio nell'Arte Cinquecentesca
Il secondo piano del Palazzo Reale di Capodimonte è la casa della Galleria Nazionale, un santuario dell'arte cinquecentesca. Questo spazio museale offre ai visitatori un'immersione profonda nella ricchezza artistica di epoche passate. Prima di entrare nella galleria, un vestibolo ornato introduce i visitatori a sette magnifici arazzi fiamminghi del Cinquecento.
Questi arazzi, che raffigurano episodi della battaglia di Pavia, fungono da prologo alla straordinaria collezione di dipinti all'interno della galleria. Opere d'arte che abbracciano l'arte rinascimentale e oltre, offrendo una visione eclettica di capolavori di artisti rinomati. Il percorso attraverso la Galleria Nazionale è un viaggio nel tempo, un'occasione per apprezzare le opere d'arte che hanno plasmato la storia e la cultura dell'Italia.
Situata nel cuore di Napoli, Piazza del Plebiscito è una delle piazze più vaste e monumentali d’Italia, capace di incantare i visitatori con la sua imponenza e con le storie che racchiude. Oggi è uno dei luoghi più iconici della città, ma anche un palcoscenico naturale dove architettura, arte e storia si intrecciano in un dialogo senza tempo.
Il nome della piazza rimanda al plebiscito del 1860, quando il Regno di Napoli fu ufficialmente annesso al Regno d’Italia, segnando un passaggio epocale per la storia nazionale. Ogni pietra della piazza sembra dunque ricordare quell’evento, trasformandola in un luogo che non è solo architettonico, ma anche profondamente simbolico.
Dominante al centro della piazza si erge la **Basilica di San Francesco di Paola**, voluta da Ferdinando I di Borbone come voto di ringraziamento per il ritorno al potere dopo l’occupazione francese. Realizzata tra il 1817 e il 1846, è uno dei capolavori dell’architettura neoclassica in Italia.
Il suo impianto si ispira chiaramente al Pantheon di Roma, con una cupola imponente e un interno maestoso che sorprende chiunque vi entri. A completare la scenografia, un elegante colonnato dorico che abbraccia la piazza, aggiunto su progetto di Gioacchino Murat, re di Napoli durante il dominio francese: un dettaglio che lega idealmente Napoli all’Europa e alla sua storia travagliata.
Camminando nella piazza, lo sguardo viene catturato dalle due **statue equestri in bronzo** che raffigurano i sovrani borbonici Carlo III e Ferdinando I. Vestiti con toghe romane, i due re guardano fieri verso la facciata del Palazzo Reale, quasi a ribadire la continuità e la forza della dinastia. Sono opere che uniscono la celebrazione storica alla teatralità tipica delle piazze italiane.
A chiudere la prospettiva, sul lato opposto della basilica, si estende il Palazzo Reale di Napoli, un colosso architettonico di oltre 150 metri di lunghezza. Residenza ufficiale dei viceré spagnoli prima e dei Borbone poi, rappresenta uno dei complessi più sontuosi della città, con sale riccamente decorate e cortili di grande fascino. La sua facciata, che domina la piazza, conferisce ulteriore solennità e maestosità al contesto urbano.
Oggi Piazza del Plebiscito non è solo un luogo storico, ma anche uno spazio vitale per i napoletani e i visitatori. Concerti, eventi culturali, celebrazioni civili: la piazza continua a essere un punto di incontro e di festa, mantenendo intatto il suo ruolo di cuore pulsante della città. Visitare Piazza del Plebiscito significa dunque immergersi in un **luogo iconico di Napoli**, dove ogni elemento architettonico racconta un frammento della storia d’Italia e dove passato e presente convivono in un abbraccio armonioso.
Le Catacombe di S. Gennaro risalgono al secolo II ed erano forse in origine una tomba gentilizia che, allargata via via, divenne infine il cimitero ecclesiastico napoletano. In essa furono sepolti, tra gli altri, i vescovi di Napoli S. Agrippino (secolo III) e S. Gennaro (sec. V).
Le Catacombe sono a due piani e offrono al visitatore una vasta e suggestiva immagine dei primi tempi del cristianesimo a Napoli. Ritratti di vescovi, pitture paleocristiane, avanzi di antiche basiliche erette sui sepolcri dei Santi: è tutto un mondo perduto che viene incontro al visitatore, un mondo però che lo affascina e lo commuove.
Tra i luoghi più affascinanti e scenografici di Napoli spicca la Galleria Umberto I, un monumento architettonico che incarna il volto elegante e cosmopolita della città di fine Ottocento. Situata di fronte al Teatro San Carlo e a pochi passi da Piazza del Plebiscito, la galleria rappresenta ancora oggi un punto d’incontro tra storia, cultura e vita quotidiana.
La Galleria Umberto I fu costruita tra il 1887 e il 1890, durante il grande processo di rinnovamento urbanistico che interessò Napoli dopo l’Unità d’Italia. Progettata dall’architetto Emanuele Rocco, si ispira alle grandi gallerie europee, come la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, e simboleggia l’ingresso della città in una nuova epoca moderna e borghese.
La struttura colpisce per la sua imponenza: quattro bracci si incrociano in un punto centrale sormontato da una cupola in vetro e ferro che lascia filtrare la luce naturale, creando un’atmosfera maestosa e suggestiva.
Fin dalla sua inaugurazione, la galleria è stata molto più di un semplice passaggio coperto. È diventata un vero e proprio salotto cittadino, luogo di incontro per napoletani e viaggiatori. Al suo interno si trovano eleganti negozi, boutique e attività che offrono un’esperienza di shopping unica, immersa in un contesto architettonico di straordinaria bellezza.
Non meno importanti sono i caffè storici, che furono crocevia di intellettuali, artisti, musicisti e poeti. Qui si respirava il fermento culturale della Napoli di fine Ottocento, una città che viveva di teatro, musica e letteratura.
La nascita della galleria si inserisce negli sventramenti e nelle grandi opere urbanistiche realizzate tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, quando Napoli cercava di rinnovarsi dopo i secoli borbonici. Nonostante le difficoltà e le critiche dell’epoca, il risultato fu un monumento che ancora oggi conserva intatta la sua eleganza e che racconta la storia di una città in continua trasformazione. Passeggiare sotto le volte della Galleria Umberto I significa intraprendere un viaggio nel tempo, riscoprendo le atmosfere raffinate di un’epoca passata che continua a vivere nel presente. La sua architettura ariosa, i giochi di luce della cupola e la vitalità degli spazi interni la rendono una tappa imprescindibile per chiunque voglia conoscere l’anima più elegante e artistica di Napoli.
In questa chiesa, fatta costruire da Carlo d’Angiò, ebbe luogo (1334) il celebre incontro tra Giovanni Boccaccio e Maria (la figlia naturale di Roberto d'Angiò), che l’autore del « Decamerone » chiamò Fiammetta. Anche questo tempio fu restaurato nel periodo barocco, ma senza eccessive alterazioni. La facciata conserva, infatti, lo stupendo portale gotico di marmo del 1325. Nell’attiguo convento dei Francescani (a destra della facciata) abitò il Petrarca che, dalla finestra della sua cella, nel 1345, assistette a un nubifragio che si abbatté su Napoli. Il convento, il cui portale del ’400 è sormontato dagli stemmi a colori dei vari rioni della città.
Il Duomo di Napoli, intitolato a Santa Maria Assunta, una basilica monumentale e la chiesa principale della città. Sorge maestoso nel centro storico, in un’area ricca di edifici storici e di fascino. La sua imponente facciata in stile gotico angioino domina la piazza antistante, creando un’atmosfera suggestiva e ricca di storia. La costruzione del Duomo iniziò nel XIII secolo sotto il regno di Carlo I d’Angiò e si protrasse per diversi decenni, subendo diverse modifiche e ampliamenti. Il risultato è un edificio che presenta una stratificazione di stili architettonici, dal gotico al barocco. La facciata, in particolare, è un esempio emblematico di gotico angioino, con il suo rosone centrale, le arcate ogivali e le statue di santi e personaggi storici. All’interno possiamo visitare la Cappella del Tesoro o di S. Gennaro, sbarrata dalla grandiosa cancellata di bronzo di Cosimo Fanzago (1688). Qui si conservano le reliquie del santo patrono della città, tra cui le famose ampolle del sangue, che si liquefanno tre volte l’anno in occasione delle sue feste, dando luogo a un fenomeno miracoloso che attira migliaia di fedeli e curiosi. La cappella è anche un capolavoro di arte barocca, con le sue sculture, i suoi affreschi, i suoi marmi, i suoi argenti, i suoi ori. Il Duomo è ricco di numerose altre opere d’arte barocche, ornato di stucchi nel secolo XVII e rimaneggiato nel 1700 e nel 1800. Dedicato a San Gennaro, il Duomo di Napoli fu costruito in forme ogivali tra il 1244 e il 1323. Durante i secoli successivi fu più volte rimaneggiato e restaurato, soprattutto nella facciata. Quella attuale, che risale alla fine del secolo scorso, conserva tuttavia i tre portali quattrocenteschi di Antonio Baboccio da Priverno. Nel bellissimo arco del portale di mezzo si può ammirare una Madonna con Bambino di Tino di Camaino. Da non perdere, la chiesa di Santa Restituta, la più antica di Napoli, fondata nel IV secolo e inglobata nel Duomo nel XIII secolo. Qui si possono ammirare le splendide colonne corinzie provenienti dal tempio di Apollo, il battistero di San Giovanni in Fonte, il più antico d’Occidente, con i suoi mosaici bizantini, e il museo diocesano, che espone opere d’arte sacra di varie epoche.
Continuiamo il nostro percorso con la chiesa di San Gregorio Armeno, che ci appare la più suggestiva visione del Barocco napoletano. La chiesa è del secolo X, ma prese l’aspetto attuale nel XVI; la stupenda decorazione è dei secoli XVII e XVIII. Sulle pareti dell’unica navata sono notevoli soprattutto gli affreschi di Luca Giordano, che rappresentano alcuni episodi raffiguranti l’arrivo delle Suore Armene a Napoli, ma soprattutto episodi della vita di S. Gregorio. In una tela è l’autoritratto di Luca Giordano stesso.
Essa fu a lungo il tempio preferito dalla nobiltà napoletana. In origine era gotica, ma venne rifatta in forme barocche nel secolo XVII. Fu restaurata più volte, non sempre felicemente, ma le alterazioni non furono mai veramente gravi. L’interno, a croce latina, è a tre navate. Vi sono 27 cappelle, 12 altari e un gran numero di opere d’arte, quasi tutte degne di attenzione. Fra le cose più interessanti, osserviamo la Cappella del Crocefisso, nella quale si entra dalla sesta cappella della navata destra. In essa vedremo un Crocefisso velato, su tavola, del secolo XIII: è quello che, secondo la tradizione, avrebbe parlato a San Tommaso d’Aquino, il grande Dottore della Chiesa che visse e insegnò nell’adiacente convento dei Domenicani.
La Cappella Sansevero fu fondata dai principi Sansevero della casata dei Sangro, nel 1590, ed era destinata a diventare una sontuosa tomba di famiglia. Rinnovata nei secoli XVII e XVIII, finì con il diventare un museo, in cui si può passare-in rassegna la scultura napoletana del Settecento. Molte opere sono famose; fra esse, il Cristo velato, di Giuseppe Sammartino, un vero prodigio di tecnica scultorea, in quanto il corpo appare in trasparenza, attraverso il sudario. Notiamo anche le statue simboliche, di vari autori, della Sincerità, dell’Educazione, della Pudicizia, dello Zelo religioso, del Decoro, del Disinganno e della Liberalità.
Napoli, una città che respira storia e arte in ogni suo angolo, custodisce alcuni dei musei tra più affascinanti e ricchi al mondo.
Fondato nel 1866, il Museo Nazionale di San Martino sorge nel complesso della famosa Certosa, iniziata nel 1325 e completata nel 1368. Una volta convento dei monaci certosini, questo luogo ha aperto le sue porte all'autorità civile, diventando un tesoro di testimonianze dal Cinquecento a oggi. Le 78 sale sono suddivise in tre sezioni: storica, artistica e monumentale. Un viaggio attraverso questo museo è un'immersione profonda nella storia e nell'arte napoletana, abbracciando secoli di evoluzione e cambiamenti.
Uno dei più ricchi e importanti musei del mondo, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è ospitato in un edificio costruito nel 1585. Originariamente sede dell'Università, questo museo accoglie una vasta collezione di sculture, con molte copie romane di originali greci. Dai Dioscuri alle Nereidi, dalle maestose copie di monumenti ad Atena e Orfeo, ogni sala racconta una storia millenaria. La visita si arricchisce con repliche di opere di Policleto e monumenti eretti a Atene nel II secolo a.C. Un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio che cattura l'essenza dell'antichità.
Immersa nella splendida Villa Floridiana, il Museo Duca di Martina regala un'esperienza unica. Donato alla città di Napoli dal duca Placido di Sangro, questo museo ospita una straordinaria collezione di maioliche, rami sbalzati, piccoli bronzi e ceramiche italiane e straniere del Seicento. Tra le sue meraviglie, antiche porcellane cinesi, Capodimonte, Sèvres e Vienna. Questa raccolta di oggetti preziosi e raffinati offre uno sguardo intimo a un mondo perduto che continua a incantarci.
Napoli, una città dai mille volti, rivela la sua autentica bellezza attraverso le sue strade e quartieri storici. Da "Spaccanapoli" a via Toledo, da San Gregorio Armeno a Mergellina e Posillipo, un viaggio tra queste vie è un'immersione nel cuore pulsante della cultura napoletana.
Via San Biagio dei Librai, il "decumano minore" della Napoli greco-romana, è la via che letteralmente "spacca" la città, da qui il suo nome "Spaccanapoli". Oltre a essere una strada lunga e stretta, è una ferita aperta nel cuore di Napoli, rivelando i segreti più intimi della città. Una visita obbligata è alla splendida chiesa di Santa Chiara, un gioiello che si eleva nella zona, aggiungendo un tocco di spiritualità al folklore partenopeo.
Nonostante non sia la via più elegante, via Toledo possiede un fascino particolare, diventando l'arteria più famosa della città. Un tratto di strada che presenta sempre un'animazione festosa, è una destinazione imperdibile per chi desidera catturare l'essenza della vita napoletana. Dai negozi tradizionali alle piazze animate, via Toledo offre una finestra unica sulla quotidiana vitalità della città.
Nel cuore di Napoli, sopravvive un vivace artigianato legato all'antica tradizione del presepe: via San Gregorio Armeno. Qui, tra botteghe artigiane, è possibile fare acquisti, soprattutto durante il periodo natalizio quando la via si trasforma in una fiera pittoresca dedicata al presepe. Un'occasione per assaporare l'autentica Napoli, custode di tradizioni che resistono al passare del tempo.
Mergellina, un tempo una suggestiva campagna costellata di ville patrizie, è ora un centro turistico che conserva il suo fascino attraverso bancarelle, venditori di souvenirs e il profumo dei "taralli". Sebbene possa sembrare la "Napoli-cartolina illustrata", è una Napoli autentica, dove il folklore si fonde con la modernità turistica.
Il nome Posillipo, di origine greca, significa "tregua al dolore". Questo quartiere, ricco di misteri e leggende, offre una vista spettacolare sul mare e sul Golfo di Napoli. Legato alla memoria di Jacopo Sannazzaro, Posillipo è un luogo che ha ispirato la leggendaria frase "vedi Napoli e poi muori". In questa terra carica di misteri, a breve distanza dal mitico lago d'Averno, si racconta che Virgilio insegnasse i segreti tenebrosi dell'arte magica. Un luogo dove la magia e la bellezza si fondono in un'esperienza unica.
Se hai solo tre giorni a disposizione per esplorare Napoli, preparati a un'esperienza che ti porterà attraverso secoli di storia, cultura vibrante e autentica cucina partenopea. La città offre una ricca combinazione di arte, architettura e delizie culinarie, che renderanno il tuo breve soggiorno indimenticabile. Ecco cosa non puoi assolutamente perdere durante la tua visita di tre giorni.
Inizia il tuo viaggio esplorando il cuore pulsante di Napoli, il suo affascinante centro storico. Passeggia per le stradine strette e pittoresche di Spaccanapoli, ammirando l'architettura barocca delle chiese e dei palazzi che si affacciano sul percorso. Tra le tappe imperdibili c'è la Cappella Sansevero, con il famoso "Cristo Velato", una scultura di marmo che sembra avvolta in un velo.
Prosegui verso il Duomo di Napoli, una maestosa cattedrale che vanta affreschi e opere d'arte uniche. Non dimenticare di esplorare il Museo del Tesoro di San Gennaro, che ospita una straordinaria collezione di gioielli, argenti e oggetti sacri.
La seconda giornata inizia con un'avventura sotto terra, esplorando il complesso di Napoli Sotterranea. Scendi nei tunnel sotterranei e nelle cisterne risalenti all'epoca romana, scoprendo l'affascinante storia della città al di sotto della superficie.
Nel pomeriggio, concediti una passeggiata lungo il famoso lungomare di Napoli. Goditi la vista sul Golfo di Napoli e ammira il maestoso Castel dell'Ovo. Prova una sfogliatella da uno dei tradizionali chioschi lungo il lungomare, sorseggiando un caffè e immergendoti nell'atmosfera rilassante della città.
Dedica la tua ultima giornata a esplorare il lato moderno di Napoli. Visita il Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina (MADRE), situato nel quartiere di Sanità, e immergiti nelle espressioni artistiche più moderne e avanguardiste.
Successivamente, dirigiti verso il quartiere Vomero, noto per le sue vie dello shopping, i caffè eleganti e la vista panoramica dalla Certosa di San Martino. Visita il Castel Sant'Elmo e ammira la città da un punto di vista privilegiato. Per concludere il tuo viaggio in bellezza, concediti una cena in uno dei ristoranti tradizionali nel quartiere di Posillipo.
Assapora la cucina napoletana autentica con piatti come la pizza margherita, la pasta alla genovese e il babà, lasciandoti deliziare dai sapori unici della gastronomia locale.
Con tre giorni ben pianificati, avrai solo assaporato una piccola parte delle meraviglie di Napoli. La città è un tesoro di cultura, arte e gastronomia, e ogni angolo offre un'esperienza indimenticabile.