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Damasco, la capitale della Siria, è una delle città più antiche al mondo ad essere abitata ininterrottamente. Questo la rende un vero e proprio museo a cielo aperto, dove il passato incontra il presente. Con oltre 4.000 anni di storia, Damasco ha visto fiorire civiltà come gli aramei, i romani, i bizantini e gli omayyadi. Oltre alla sua importanza storica, la città è anche il cuore culturale, economico e politico della Siria. Si trova nella parte sudoccidentale della Siria, alle pendici orientali del Monte Heron (Catena dell'Antilibano), è bagnata dal fiume Barada, nella fertile Oasi di El Ghuta, e conta circa 2.100.000 di abitanti. La città ha un clima mediterraneo, a luglio la temperatura si aggira intorno ai 27 °C e in gennaio scende a 8 °C. La piovosità annua media è di soli 235 mm e si concentra nei mesi invernali. Divisa in due dal fiume Berada la struttura della città, data la sua antichissima origine che risale al 2000 a.C., è caratterizzata dalla presenza di un centro storico, situato a sud, ancora parzialmente cinta di mura, con le moschee e i mercati più importanti, e i quartieri cristiano e druso; a nord si estende la città nuova, sede della maggior parte degli edifici governativi, degli ospedali, degli alberghi e delle fabbriche.
Damasco, nota per essere una delle città più antiche del mondo, vanta una storia che risale a oltre 4.000 anni fa. I primi insediamenti risalgono al periodo aramaico, e successivamente la città divenne un importante crocevia commerciale sotto l'influenza di diverse civiltà. Il suo nome antico, Anshukurraki, apparve già nei testi sumeri, testimoniando la sua lunga tradizione.
La posizione strategica della città, situata lungo antiche rotte commerciali che collegavano la Mesopotamia al Mediterraneo, ha reso Damasco un centro di potere per numerose civiltà, tra cui Egizi, Assiri, Babilonesi, e poi i Romani, che la fecero diventare una delle principali città della provincia di Siria. Durante l'Impero Romano, la città prosperò grazie alle sue infrastrutture avanzate, alle sue strade e alla sua importanza culturale.
Nel 635 d.C., Damasco cadde sotto il controllo degli Arabi musulmani e divenne la capitale del Califfato Omayyade nel 661 d.C. Questo periodo fu particolarmente significativo per la città, che raggiunse il suo massimo splendore sotto la dinastia Omayyade. Con la costruzione della Grande Moschea degli Omayyadi e numerosi altri edifici, Damasco divenne un importante centro religioso, politico e culturale del mondo islamico.
Dopo la caduta degli Omayyadi e il trasferimento della capitale a Baghdad sotto gli Abbasidi, la città perse parte della sua importanza politica, ma continuò a prosperare come centro culturale. Nel corso dei secoli successivi, Damasco passò sotto il controllo dei Crociati, dei Mongoli, dei Mamelucchi e, infine, degli Ottomani nel 1516. La città rimase parte dell'Impero Ottomano fino al 1920, quando passò sotto il mandato francese a seguito della Prima Guerra Mondiale. Damasco divenne la capitale della Siria indipendente nel 1946.
La Grande Moschea degli Omayyadi, conosciuta anche come la Moschea degli Omayyadi di Damasco, è uno dei siti religiosi più importanti del mondo islamico e uno dei monumenti più iconici della città. Costruita tra il 705 e il 715 d.C., è uno dei più antichi luoghi di culto musulmani ancora esistenti. La moschea è situata nel cuore della città vecchia, su un sito che ha una storia di culto millenaria: qui sorgeva un tempio romano dedicato a Giove, poi trasformato in una basilica cristiana dedicata a San Giovanni Battista, le cui reliquie sono conservate nella moschea stessa.
L'architettura della moschea è un esempio straordinario di arte islamica e omayyade, con un vasto cortile circondato da portici, tre minareti e una sala di preghiera sontuosamente decorata. I mosaici presenti all'interno del cortile e della sala di preghiera rappresentano paesaggi paradisiaci e sono considerati tra i più raffinati esempi di arte musiva islamica. È considerata il terzo luogo più sacro dell'Islam sunnita, dopo la Mecca e Medina, e attira pellegrini da tutto il mondo.
Il Palazzo Azem è un'opera architettonica magnifica, costruita nel 1749 dal governatore ottomano As'ad Pasha al-Azem come residenza privata. Situato vicino alla Grande Moschea degli Omayyadi, il palazzo è un esempio eccezionale di architettura ottomana e araba.
Il palazzo è noto per i suoi splendidi cortili interni, giardini, fontane e le sue elaborate decorazioni. Gli interni sono adornati con mosaici in marmo, soffitti decorati e mobili intarsiati che mostrano il lusso del XVIII secolo. Oggi, il Palazzo Azem ospita il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari, dove i visitatori possono ammirare oggetti tradizionali siriani, come costumi, utensili domestici e oggetti d'artigianato.
La Cittadella di Damasco è una delle più importanti fortificazioni della città e un esempio di architettura militare islamica. Costruita tra il XI e il XII secolo dai Selgiuchidi, la cittadella serviva come difesa contro le invasioni dei Crociati. Situata nella parte settentrionale della città vecchia, la cittadella è composta da alte mura fortificate, torri e bastioni che offrivano una difesa efficace contro gli attacchi nemici.
Durante il periodo di Saladino, la cittadella fu ulteriormente fortificata per resistere agli assedi crociati, e fu successivamente ampliata dai Mamelucchi e dagli Ottomani. Oggi, la cittadella è un sito archeologico di grande importanza storica.
Il Mausoleo di Saladino è uno dei luoghi più venerati di Damasco, situato vicino alla Grande Moschea degli Omayyadi. Costruito poco dopo la sua morte nel 1193, il mausoleo è dedicato a Saladino, il grande condottiero musulmano che riconquistò Gerusalemme dai Crociati durante la Terza Crociata.
Il mausoleo è una struttura semplice ma elegante, costruita in legno e marmo, e circondata da un piccolo giardino. Accanto al mausoleo originale, nel XIX secolo fu costruito un monumento commemorativo in marmo verde su iniziativa dell'imperatore tedesco Guglielmo II, durante la sua visita a Damasco.
La Cappella di Anania è uno dei luoghi cristiani più importanti di Damasco. Secondo la tradizione, fu in questo luogo che Anania, un discepolo di Gesù, battezzò Saulo di Tarso, che in seguito divenne San Paolo, uno dei più importanti apostoli del cristianesimo.
La cappella, situata nel quartiere cristiano di Bab Tuma, è costruita sopra le rovine di una chiesa bizantina. Al suo interno, si possono ammirare antiche icone e affreschi che raccontano la storia della conversione di San Paolo.
Il Museo Nazionale di Damasco è senza dubbio uno dei tesori culturali più importanti della Siria, nonché uno dei più significativi dell'intero Medio Oriente. Fondato nel 1919, il museo è stato progettato per preservare e raccontare la ricca e complessa storia della Siria, attraverso una straordinaria collezione di reperti archeologici che coprono oltre 10.000 anni di civiltà.
Situato lungo la strada che conduce al Monte Qasioun, il museo occupa un vasto complesso suddiviso in diverse sezioni, ciascuna delle quali è dedicata a un'epoca specifica della storia siriana: dalla preistoria ai tempi classici, fino all'epoca islamica. L'edificio stesso è un'opera d'arte, con una facciata ricostruita proveniente dal Palazzo di Qasr al-Hayr al-Gharbi, un antico palazzo del deserto risalente al periodo omayyade, che fu smontato e ricostruito all'ingresso del museo.
Il Museo Nazionale di Damasco è diviso in diverse sezioni che abbracciano le varie epoche storiche della Siria. Di seguito una descrizione approfondita delle principali aree espositive.
La sezione preistorica del museo offre un'incredibile panoramica delle prime civiltà umane in Siria, risalenti a circa 1,5 milioni di anni fa. Qui i visitatori possono ammirare utensili di pietra, reperti di insediamenti neolitici e prove delle prime forme di agricoltura, che testimoniano il ruolo cruciale della Siria come uno dei centri della rivoluzione neolitica. In questa sezione sono esposti strumenti in pietra, ossa di animali cacciati e modelli di abitazioni primitive che illustrano la vita quotidiana delle popolazioni preistoriche.
Questa sezione ospita uno dei reperti più straordinari del museo: le tavolette cuneiformi provenienti dal sito archeologico di Ebla, un'antica città situata a nord della Siria. Queste tavolette, risalenti al III millennio a.C., contengono scritture relative a commerci, trattati diplomatici e registri contabili, offrendo una testimonianza unica del sistema politico e commerciale del tempo.
Oltre alle tavolette di Ebla, la sezione preclassica comprende anche statue, gioielli e utensili di epoca amorrea, ittita e ugaritica, che raccontano l'evoluzione delle civiltà che abitarono la regione prima dell'arrivo dei greci e dei romani.
La sezione classica è dedicata all'epoca ellenistica, romana e bizantina. I visitatori possono ammirare magnifici mosaici, statue e rilievi provenienti da siti archeologici come Palmira, Apamea e Bosra. I mosaici presenti in questa sezione sono particolarmente impressionanti: illustrano scene mitologiche e di vita quotidiana e offrono uno spaccato della cultura e delle credenze religiose delle popolazioni che abitarono la Siria durante il dominio greco e romano.
Un punto culminante di questa sezione è la ricostruzione del Tempio di Bel di Palmira, uno dei templi più importanti del mondo antico, distrutto dall'ISIS nel 2015. I reperti e le statue provenienti da Palmira rappresentano la raffinatezza artistica e l'incredibile sincretismo culturale della città, che combinava influenze greche, romane e persiane.
La sezione islamica del museo offre una visione profonda dell'arte e della cultura islamica, con una particolare attenzione al periodo omayyade, abbaside, mamelucco e ottomano. Qui si possono ammirare ceramiche, tessuti, monete e manoscritti coranici di straordinaria bellezza.
Una delle sale più suggestive è quella dedicata agli affreschi di Qasr al-Hayr al-Gharbi, un palazzo del deserto costruito durante il periodo omayyade. Gli affreschi raffigurano scene di caccia e di vita di corte e sono considerati uno dei migliori esempi di pittura murale islamica.
Un altro pezzo forte della sezione islamica è una collezione di antichi manoscritti, tra cui uno dei più antichi Corani esistenti, scritti in calligrafia kufica su pergamena. Questi testi sacri testimoniano l'importanza della Siria come centro di diffusione della cultura islamica.
Oltre alle esposizioni interne, il Museo Nazionale di Damasco è famoso anche per il suo giardino, dove sono esposti numerosi reperti all'aperto. Tra questi, spiccano statue colossali provenienti da Palmira, stele funerarie e antichi sarcofagi romani. Il giardino del museo è un luogo perfetto per ammirare i resti monumentali della civiltà antica.
Il Museo Nazionale di Damasco rappresenta un simbolo dell'identità nazionale siriana. Con una collezione che abbraccia l'intera storia del paese, il museo racconta la storia di una terra che ha visto nascere alcune delle civiltà più antiche del mondo e che ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo della cultura e della religione.
Durante il conflitto siriano iniziato nel 2011, il Museo Nazionale ha chiuso per proteggere le sue preziose collezioni. Molti reperti sono stati messi in sicurezza, ma purtroppo alcuni siti archeologici del paese, come Palmira, hanno subito danni irreparabili. Tuttavia, nel 2019, il museo ha riaperto le sue porte al pubblico, come segno di speranza.
Il Museo Nazionale di Damasco è aperto al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 16:00, e chiuso il lunedì. Il biglietto d'ingresso è molto accessibile e offre ai visitatori la possibilità di trascorrere diverse ore esplorando una delle collezioni più ricche del Medio Oriente.
Per chi desidera una visita più approfondita, sono disponibili guide locali specializzate che possono spiegare i dettagli storici di ogni sezione del museo. È consigliabile dedicare almeno due o tre ore per apprezzare appieno la vastità e la ricchezza delle esposizioni.
Il Souq Al-Hamidiyah è il più grande mercato coperto di Damasco e uno dei più vivaci e affascinanti del Medio Oriente. Situato nella città vecchia, il souq è un intricato labirinto di negozi che vendono molti prodotti, dai tessuti ai gioielli, dalle spezie ai souvenir. Passeggiare per il souq è un'esperienza unica, con l'atmosfera colorata che evoca un passato lontano.
La Moschea di Sayyidah Ruqayya è una delle moschee più belle di Damasco, situata accanto alla Grande Moschea degli Omayyadi. Questa moschea è famosa per i suoi archi decorati, un esempio sublime dell'arte persiana. Il cortile, il portico e la cupola principale della moschea sono sobri ma eleganti, mentre l'interno della sala di preghiera è ricoperto da un incredibile lavoro di mosaico a specchio, che crea un effetto scintillante alla luce del sole.
La Madrasa Al-Adiliya è un'elegante scuola islamica costruita durante il periodo ayyubide e ospita la tomba del fratello di Saladino. La madrasa è famosa per la sua facciata finemente decorata e rappresenta uno dei migliori esempi di architettura islamica medievale. Non lontano si trova la Madrasa Zahiriyya, che ospita la tomba del sultano mamelucco Baibars, uno dei sovrani più importanti del Medioevo islamico.
Bab Tuma, o Porta di Tommaso, è uno dei quartieri più antichi e affascinanti di Damasco. Questo quartiere cristiano è noto per le sue strade strette e tortuose, le case tradizionali con cortili interni e le numerose chiese storiche. Tra le più importanti vi è la Chiesa di San Paolo, situata vicino alla Porta Est, che segna il luogo da cui, secondo la tradizione, San Paolo fuggì da Damasco.
La Via Recta è una delle strade più antiche e storiche di Damasco. Questa strada, che corre da est a ovest, è menzionata negli Atti degli Apostoli come la via in cui San Paolo risiedeva dopo la sua conversione al cristianesimo.
L'economia di Damasco è stata storicamente basata sul commercio, grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali tra l'Oriente e l'Occidente. Le tradizionali attività artigianali, come la produzione di broccati di seta, manufatti in rame, mosaici in madreperla e vetro soffiato, rivestono ancora oggi un'importanza significativa nell'economia locale.
Oltre all'artigianato, Damasco è anche un importante centro industriale, con fabbriche di tessuti, cemento, mobili, alimenti e abbigliamento. Le istituzioni educative, come l'Università di Damasco, svolgono un ruolo chiave nello sviluppo economico della città, formando professionisti in vari settori.
Il turismo ha sempre rappresentato una fonte importante di reddito per Damasco, grazie alla sua ricca storia e ai suoi numerosi siti culturali. Tuttavia, la guerra civile siriana ha avuto un impatto devastante sull'economia della città, causando la chiusura di molte attività commerciali e un forte calo del turismo internazionale.
Damasco, pur essendo la capitale della Siria, non è immune dagli effetti della guerra civile che ha sconvolto il paese dal 2011. Anche se alcune aree della città sono relativamente sicure, è essenziale essere consapevoli delle zone a rischio e seguire le indicazioni delle autorità locali e delle ambasciate.
Le aree periferiche di Damasco, in particolare quelle a nord-est e a sud della città, sono considerate ad alto rischio a causa della presenza di gruppi armati e di combattimenti. Tra le zone più pericolose ci sono i quartieri di Jobar e Ghouta orientale, che sono stati teatro di intensi scontri negli ultimi anni. È fortemente consigliato evitare di avventurarsi in queste zone senza la guida di esperti locali.
Il centro storico di Damasco, inclusi i quartieri di Bab Tuma (quartiere cristiano), Midan e il centro della città vecchia, sono considerati relativamente sicuri. Queste aree sono sotto il controllo del governo siriano e sono state meno colpite dai combattimenti rispetto ad altre parti del paese. In ogni caso, è importante restare aggiornati sulle condizioni di sicurezza prima di visitare la città e seguire le indicazioni delle autorità locali.
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Indirizzi utili
Ambasciata d'Italia a Damasco
Al Ayubi Street - P.O. BOX 2216
Tel - 00963 11 3338 338
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Ambasciata siriana
in Italia
Piazza dell'Ara Coeli 1
00186 Roma.
Tel - 06 6749801
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