√ Africa flora e fauna

L'Africa ha conservato, più d'ogni altra parte del mondo, il suo patrimonio vegetale e faunistico originario. L'intervento degli uomini, specie degli Europei, ha si impoverito e ridotto tale patrimonio, ma non lo ha snaturato o alterato in modo irrimediabile.
Il rivestimento vegetale ricalca abbastanza regolarmente le zone climatiche tipiche dell'Africa, e anzi contribuisce a definirle. La foresta equatoriale si estende dal golfo di Guinea al bacino del Congo, per cedere a est alle foreste e ai pascoli di montagna che caratterizzano le alte terre dell'Africa orientale. È l'elevata piovosità, unita alle alte temperature e all'umidità, che favorisce lo sviluppo della foresta equatoriale: una formazione densa, caratterizzata da un ciclo vegetativo continuo, da una grandissima varietà delle essenze, tipicamente distribuite su diversi piani, dal fitto sottobosco ai giganteschi alberi di 60 m e più. È questo l'ambiente più repulsivo alla vita dell'uomo. La sua fauna è costituita da una grande varietà di insetti, rettili, uccelli e scimmie. I grandi fiumi sono la più agevole via di penetrazione all'interno della foresta ed è lungo il loro corso che si è estesa l'esplorazione delle parti più interne dell'Africa nera.
A nord e a sud la foresta pluviale trapassa nella savana: una formazione di alte erbe e cespugli, alternata a lembi forestali, specie lungo i corsi d'acqua (foreste a galleria). L'alternarsi di una stagione asciutta sempre più lunga procedendo verso i tropici, produce il passaggio a un ambiente vegetale più arido, e causa le migrazioni stagionali dei grandi mammiferi che popolano le savane: sia gli erbivori (gazzelle, zebre, antilopi, gnu, giraffe, ecc), sempre alla ricerca di pascoli freschi, sia i carnivori predatori (leoni, leopardi, iene, pantere). Le zone umide sono qui le sedi preferite di elefanti, ippopotami, rinoceronti, bisonti. Insomma le savane sono un grande giardino zoologico naturale della Terra, per la cui protezione sono stati istituiti grandi parchi naturali, come quelli del Kenya, dell'Uganda, della Tanzania, del Sudafrica. Alle savane arborate fanno seguito, procedendo verso il tropico del Cancro, le più aride savane arbustive ad ampi spazi erbosi, aridi durante i lunghi mesi estivi, che rinverdiscono improvvisamente durante la breve stagione delle piogge. Nell'emisfero nord queste formazioni trapassano nella fascia della steppa predesertica, detta Sahel (cioè riva, spiaggia), che si affaccia al desolato mare di sabbie e pietre del Sahara. L'avanzare del deserto, favorito anche dalla pratica dell'agricoltura a zappa e dell'allevamento, e il ripetersi sempre più frequente di annate prive di pioggia, rendono qui particolarmente precaria la vita degli uomini, con spaventose carestie che hanno fatto del Sahel la terra della fame e della morte. La steppa arida è presente anche nel Corno d'Africa, lungo le fasce costiere dell'Eritrea e della Somalia. Nei deserti la vegetazione è presente solo dove affiorano falde acquifere: tipiche sono le oasi, contrassegnate da verdi palmizi. La fauna delle steppe e dei deserti è più povera e riguarda specie che si sono adattate ai climi estremamente aridi: rettili, mammiferi predatori (fra i quali la iena e lo sciacallo), uccelli rapaci (avvoltoi). Il cammello e il dromedario, addomesticati, sono prezioso ausilio ai pastori nomadi. Nell'emisfero australe, alla savana arborata succede verso sud un'ampia fascia di boscaglie xerofile alternate a praterie aride, che si estende all'intero bacino dello Zambesi fino ai margini degli altipiani orientali. La savana arbustiva si ripresenta a cavallo del tropico del Capricorno, per trapassare alle steppe desertiche nel bacino del Kalahari e al deserto vero e proprio lungo le desolate coste della Namibia. Foreste xerofile e pascoli montani si alternano sull'altopiano etiopico, mentre sulle pendici delle massime vette (Kilimangiaro, Ruwenzori, Kenya) si hanno interessanti formazioni vegetali, ricche di essenze endemiche, disposte per fasce altimetriche. Il quadro della vegetazione africana è completato dalle formazioni di tipo mediterraneo che, sia pure con specie e forme diverse, interessano le due estremità del continente, la zona del Capo e la catena dell'Atlante, con foreste di lecci e di pini d'Aleppo.