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Situata nella parte settentrionale del paese, Tripoli conta 2.000.000 abitanti. Sorge in mezzo ad una fertile oasi intorno al suo porto, chiuso a ovest da una breve penisola, dove ha sede la città araba antica (Medina Ghedima) dal contorno pentagonale, con le strade tortuose e gli animatissimi sùq, alla quale si accede attraverso un’antica porta (suq el Mushir). Attorno a questo nucleo si estendono i quartieri moderni, che risalgono in gran parte all'epoca coloniale italiana, caratterizzati da ampi viali alberati irraggianti verso sud-ovest e sud-est e circondati da mura. La città riceve i prodotti della regione agricola circostante (olive, agrumi, tabacco). Le sue attività economiche sono costituite da pesca, tessitura di tappeti, concia delle pelli e spedizione di frutta, olio e pesce.
La storia di Trípoli si presenta strettamente legata a quella degli imperi che successivamente l'hanno occupata durante i secoli. I cartaginesi, controllarono la colonia come un posto strategico orientale prima che Cartagine diventasse un possedimento romano. Questi occuparono Trípoli per più di cinquecento anni.
Fece parte dell'Impero Bizantino tra il 533 e il 642, anno in cui fu presa dagli Arabi che ne fecero un notevole centro di cultura, introducendo l'Islam e riformando l'infrastruttura della città. Con l'eccezione di un breve periodo in cui fu presa dai normanni siciliani, gli arabi rimasero a Trípoli fino al secolo XVI. In questo secolo, nel contesto della rivalità tra gli arabi e l'impero spagnolo, la città fu presa dagli spagnoli, ma nel 1551 cadde in mano dei Turchi.
Sotto dominio turco, la città fu conosciuta come Tarablus al-Gharb (Trípoli occidentale), per distinguerla dalla città con lo stesso nome ubicata nel Libano. La presenza ottomana fu l'ultima nella città e, alla fine, quella di maggiore influenza. In quel periodo si stabilirono numerose rotte commerciali transahariane e diverse strade di pellegrinaggio a La Meca.
Nel 1911 la città cadde in mano italiana.
Con l'indipendenza della Libia in 1952, la città si trasformò in una delle due capitali della nazione, l'altra era Bengasi, e nel 1970, con l'istituzione della Repubblica, Trípoli fu designata unica capitale. Il processo di industrializzazione della città, e di tutto il paese, si è verificato a partire da 1959, quando si scoprì il petrolio.
(Va ricordato che le descrizioni dei monumenti sono precedenti l'inizio della guerra in corso in Libia, in che stato sono ora non ci è dato sapere).
Il Museo Jamahiriya di Tripoli, situato nell'antico palazzo del governo italiano, è uno dei più importanti musei del Nord Africa. Con le sue 47 gallerie che coprono un'ampia varietà di epoche storiche, il museo offre un'immersione completa nella ricca e complessa storia della Libia. Il piano terra del museo è senza dubbio il più interessante. Qui, i visitatori possono ammirare una delle più belle collezioni di arte classica del Mediterraneo, con reperti che risalgono all'epoca ellenistica e romana. Tra le opere più importanti, si possono trovare sculture, mosaici e vasellame di inestimabile valore.
Salendo ai piani superiori, il museo presenta diverse sezioni dedicate all'arte e alla cultura islamica. Di particolare interesse sono le sale che ospitano manoscritti coranici, ceramiche e gioielli risalenti all'epoca d'oro della civiltà islamica in Libia. Il museo dedica anche spazio alla storia più recente della Libia, con sezioni dedicate alla resistenza contro il colonialismo italiano e al governo rivoluzionario di Muammar Gheddafi. In queste sale, i visitatori possono trovare fotografie, documenti e oggetti che raccontano le lotte e le aspirazioni del popolo libico.
un labirinto di vicoli acciottolati, profumi speziati e mercanti ambulanti, è un luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, la Libia di un tempo sopravvive con il suo ritmo tranquillo nel fare affari e i suoi rituali immutati nei secoli. Varcando le antiche mura, ci si immerge in un'atmosfera d'altri tempi. I mercati brulicano di attività, con venditori che offrono di tutto, dalle spezie colorate ai tappeti intricati, dai gioielli scintillanti ai manufatti artigianali. Le case private, con le loro porte di legno ornate e i cortili nascosti, raccontano storie di generazioni passate. Le moschee, con i loro minareti svettanti, diffondono il richiamo alla preghiera, scandendo il ritmo della giornata. Passeggiare per la Medina è un'esperienza sensoriale unica. I profumi di spezie, tè e caffè si mescolano al canto degli uccelli e al vociare della gente. Il sole, che filtra tra i vicoli stretti, crea un gioco di luci e ombre suggestive. I bambini che giocano per strada e gli anziani che sorseggiano il tè nei caffè all'aperto completano il quadro di una vita autentica e semplice.
La Medina di Tripoli è un luogo da scoprire con calma, perdendosi tra i vicoli e lasciandosi guidare dalla curiosità. Ogni angolo nasconde un tesoro, sia esso un'antica moschea, un negozio di artigianato o un semplice cortile fiorito. È un luogo dove il tempo scorre lento, dove ci si può perdere nei propri pensieri e assaporare la vera essenza della Libia.
riccamente decorata fu aperta negli anni Trenta del Settecento ed è ancora la più grande moschea della medina. Dotata di un bel minareto ottagonale costruito in stile ottomano, mentre le cinque porte che conducono alla sala di preghiera hanno alcune decorazioni floreali di ottima fattura scolpite nel legno. Questi sono considerati alcuni dei migliori esempi di lavorazione del legno in Libia. La sala di preghiera è coperta da quasi 30 cupole.
è un imponente monumento romano che testimonia la gloriosa storia della città. Costruito tra il 163 e il 164 d.C. per celebrare le vittorie dell'imperatore Marco Aurelio e del suo co-reggente Lucio Vero, l'arco è l'ultimo residuo rimasto dell'antica città romana di Oea. L'arco è un esempio magnifico di architettura romana. I bassorilievi che adornano le facciate raffigurano scene di battaglie, sacrifici e processioni, offrendo uno spaccato della vita nell'antica Roma. L'Arco di Marco Aurelio è un simbolo importante della storia e della cultura di Tripoli. La sua presenza testimonia il ricco passato romano della città e la sua influenza sulla cultura mediterranea. Di notte, l'arco si illumina con un effetto suggestivo che fa rivivere il dettaglio dei bassorilievi e crea un'atmosfera magica. La luce che avvolge il monumento lo rende ancora più imponente e affascinante, trasportando i visitatori in un'epoca lontana.
noto anche come Al-Saraya al-Hamra, è una testimonianza vivente della storia affascinante di Tripoli, risalente all'epoca romana e successivamente restaurato e ampliato nei secoli XIV e XVI. Questa imponente fortezza, a lungo considerata il cuore del potere in Tripolitania, ha attraversato epoche e si è trasformata in una maestosa cittadella che incanta i visitatori con il suo labirinto di cortili, vicoli e antiche dimore.
Con una superficie totale di circa 13.000 metri quadrati, il castello abbraccia la storia nelle sue mura difensive e ospita il Museo Archeologico. L'area del museo è un tesoro di sculture e mosaici di Zliten, regalando ai visitatori uno sguardo dettagliato sulla ricchezza artistica e culturale dell'antica Tripoli. Ogni pietra, ogni passo attraverso i suoi cortili, è un viaggio nel tempo, rivivendo gli eventi e le trasformazioni che hanno definito la città nel corso dei secoli. Il Castello Rosso non è solo un monumento di pietra, ma una custode di segreti e racconti intrisi di storia. La sua presenza maestosa è una testimonianza di una città che ha resistito al passare del tempo, trasformandosi ma mantenendo la sua autenticità. Attraversare le soglie del castello significa immergersi nelle epoche passate, unendo il presente alle radici profonde di Tripoli.
Fulcro del centro e una delle piazze più belledi Tripoli, dove la medina incontra le strade trafficate della moderna città. Illuminata di notte, sempre affollata di giorno e conosciuta anche con il nome di Martyrs Square. Dinotrevole interesse turistico anche; la moschea Draghut, l'ex cattedrale cattolica trasformata in nell'elegante moschea Masjed Jamal Abdel Nasser, la Moschea Gurgi ad ovest dell'Arco di Marco Aurelio, fu costruita nel XIX secolo ed è stata l'ultima moschea costruita a Tripoli dai Turchi. Anche se piuttosto piccola, il suo interno è il più bello della città.
Zone da Evitare
In generale, è consigliabile evitare l'intera città di Tripoli, in quanto la situazione di sicurezza può cambiare rapidamente. Tuttavia, alcune aree sono particolarmente pericolose:
Sud di Tripoli: Quartieri come Abu Salim e Qasr Bin Ghashir sono noti per essere teatro di scontri tra milizie rivali. Anche se le condizioni possono variare, queste zone rimangono altamente instabili.
Strada dell’Aeroporto: Questa strada ha visto numerosi conflitti e rimane una zona pericolosa, soprattutto di notte. Le aree circostanti l'aeroporto internazionale di Tripoli sono spesso contese dalle fazioni armate.
Sobborghi Orientali: Le aree come Tajoura e Suq al-Juma sono anch'esse soggette a violenze occasionali e conflitti tra milizie.
Zone Relativamente Sicure
Sebbene Tripoli sia generalmente considerata insicura, ci sono alcune aree che sono relativamente più stabili, ma questo non significa che siano esenti da rischi:
Centro di Tripoli: Aree come il distretto di Bab al-Aziziya e il lungomare sono considerate relativamente sicure, ma rimangono sotto stretta sorveglianza e possono essere soggette a tensioni improvvise.
Janzour: Situato a ovest della città, Janzour è uno dei quartieri che ha visto meno conflitti rispetto ad altre parti della città. Tuttavia, la situazione può cambiare, e la vigilanza è sempre necessaria.
Zona Verde (Green Zone): La "Zona Verde" a Tripoli, che comprende alcune ambasciate e edifici governativi, è meglio sorvegliata e relativamente più sicura. Tuttavia, l'accesso è limitato e la sicurezza rimane una preoccupazione costante.
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