Dati viaggio
- Periodo dal 3 al 19 di agosto
- Durata 15 giorni
- Viaggio aereo con
United Airline - ed in auto con Jeep Grand cherokee noleggiata con Dollars
- Mappa del diario di viaggio
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Il nostro viaggio negli Stati Uniti e in Canada inizia come un sogno a febbraio. Solitamente siamo ritardatari cronici, ma questa volta decidiamo di organizzare tutto con largo anticipo. Dopo varie discussioni, scegliamo di esplorare la costa est, anziché quella ovest, per motivi di tempo. Passiamo serate a pianificare: prenotiamo il volo, l'hotel a New York per i primi quattro giorni, escursioni, e compiliamo online l'ESTA, obbligatorio per entrare negli Stati Uniti. Finalmente arriva il 3 agosto e siamo pronti a partire. In 16 giorni attraverseremo nove stati americani (New York, Connecticut, Massachusetts, New Hampshire, Maine, Pennsylvania, Maryland, Delaware e New Jersey) e due province canadesi (Quebec e Ontario).
Atterriamo a New York, aeroporto di Newark, dopo uno scalo a Bruxelles. Siamo accolti da una spiacevole sorpresa: le nostre valigie sono rimaste in Belgio. Dopo un rapido confronto con il personale della compagnia aerea, ci assicurano che arriveranno il giorno successivo. Prendiamo la navetta prenotata in anticipo e raggiungiamo l’hotel Edison, vicino a Times Square. Nonostante la stanchezza, facciamo una breve passeggiata nei dintorni per immergerci nell’energia della città. Scopriamo subito quanto sia cara New York: la nostra prima cena ci costa ben 70 dollari a testa!
La città appare vibrante, con le sue luci e la folla di turisti e newyorkesi che popolano Times Square anche a tarda sera. Nonostante la stanchezza, ci prendiamo un momento per fotografare la piazza iconica prima di tornare in hotel a riposare per la giornata successiva. L'atmosfera è elettrica: ogni angolo sembra raccontare una storia e invita a scoprire di più.
La giornata inizia con una piccola delusione: le valigie, attese con ansia, non sono ancora arrivate. Decidiamo quindi di acquistare alcune magliette per affrontare il caldo intenso di New York. Dopo una colazione costosa, come spesso accade in questa città, ci prepariamo per un’intensa giornata di esplorazioni.
La prima tappa è il celebre Brooklyn Bridge, che attraversiamo a piedi. La passeggiata è un’esperienza unica, con il vento che accarezza il viso e una vista spettacolare sullo skyline di Manhattan che si staglia all’orizzonte. Arrivati nel distretto di Brooklyn, ci immergiamo nel suo fascino caratteristico, camminando lungo le sue strade pittoresche e il lungomare. Qui, un vivace mercatino delle pulci cattura la nostra attenzione: tra oggetti vintage, libri e artigianato locale, troviamo piccoli tesori che ci fanno sentire meno turisti e più esploratori.
Dopo aver pranzato con un panino comprato in un chiosco vicino al ponte, scopriamo una curiosa legge locale: a New York è vietato fumare sotto i ponti, una di quelle regole che rendono la città unica e inaspettata.
Nel pomeriggio torniamo a Manhattan per visitare il Museo dell’11 settembre e il memoriale di Ground Zero. L’esperienza è profondamente toccante. Il memoriale, con le sue cascate senza fine, invita al silenzio e alla riflessione. Il museo, invece, colpisce per l’intensità emotiva: oggetti personali, testimonianze e reperti storici raccontano il tragico evento del 2001, lasciando un’impronta indelebile nei nostri cuori.
La giornata si conclude con una cena in un ristorante vicino al nostro hotel, Buffalo Wild Wings, famoso per le sue alette di pollo. Anche se non tutti amiamo il pollo, troviamo comunque ottimi panini e una birra perfetta per rilassarci dopo una giornata così ricca di emozioni.
Il mattino inizia con un sospiro di sollievo: finalmente le nostre valigie sono arrivate! Dopo una colazione veloce, ci dirigiamo verso una delle mete più attese del viaggio, la Freedom Tower. Avevamo prenotato la visita in anticipo sul sito "Il mio viaggio a New York", risparmiandoci così la lunga fila per l'ingresso. L’esperienza inizia già in ascensore, dove le pareti interattive proiettano la vista che si ha all'esterno. Una salita che è già uno spettacolo, preludio della vista mozzafiato che ci aspetta in cima.
Dall'osservatorio della Freedom Tower, lo skyline della città si dispiega davanti ai nostri occhi. La sensazione è unica, un misto di vertigine e meraviglia. Scattiamo foto a non finire, cercando di catturare ogni dettaglio di quel panorama impagabile. Per chi lo desidera, è possibile noleggiare un tablet con funzione di guida turistica, ma noi preferiamo esplorare a modo nostro.
Terminata la visita, ci dirigiamo verso il vicino quartiere finanziario di Wall Street. Passeggiamo tra i grattacieli e ammiriamo il celebre toro di bronzo, simbolo di forza e ottimismo. La tappa successiva è Chinatown, un quartiere che suscita opinioni contrastanti: per alcuni affascinante nella sua caoticità, per altri deludente a causa della confusione e della scarsa cura degli spazi. Dopo un breve giro, ci spostiamo verso Little Italy, che ci conquista immediatamente. Le stradine curate, l’atmosfera accogliente e i ristoranti autentici ci fanno sentire un po’ a casa. Ci fermiamo in una pizzeria e gustiamo una pizza sorprendentemente buona, un piccolo angolo d’Italia nel cuore di New York.
Nel pomeriggio esploriamo Soho, il quartiere dello shopping per eccellenza. Le sue vetrine eleganti, le boutique raffinate e l’architettura iconica ci affascinano. È piacevole passeggiare tra le sue strade, cogliendo l’essenza cosmopolita della città.
La giornata si conclude quasi per caso in un ristorante panoramico vicino a Times Square. La cena è deliziosa, e la vista semplicemente indimenticabile.
Il quarto giorno a New York lo dedichiamo alla scoperta di Central Park, nonostante una pioggia insistente che ci accompagna per tutta la giornata. Questo polmone verde nel cuore della città è una vera oasi di pace, un rifugio dal frenetico ritmo urbano. Ci avventuriamo lungo i suoi sentieri alberati, esplorando i punti più iconici come il romantico Bow Bridge e la suggestiva Bethesda Fountain. Non mancano le soste davanti ai due laghi principali e allo zoo del parco, dove la natura e la città si fondono in un equilibrio perfetto.
Lungo il percorso, ci imbattiamo in bancarelle che vendono souvenir di ogni tipo e in artisti di strada che, con la loro musica e i loro spettacoli, regalano un po’ di colore a una giornata grigia. In estate, Central Park diventa ancora più vibrante grazie ai concerti all’aperto, ma anche sotto la pioggia il suo fascino rimane inalterato.
Nel tardo pomeriggio, torniamo in hotel per prepararci a un’esperienza che abbiamo prenotato in anticipo: l’aperitivo panoramico sulle torri di New York. Il punto di ritrovo è proprio di fronte al nostro hotel, da cui partiamo per un’avventura che ci porterà a scoprire la città da prospettive mozzafiato.
La prima tappa è nel quartiere di Brooklyn, raggiungendo una torre oltre il Queensboro Bridge. Da qui, lo skyline di Manhattan si staglia in tutta la sua bellezza, con i grattacieli che sembrano dipinti sul cielo. La seconda torre, situata proprio di fronte all’Empire State Building, ci regala una vista ancora più spettacolare, con la possibilità di ammirare il simbolo per eccellenza di New York da una posizione privilegiata. Infine, raggiungiamo la terza torre: sebbene meno impressionante delle altre, offre comunque scorci unici e irripetibili sulla città.
Al mattino del quinto giorno del nostro viaggio, finisce la visita di New York ed inizia il giro tra gli stati del New England e il Canada. Ci spostiamo dal centro città, con una navetta prenotata la sera prima in hotel, per tornare all'aeroporto di Newark, si perchè è li che abbiamo noleggiato un auto. Abbiamo optato per questa soluzione perchè New york è davvero caotica e ci evita di noleggiare anche una specie di Telepass, (circa 200 dollari) obbligatorio per i pagamenti del pedaggio nei tunnel e su alcuni ponti della città. Ritiramo da Dollar Car Rental, l'auto che abbiamo noleggiato per i prossimi 11 giorni (Jeep Gran Cherokee) e partiamo per arrivare all'Acadia National Park prima tappa del nostro giro, anche se lungo il tragitto faremo delle soste intermedie.
Dunque partiamo per il Maine, il primo tratto di strada che percorriamo è interamente autostradale. Attraversiamo senza fermarci gli stati del Connecticut, del Massachusetts e la zona costiera del New Hampishire, (eccezion fatta per due soste per mangiare un boccone in quello che in Italia chiameremmo autogrill), ed entriamo verso sera nel Maine, cerchiamo su internet una località sulla costa dove fermarci per la notte, la nostra scelta cade su Kennebunkport, un paesino sull'oceano che sembra uscito da una fiaba. Alloggiamo al The lodge at turbat's creek un pò distante dal centro del paese.
Alla sera facciamo un giro in centro per fare una visita veloce e trovare un ristorante per cenare, scegliamo l'Alisson's Restaurant & Pub, che ha la particolarita di essere gestito da sole donne. Nel menù oltre a un ottima birra troviamo piatti e panini con l'aragosta (Lobster in Inglese), vera specialità del Maine che si può gustare a prezzi ragionevoli in tantissimi ristoranti lungo tutta la costa dello stato. Al mattino prima di partire facciamo ancora un giro in centro paese per visitare Kennebunkport, che è davvero incantevole, anche se in un paio d'ore si vede tutto quello che c'è da vedere.
Lasciamo Kennebunkport verso le 10 del mattino, però fino all'Acadia National park non seguiamo più l'autostrada ma la strada litoranea che corre sulla costa, vogliamo vedere le bellezze che si possono trovare percorrendo questa strada, facciamo una breve sosta alla vicina Goose Rocks Beach, poi un breve giro della penisola di Biddeford Pool e proseguendo ci fermiamo a pranzare a Old Orchard Beach, oviamente pranzo a base di aragosta.
Qui siamo piacevolmente sorpresi da questa località di mare, frequentatissima, sembra di essere sulla riviera romagnola, non pensavamo di trovare posti del genere a queste latitudini. Da qui andiamo direttamente a Portland, dove ci fermiamo per dormire, alloggiamo al Clarion Hotel Airport, un pò vecchiotto e fuori dal centro città ma tutto sommato abbastanza economico. Portland è una città abbastanza piacevole e vivace.
Sul lungo mare e zone limitrofe ci sono parecchi locali molto frequentati dagli abitanti. Quindi su uno dei moli del porto ceniamo e passiamo una piacevole serata. Portland meriterebbe di restarci un giorno in più per visitarla.
Partiamo alla volta di Bar Arbour, (che è il centro principale dell'Acadia national park), non seguendo la strada principale ma fermandoci quà e là per vedere le bellezze della costa. Ci fermiamo a Rockland per pranzare, e nel primo pomeriggio partiamo per Bar Arbour, dove arriviamo verso sera. Trovare un posto per dormire si rivela più complicato del previsto, essendo un posto molto turistico gli hotel, almeno da quello che risulta su internet sono quasi tutti pieni.
Quindi facciamo alla vecchia maniera, scendiamo dalla macchina e chiediamo direttamente.
Troviamo un modesto motel (Anchorage motel) e per noi va benissimo, visto che d'altro non c'è niente. Dopo esserci sistemati facciamo un giro nel piccolo ma molto caratteristico centro di Bar Arbour.
Il giorno seguente visitiamo il Mount Desert, la parte più alta di tutta l'isola, ci hanno consigliato di andare a vedere l'alba ma bisogna alzarsi alle 4 del mattino e ci sembra un pò troppo. La vista che si ha dal monte è davvero spettacolare, si può vedere quasi tutta l'isola. Scendendo facciamo un altra strada per tornare a Bar Arbour, che ci porta a vedere altri scorci di questo bellissimo posto.
Al pomeriggio al porto di Bar Arbour prenotiamo (per il giorno dopo) tra le molte escursioni che si possono fare, una in barca che parte da Northeast Harbor (altra località del parco). Dalla barca si vedono dei panorami spettacolari che dalla terra ferma non si vedono. In questa escursione conosciamo due signore che ci consigliano di visitare Quebec City, il nostro itinerario non comprendeva questa città ma Montreal, comunque seguiremo il loro consiglio, anche se comporta un aumento del chilometraggio e qualche tirata con la macchina che non avevamo preventivato.
La strada che facciamo per arrivare a Quebec city, passa per posti davvero molto belli anche per questo ne è valsa la pena modificare il nostro percorso. Appena arrivato cerchiamo e troviamo su internet un grazioso hotel in centro (Au Petit Hotel).
La città è decisamente bella con un centro storico pedonale molto carino, con molti locali e ristoranti. Da vedere, anche perchè è una delle principali attrattive della città, quello che sembra un castello ma in realtà è un hotel, l'Hotel Château Frontenac, anche perchè è impossibile non vederlo, domina su tutta la città. Nonostante sia piccola e in un giorno si vede tutto quel che c'è da vedere, ne è valsa la pena deviare dal nostro percorso per vedere questa città.
Partiamo alla volta delle cascate del Niagara, una delle tappe del nostro viaggio, oggi è un giorno di trasferimento, facciamo solo una breve sosta a Montreal, città che nelle nostre previsioni era una tappa del nostro viaggio.
Non ci pentiamo di aver scelto Quebec city tralasciando Montreal, che è una tra le tante città moderne degli Stati Uniti e Del Canada, con molti palazzi. Lasciata Montreal prendiamo l'autostrada e ci dirigiamo verso le cascate del Niagara, ma durante il tragitto ci fermiamo in una località sul lago Ontario, Cobourg. Non sappiamo se questa cittadina scelta tra alcune su internet possa offrire qualche cosa per il turismo, noi siamo solo di passaggio e quando arriviamo verso sera sembra una città fantasma.
Qui come in quasi tutti i centri che abbiamo visitato (specialmente quelli più piccoli), chiudono tutti (bar e ristoranti) molto presto, e dopo le nove si fa fatica a trovare un locale aperto per mangiare qualcosa. La cosa più singolare che troviamo in questo posto, è il nostro hotel (The King George Inn), che e stato ricavato da una vecchia prigione, infatti la nostra camera e una vecchia cella.
Oggi arriviamo alle cascate del Niagara, ma prima ci fermiamo a Toronto per vedere il quartiere delle distillerie, e poi nel caotico traffico di Toronto prendiamo la strada che ci porta alle cascate. Parcheggiata la macchina saliamo sulla Skylon Tower, dopo aver acquistato il biglietto, per ammirare questo spettacolo della natura dall'alto.
A mio parere soldi spesi bene. Avremmo voluto prendere uno di quei battelli che vanno fin sotto le cascate, ma non avendolo prenotato precedentemente, qui non si trova posto, quindi ci limitamo ad una visita dalla terra ferma (lato canadese). Rientrati negli Stati uniti ci fermiamo a Dunkirk sul lago Erie per la notte.
Dal Clarion hotel di Dunkirk prenotiamo una camera in una casa Amish nei pressi di Intercourse, villaggio Amish. Ripartiamo dunque e dopo alcuni chilometri entriamo in Pennsylvania, per arrivare a Lancaster (capoluogo della contea dove si trovano i villaggi Amish) ci sono ancora parecchi chilometri. La Pennsylvania, nella parte nord è coperta da foreste per chilometri, poi nella parte meridionale, un estensione di campi coltivati a perdita d'occhio.
Qui si trova la Amish County. Arrivati dalla famiglia che ci ospita, resto un pò deluso visto che la casa è dotata di ogni confort, gli Amish sono famosi per vivere ancora come nel 1800, ma questi hanno proprio tutto. La cena che abbiamo inclusa nella prenotazione invece riserva qualche sorpresa in più, è tutta base dei prodotti genuini che producono loro. Il giorno seguente fino al primo pomeriggio restimo a vedere le comunità Amish e a fare qualche foto, anche se loro non vogliono essere fotografati.
Lasciamo Lancaster per dirigerci verso Washington dove arriviamo in serata.
Alloggiamo al Beacon Hotel & Corporate Quarters, ci accorgiamo subito come ci dirà poi l'impiegato dell'hotel che la capitale è molto cara, 50 dollari per un solo giorno di parcheggio. Anche l'hotel e piuttosto caro, ma è sempre tra i più economici che abbiamo trovato, oltretutto non molto lontano dalla Casa Bianca e dal centro.
Della capitale ci limitiamo a visitare il National mall, che comprende tutti i monumenti principali, tra i quali; il Lincoln memorial il Campidolio, oltre a parecchi musei e gallerie, che purtroppo per mancanza di tempo abbiamo deciso di non visitare, vogliamo fare un paio di giorni al mare per riposarci un pò del lungo viaggio, (noi l'abbiamo fatto in 15 giorni ma sarebbe meglio prendersi almeno una settiamana in più per un giro così lungo).
Lungo la strada per ritornare a New York, ci fermiamo un paio di giorni sulla costa a sud della grande mela, più precisamente ad Ocean City nel New Jersey. Cittadina balneare indicata per famiglie, che ha la singolarità di aver bandito l'alcol dal suo territorio, quindi se alla sera volete bervi una birretta, oppure fare una buona cena a base di pesce bevendo una bottiglia di vino non venite qui, (abbiamo dovuto berci una coca con una squisita aragosta).
Il nostro viaggio si conclude con il volo di ritorno da Newark. Nonostante qualche inconveniente, come lo smarrimento dei bagagli, torniamo a casa con il cuore pieno di ricordi. Gli Stati Uniti e il Canada ci hanno regalato esperienze indimenticabili, panorami mozzafiato e incontri speciali. Questo viaggio non è stato solo un itinerario turistico, ma un'avventura che ci ha arricchito profondamente.
Guardando indietro, ci rendiamo conto di quanto questo viaggio sia stato intenso e variegato. Dalle metropoli vivaci come New York e Montreal ai paesaggi naturali dell'Acadia e delle cascate del Niagara, ogni tappa ci ha offerto qualcosa di unico. Se dovessimo rifarlo, ci prenderemmo più tempo per esplorare alcune località con calma, ma siamo grati per ogni momento vissuto. Non vediamo l'ora di pianificare la nostra prossima avventura!