You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

Loading...


Diario di viaggio Minorca - Cami de Cavalls 360° (2017)



Introduzione

Le Isole Baleari hanno sempre avuto un posto speciale nel nostro cuore, ma Minorca brilla di una luce particolare. Dopo il nostro primo viaggio nel 2015, l'isola ci ha stregato con il suo fascino selvaggio e la promessa di avventure fuori dai soliti circuiti turistici. Quest'anno abbiamo deciso di tornare per un'esperienza unica: percorrere interamente a piedi il Cami de Cavalls, un sentiero storico che circonda l'isola. Grazie a un'organizzazione locale specializzata, che si occupa della manutenzione del percorso e del trasporto dei bagagli da una tappa all'altra, siamo riusciti a intraprendere questa avventura senza il peso di uno zaino troppo carico.

Il Cami de Cavalls non è solo un percorso escursionistico, ma una finestra aperta sulla bellezza e l'autenticità di Minorca. Passeremo attraverso paesaggi incontaminati, spiagge da sogno, scogliere mozzafiato e antichi villaggi, vivendo un viaggio che non è solo fisico, ma anche spirituale.

Giorno 1: Arrivo a Minorca e preparativiMao -  (Mahón)

Dopo aver organizzato ogni dettaglio del viaggio online, inclusi il volo EasyJet da Malpensa, le prenotazioni degli hotel e il pagamento per l'organizzazione del trekking, eravamo pronti a partire. L'arrivo a Maó (Mahón), la capitale di Minorca, è stato il primo assaggio dell'ospitalità e della bellezza dell'isola. Un taxi ci ha condotti all’ufficio del Cami de Cavalls, dove una responsabile ci ha fornito tutto il necessario: mappe, opuscoli e consigli pratici per il percorso.

Dopo un dettagliato briefing, siamo stati accompagnati al nostro primo alloggio, l’Hostal Jume. Sebbene classificato con sole due stelle, si è rivelato una struttura semplice ma accogliente, perfetta per iniziare la nostra avventura. Sistemati i bagagli, una doccia rigenerante è stata d’obbligo prima di affrontare la spesa per il trekking. Lungo il percorso sono presenti località dove è possibile mangiare e bere, ma avere nello zaino qualche snack e almeno tre litri d'acqua è fondamentale, soprattutto considerando che siamo capitati nella settimana più calda degli ultimi cinquant’anni.

Con gli zainetti pronti per il giorno successivo, la nostra prima serata a Minorca si è conclusa con una piacevole cena in uno dei ristorantini del lungomare di Maó. I sapori locali, freschi e autentici, hanno reso l’esperienza culinaria un vero piacere. Dopo cena, ci siamo concessi una passeggiata nel bellissimo centro storico della città. Le stradine acciottolate, i balconi fioriti e l’atmosfera rilassata ci hanno regalato un’anteprima dell’incanto che ci aspettava nei giorni seguenti.

Giorno 2: Da Maó ad Arenal d’en CastellSa Mesquida

Il giorno successivo, siamo partiti alla volta di Arenal d'en Castell, percorrendo circa 35 km. Il primo tratto, purtroppo su strada asfaltata e a tratti trafficata, ci ha condotti fino a Sa Mesquida, dove inizia il vero e proprio sentiero. Qui si trova il paletto 1 del tratto 1, segnato da pali e segnaletica con una doppia riga bianca e rossa, visibile anche su lampioni e segnali stradali nei centri abitati.

La prima pausa è stata a Es Grau, un piccolo villaggio caratterizzato da una spiaggia incantevole e un mare turchese che invitava a tuffarsi. Tuttavia, il programma serrato ci ha spinti a proseguire. Lungo il tratto successivo, ci siamo fermati alla Platja d'en Tortuga, una spiaggia selvaggia e affascinante. Qui, una breve deviazione di circa un chilometro ci ha permesso di visitare il Faro di Favaritx, un luogo iconico dell'isola.

Il terzo e ultimo tratto della giornata è stato impegnativo, reso più arduo da un piccolo imprevisto: una nostra compagna di viaggio si è sentita male. Fortunatamente, il problema si è risolto rapidamente con acqua e frutta, un promemoria dell'importanza di una corretta alimentazione e idratazione, specialmente durante il caldo intenso.

Verso le 19, siamo arrivati ad Arenal d'en Castell, dove ci aspettava il White Sands Beach Club. Questo resort spettacolare, con i suoi comfort e la vista mozzafiato, meriterebbe di essere vissuto per almeno una settimana. Dopo una doccia rigenerante, abbiamo concluso la serata con una deliziosa cena in uno dei numerosi ristoranti della zona.

Giorno 3: Da Arenal d’en Castell a Es AlocsEs Alocs

La seconda tappa del nostro percorso a Minorca è stata una sfida tanto emozionante quanto impegnativa. Con partenza da Arenal d'en Castell, siamo partiti di buon mattino, zaini ben forniti e un grande entusiasmo, nonostante le prime difficoltà fisiche: due fastidiose vesciche sotto i piedi, ricordo della tappa precedente, hanno reso il cammino ancora più arduo.

Prima parte del percorso: tra colazioni e scorci mozzafiato

Il cammino ci ha portato attraverso sentieri incontaminati e numerosi cancelli – circa 180 lungo l’intero percorso – fino a Platges de Fornells, dove una meritata colazione ci ha dato l’energia necessaria per proseguire. Dopo aver superato Cala Tirant, il paesaggio si è fatto ancora più suggestivo con l’arrivo a Cap de Cavalleria, dominato dal suo famoso faro. Purtroppo, una deviazione necessaria per visitarlo ci avrebbe fatto perdere troppo tempo, e data la difficoltà della tappa, abbiamo deciso di ammirarlo da lontano, continuando verso la vicina Platja de Cavalleria.

Un’oasi a Binimel·là e la bellezza di Cala Pregonda

Proseguendo, l’unico punto di ristoro disponibile era un ristorante a Platja de Binimel·là, dove una sosta rigenerante ci ha permesso di ricaricare le energie. Il caldo intenso e la mancanza di strutture lungo il tragitto hanno reso fondamentale acquistare acqua extra prima di continuare. Da qui, il percorso si è fatto sempre più selvaggio, ma la vicina Cala Pregonda, con la sua inconfondibile sabbia rossa e il mare cristallino, ci ha regalato uno spettacolo naturale indimenticabile. Questa spiaggia, forse la più bella dell’isola, offre solo un servizio improvvisato di venditori ambulanti di frutta e bevande, per cui è fondamentale essere ben preparati.

L’arrivo a Es Alocs: natura incontaminata e riposo meritato

Da Cala Pregonda fino a Es Alocs, il tracciato è stato un susseguirsi di panorami selvaggi e incontaminati, privi di paesi o strutture. Dopo chilometri di salite e discese, siamo finalmente arrivati al termine della tappa, dove il pulmino dell’organizzazione ci aspettava per portarci a Ferreries, presso il Loar Aparthotel. L’hotel ci ha accolto con il suo comfort, offrendoci una cena rigenerante che ci ha aiutati a recuperare le forze.

Un’esperienza impegnativa ma gratificante

Con oltre 30 chilometri percorsi tra salite, discese e paesaggi mozzafiato, questa tappa è stata senza dubbio la più impegnativa del viaggio. Le difficoltà fisiche e il caldo intenso sono state ripagate dalla bellezza di luoghi come Cala Pregonda e dalla soddisfazione di aver affrontato una sfida così intensa. Minorca, con i suoi contrasti di natura selvaggia e panorami unici, continua a sorprenderci e a regalarci emozioni indimenticabili.

Giorno 4: Da Es Alocs a CiutadellaCiutadella

La terza tappa del nostro itinerario a Minorca è iniziata a Es Alocs, accompagnata dall’entusiasmo per i paesaggi da scoprire e qualche preoccupazione per le vesciche che iniziavano a farsi sentire. Questa giornata, meno impegnativa della precedente ma comunque lunga circa 30 km, ci ha portati attraverso scogliere mozzafiato, baie incontaminate e campi coltivati, offrendo uno spettacolo naturale unico.

Abbiamo camminato per ore in totale solitudine, interrotti solo dalla presenza di mucche che pascolavano tranquille. La prima vera sosta è arrivata a Cala Morell, circa a metà percorso. Questa piccola insenatura è una perla del nostro viaggio, con un porto accogliente dove ci siamo rifocillati al ristorante locale, approfittando della vista e dell’atmosfera rilassante. Purtroppo, il caldo e le vesciche hanno influito sul mio cammino. Ho preso la difficile decisione di saltare la seconda parte della tappa e di rinunciare anche al percorso del giorno successivo per evitare di compromettere l’intero viaggio.

Mentre i miei amici hanno continuato il cammino, raccontandomi di una seconda parte meno entusiasmante, caratterizzata da tratti pianeggianti e scogliere, io ho preso un autobus per Ciutadella. Arrivato in città, ho raggiunto l’Hotel Alfons III, dove ho potuto finalmente rilassarmi e prendermi cura dei miei piedi.

Nonostante la rinuncia, la giornata è stata memorabile per i panorami straordinari e l’energia che solo un’avventura immersa nella natura può regalare. Ora, con il riposo necessario, sono pronto per affrontare i giorni successivi con più forza e determinazione.

Giorno 5: Spiagge da sogno

La tappa che va da Cittadella a Cala Galdana è quella che passa nelle spiagge più famose dell'isola: Son Saura, Cala en Turqueta, Macarella e Macarelleta, io purtroppo non la faccio. A Cittadella ho trovato una farmacia, cerco di far capire al farmacista qual è il mio problema, mi consiglia le solette in gel della Scholl, scelta azzeccata visto che per il resto del giro non mi tormenteranno più.

Per il resto la giornata la trascorro a Cala Galdana (ci arrivo in taxi per la modica somma di 30 euro) termine della tappa che ho dovuto saltare per forza. Alla sera con i miei amici che hanno terminato la tappa, torniamo a Cittadella col pulmino dell'organizzazione.

Giorno 6: Da Cala Galdana a Cala en Portercala Fustam

Oggi, con i piedi finalmente in condizioni migliori, abbiamo ripreso il nostro cammino lungo il Cami de Cavalls, seguendo un percorso alternativo che si è rivelato una scelta vincente. Partendo da Cala Galdana, la quinta tappa del nostro itinerario, la più breve con i suoi 28 chilometri, ci ha condotto attraverso panorami di rara bellezza lungo la costa.

Abbiamo deciso di deviare dal percorso ufficiale e seguire un sentiero che parte da Cala Mitjana, costeggiando baie poco frequentate e spiagge incantevoli passando per cala Fustam fino a Sant Tomàs. Il mare cristallino era così invitante che la tentazione di un bagno è stata forte, ma abbiamo deciso di resistere per goderci queste meraviglie nei giorni di relax che ci aspettano.

Arrivati a Sant Tomàs, ci siamo concessi una birra fresca in uno dei numerosi chioschi presenti nella zona sud, decisamente più urbanizzata rispetto al nord selvaggio. Questo tratto del percorso offre molte opportunità per ristorarsi, un aspetto che abbiamo sfruttato appieno con varie soste rigeneranti.

Proseguendo verso Son Bou, abbiamo camminato lungo l'interminabile spiaggia, fermandoci infine in un ristorante per un pranzo meritato. L'ultimo tratto, invece, ci ha portato nell'entroterra, tra campi, fattorie e profumi di macchia mediterranea, offrendoci un'esperienza diversa ma altrettanto suggestiva.

La giornata si è conclusa a Cala en Porter, dove abbiamo trovato alloggio all’hotel Paradis Blau. Sebbene classificato come tre stelle, è stato il meno accogliente tra quelli incontrati finora. Domani, però, concluderemo il nostro giro e ci sistemeremo per cinque giorni all’Hotel Vista Blanes, pronti a goderci il meritato riposo dopo queste intense giornate di cammino.

Giorno 7: L'ultima tappaBinibequer Vell

L'ultima tappa del nostro giro dell'isola è iniziata con un cielo grigio su Cala en Porter, un contrasto benvenuto dopo i giorni di sole intenso. Il percorso verso Binisafuller si è snodato tra sentieri immersi nella macchia mediterranea, offrendo una vista autentica della natura incontaminata. Un breve tratto asfaltato ha interrotto il cammino, ma non ha smorzato il nostro entusiasmo.

Una volta arrivati a Binisafuller, il percorso ha seguito strade asfaltate, meno affascinanti ma ricche di sorprese. Una di queste è stato Binibequer Vell, un incantevole villaggio di pescatori che sembra uscito da una cartolina. Qui ci siamo fermati, esplorando le sue stradine bianche e pranzando.

Riprendendo il cammino, il tratto asfaltato si è concluso dopo Punta Prima, dove il sentiero è tornato protagonista. Questo segmento ci ha regalato due splendide attrazioni: la Torre d'Alcalfar, visibile dal sentiero, e il Fort Marlborough, testimone della storia dell’isola.

Giunti a Es Castell, un imprevisto ha rallentato il nostro entusiasmo: un amico ha avuto un problema alla caviglia. I chilometri finali li abbiamo percorsi in autobus, che ci ha lasciati al punto zero del nostro viaggio, l’ufficio del Cami de Cavalls.

Con un misto di stanchezza e soddisfazione, abbiamo concluso il percorso con una cena celebrativa a Es Castell. Da lì, un taxi ci ha portato all’aeroporto per recuperare l’auto e raggiungere Cala en Blanes, dove ci aspettavano cinque giorni di relax all’Aparthotel Vista Blanes.

Giorni 8-12: Relax e scopertaCala Pregonda

I restanti 5 giorni di vacanza riposiamo e andiamo a in alcune delle più belle spiagge che abbiamo visto facendo il giro, tra le quali Cala Pregonda davvero particolarissima vale proprio la pena andarci, e la spiaggia a san Tomas tra quelle attrezzate a mio giudizio la più bella.

Questo giro scoperto quasi per caso nel 2015, è per chi ama camminare e la natura qualcosa di spettacolare, noi l'abbiamo fatto in sei giorni, ma l'organizzazione del cami de Cavalls ha dei pacchetti che vanno da un minimo di sei ad un massimo di tredici giorni, quindi lo si può fare anche con più calma di come l'abbiamo fatto noi godedosi maggiormente i paesaggi che ci sono durante il percorso.

Conclusioni

Il Cami de Cavalls è più di un semplice sentiero: è un'esperienza unica che permette di scoprire Minorca in tutta la sua autenticità. Che si scelga di percorrerlo in sei giorni o con più calma, questa avventura rimarrà per sempre nel cuore di chi ama camminare, la natura e la storia.


Dati viaggio
  • Periodo dal 4 al 15 di agosto
  • Durata 12 giorni
  • Viaggio aereo con Easyjet
Pubblicità