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Situata lungo la costa settentrionale del Paese, sull'estuario del fiume Suriname, questa città è un vero crocevia di culture, architetture e tradizioni. Con una popolazione di circa 240.000 abitanti, rappresenta il cuore di questo piccolo Stato sudamericano, ricco di fascino e di storia coloniale.
La fondazione di Paramaribo risale alla metà del XVII secolo, durante il periodo coloniale europeo. Nel 1650, l'inglese Anthony Rowse fondò la città su ordine del governatore inglese Lord Francis Willoughby, ma la storia di Paramaribo è ben più complessa. Prima dell’arrivo degli europei, l’area era abitata da tribù indigene Arawak e Carib. La città cambiò più volte di mano nel corso del XVII secolo, passando tra gli inglesi, i francesi e infine gli olandesi, che ne fecero il centro amministrativo della colonia del Suriname.
Uno degli eventi più significativi nella storia della città è la firma del Trattato di Breda nel 1667, che assegnò Paramaribo e il Suriname ai Paesi Bassi in cambio di territori in America del Nord. Questo accordo segnò l'inizio di un lungo periodo di dominazione olandese, che lasciò un’impronta indelebile sulla città. Gli edifici in stile coloniale olandese, molti dei quali ancora ben conservati, conferiscono a Paramaribo un carattere europeo che si mescola alle influenze locali.
Il centro storico di Paramaribo è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2002 grazie alla sua eccezionale architettura coloniale. Camminare per le sue strade significa fare un viaggio nel tempo, circondati da edifici costruiti in legno e mattoni che testimoniano l'influenza olandese. L'ex Palazzo del Governatore, oggi sede del Presidente del Suriname, è uno degli esempi più rappresentativi di questo patrimonio.
Fort Zeelandia, una fortezza costruita dagli olandesi nel XVII secolo, è un altro simbolo della città e della sua storia coloniale. Oggi il forte ospita un museo che documenta la storia del Suriname, offrendo ai visitatori uno sguardo approfondito su come la città si sia sviluppata attraverso i secoli. Da non perdere anche il Museo Nazionale del Suriname, situato nel centro culturale della città, che raccoglie una vasta collezione di manufatti che raccontano la storia del Paese, dalla colonizzazione all'indipendenza ottenuta nel 1975.
Paramaribo è una delle città più diverse dal punto di vista culturale e religioso dell'intero continente sudamericano. Una passeggiata per la capitale permette di vedere moschee, chiese cristiane, templi induisti e sinagoghe coesistere in armonia. Un esempio emblematico è il tempio induista Arya Dewaker, con la sua architettura imponente e i dettagli, che si trova a poca distanza dalla Moschea Keizerstraat e dalla Sinagoga Neveh Shalom, quest'ultima una delle più antiche dell'America Latina.
Uno dei luoghi più affascinanti della città è la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la più grande costruzione in legno di tutta l'America. La cattedrale, costruita nel XIX secolo, è un capolavoro di ingegneria e architettura, con una struttura interamente in legno che ha resistito alla prova del tempo.
Paramaribo non è solo il centro politico e culturale del Suriname, ma è anche il suo cuore economico. Il porto di Paramaribo è uno dei più attivi della regione, da cui partono le principali esportazioni del Paese: bauxite, riso, zucchero e legname. La bauxite, in particolare, rappresenta una delle principali risorse naturali del Suriname, e la città è sede di numerose industrie che lavorano questo minerale per la produzione di alluminio.
Accanto all'industria della bauxite, Paramaribo ospita fabbriche di tessuti, calzature, cemento e alimenti, che contribuiscono a rendere la città un importante centro industriale della regione.
Nel 1968 fu fondata l'Università del Suriname, un'importante istituzione accademica che ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo culturale e scientifico del Paese. L'università si trova nella capitale e offre corsi in diverse discipline, dalle scienze umane alle scienze naturali.
La cucina locale è un vero e proprio crogiuolo di sapori, influenzata dalle tradizioni africane, indiane, indonesiane, cinesi e olandesi. I piatti tipici includono il pom, un piatto a base di pollo e radici di tayer, e il roti, una sorta di pane piatto accompagnato da curry di pollo o verdure.
Il mercato centrale di Paramaribo è il luogo ideale per provare il cibo locale, con bancarelle che offrono frutta, pesce, spezie e piatti tradizionali preparati al momento. Per chi desidera esplorare sapori più esotici, i ristoranti della città offrono un'ampia scelta di cucine internazionali, dalla cinese all’indiana, passando per la cucina creola e giavanese.
Come in molte altre città del mondo, è importante conoscere le aree più sicure e quelle da evitare quando si visita Paramaribo. Il quartiere di Palm Garden (Palmentuin) è noto per essere una zona poco sicura, specialmente durante la notte, ed è generalmente sconsigliato avventurarsi da soli in quest'area. Anche se Paramaribo è una città relativamente tranquilla, è comunque raccomandabile evitare di uscire dopo il tramonto nelle zone meno frequentate o poco illuminate.
Tuttavia, ci sono molte altre aree della città che sono sicure e accoglienti per i turisti. Il centro storico, con le sue attrazioni turistiche, è generalmente più sicuro. Inoltre, le aree vicine alle principali attrazioni culturali come la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, Fort Zeelandia e il Mercato Centrale sono più sicure.
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